C’è stata anche una celebrazione della Messa insieme a Papa Francesco, nella sua cappella privata, per i due vescovi cinesi che hanno potuto partecipare al Sinodo dei vescovi. Lo racconta uno di loro, Vincenzo Zhan Silu, vescovo di Funing / Mindong, in una intervista video a Fides, l’agenzia del Dicastero per l’Evangelizzazione.
Il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, ha già fatto sapere che l’accordo sino-vaticano per la nomina dei vescovi verrà rinnovato alla sua scadenza, ad ottobre. Non ha detto in quali modalità, ma dovrebbe essere un accordo ancora provvisorio, e ancora di due anni, e non di quattro, come si era discusso. Intanto, in Cina prosegue il trend positivo che ha visto all’inizio dell’anno tre nomine episcopali sulla base dell’accordo, in chiara crescita rispetto alle sei nomine nei sei anni precedenti. Così, il 22 giugno, Giuseppe Yang Yongqjang è stato nominato vescovo di Hangzhou. Per la prima volta, la nuova nomina riguarda qualcuno che era già vescovo.
Il terzo vescovo ordinato nell’ambito dell’accordo sino-vaticano sulla nomina dei vescovi in una settimana è Wu Yi Shun. Va a guidare una delle 73 sedi cinesi vacanti tra diocesi, arcidiocesi e prefetture, ed è la terza ordinazione dopo quella dello scorso 25 gennaio e quella del 29 gennaio. Dopo l’ordinazione di sei vescovi in sei anni di accordo, ce ne sono tre insieme in pochi giorni. Wu è stato un nome sul tavolo per diverso tempo, proposto come candidato vescovo, oggetto di rumors sulla vita personale, e solo ora accettato dalla Santa Sede. La Sala Stampa della Santa Sede sottolinea che il vescovo è stato nominato il 16 dicembre 2023, Vescovo della Prefettura Apostolica di Shaowu (Minbei), Provincia cinese del Fujian. La nomina avviene nel quadro dell’accordo provvisorio sulla nomina dei vescovi tra Cina e Santa Sede, rinnovato ad ottobre per la terza volta per un periodo di due anni ad experimentum, e rimasto finora riservato. A fine anno si dovrà definire anche se rendere definitivo (e dunque eventualmente pubblico) l’accordo.
Quattro vescovi cinesi sono stati in Belgio, invitati dalla Fondazione Verbiest, per partecipare al tradizionale pellegrinaggio di Tournai, e hanno poi proseguito il viaggio in Olanda e Francia. Un viaggio autorizzato dal Partito Comunista Cinese, che rientra nei tradizionali buoni rapporti tra Belgio e Cina, favorito dalla presenza dei padri di Scheut – da 160 anni missionari in Oriente – e dall’attivissima Fondazione Verbiest – Louvain a loro legata.
"La Santa Sede ha preso atto con sorpresa e rammarico della notizia della “cerimonia di installazione”, avvenuta il 24 c.m. a Nanchang, di S.E. Mons. Giovanni Peng Weizhao,
“Dobbiamo dialogare anche con la Chiesa patriottica”, ha detto padre Jeroem Heyndrickx, missionario del Cuore Immacolato di Maria ed esperto di Cina. È stato lui ad accompagnare cinque vescovi cattolici cinesi in visita ufficiale nella regione di Liegi, dove hanno celebrato Messa al santuario di Saint Julienne de Cornillon lo scorso 19 luglio. I presuli hanno anche trascorso quattro giorni nella diocesi di Bruxelles – Malines.
“L’amore per il Vangelo e per il popolo che ci è stato affidato ci chiede di allargare lo sguardo e non perdere di vista la missione alla quale ci chiama per puntare a un bene più grande che gioverà a tutti noi”.