“La mafia è un gravissimo peccato. E tutti i mafiosi sono peccatori: quelli con la pistola e quelli che si mimetizzano fra i colletti bianchi. Peccato è anche l’omertà. Peccato ancora più grave è la mentalità mafiosa, anche quando si esprime nei gesti quotidiani di prevaricazione”. Lo scrivono i Vescovi della Sicilia in una lettera pastorale redatta in occasione del 25/mo anniversario - ieri - della visita di Giovanni Paolo II e del suo storico anatema contro la mafia.
Nella festa di Pentecoste la Conferenza Episcopale Siciliana con gli Orientamenti Pastorali ‘Accompagnare, discernere, integrare la fragilità secondo le indicazioni del cap. VIII di Amoris laetitia’ ha tracciato una linea comune per le diocesi dell’isola in aiuto ai presbiteri ed operatori pastorali impegnati nel prendersi cura delle coppie e delle famiglie, con soluzioni pratiche differenziate secondo le situazioni umane, evitando ogni forma di rigorismo da un lato e di lassismo dall’altro nell’applicare il magistero della Chiesa nelle molteplici situazioni esistenziali, nella linea tracciata anche da papa Giovanni Paolo II e da papa Benedetto XVI