“Carissimi, con voi desidero rinnovare la vicinanza possibile a coloro che soffrono, in particolare ai malati più gravi, e a coloro che li assistono. E’ un bisogno di gratitudine sempre nuovo. Siamo certi che il Signore non ci abbandona: è ancor più vicino a coloro che sono soli, nella malattia e in prossimità della morte. Le necessarie cautele mai devono farci trascurare, tuttavia, il ricorso agli aiuti della Grazia divina di cui la Chiesa, madre premurosa, è dispensatrice”.