La Santa Sede mette ordine nella DAD e coglie l’occasione nelle università ecclesiastiche di aprire le porte dell’insegnamento.
Sì all’insegnamento a distanza, ma solo in casi di emergenza. La Congregazione per l’Educazione Cattolica chiede alle università cattoliche di tutto il mondo di continuare con l’insegnamento in “presenza”, laddove le restrizioni sanitarie lo permettano, e di utilizzare la modalità dell’insegnamento a distanza solo in caso di necessità.
L’accoglienza non deve limitarsi all’assistenza, ma “deve guardare al tema della verità e della giustizia” e per questo “diventa preponderante l’impegno delle Chiese per la giustizia sociale”. Il Patriarca Bartolomeo firma e invia un messaggio al convegno “La Teologia dopo Veritatis Gaudium nel contesto del Mediterraneo”. E Papa Francesco lo menziona nel suo discorso.
Benedetto XVI voleva “allargare gli spazi di razionalità” e “coniugare tra loro la teologia, la filosofia, e le scienze, nel pieno rispetto dei loro metodi propri e della loro reciproca autonomia”. E oggi arriva un documento preciso sulla applicazione di un metodo che possa essere funzionale per tutte le istituzioni educative ecclesiale.