Papa Francesco riceve in questi giorni i Vescovi della Nigeria giunti in Vaticano per la Visita ad Limina.
Mentre il Papa e alcuni cardinali e vescovi della Curia sono in ritiro ad Ariccia, il lavoro della Santa Sede procede.
"Il numero di cristiani uccisi aumenta ogni giorno e le fosse comuni sono disseminate attorno a noi. Il governo nigeriano non soltanto fa poco o niente per fermare questa ondata di terrore, ma ritengo fornisca anche le armi agli estremisti". È la denuncia di monsignor Joseph Bagobiri, vescovo di Kafanchan in Nigeria, ad Aiuto alla Chiesa che Soffre.
La situazione dei cristiani in Nigeria si fa sempre più grave a dimostrazione che bel mondo la cristianofobia è diffusa su vari continenti. La violenza di Boko Haram ha fatto 11500 vittime cristiane e ha creato un milione e trecento mila sfollati. 13 mila le chiese distrutte o abbandonate tra il 2016 e il 2014 nel Nord della Nigeria.
La situazione in Nigeria diventa sempre più difficile. Boko Haram occupa sempre più regioni e nelle e la situazione vede i terroristi islamisti sempre più agguerriti. Anche se il presidente aveva promesso che Boko Haama sarebbe stato sconfitto. Ma purtroppo la corruzione rende ogni azione più difficile. A spiegarlo è l’arcivescovo Matthew Man-oso Ndagoso, di Kaduna in Nigeria che in questi giorni a Roma sta seguendo il Sinodo sulla famiglia e che ha presentato il rapporto di Aiuto alla Chiesa che soffre sulle persecuzioni dei cristiani.
"Se concedessimo l’immunità a chi lascia Boko Haram, la maggior parte dei miliziani deporrebbe le armi". Ne è convinto il cardinale John Onaiyekan, arcivescovo di Abuja, che in una conversazione con Aiuto alla Chiesa che Soffre nota come almeno l’80 percento degli appartenenti al gruppo fondamentalista non ne condivida affatto il pensiero.
"Speriamo che sia davvero l’inizio della fine di Boko Haram", così monsignor Oliver Dashe Doeme commenta ad Aiuto alla Chiesa che Soffre l’attuale situazione in Nigeria, dove nelle ultime settimane la setta islamista sembra aver subito una battuta d’arresto.
Una lettera ai vescovi del “Gigante d’Africa”, perché non si facciano sopraffare dalle minoranze estremiste . Papa Francesco scrive ai vescovi della Nigeria, i quali in questa difficile situazione non cessano “testimoniare l’accoglienza, la misericordia e il perdono”.