Papa Francesco ha presieduto regolarmente la Veglia Pasquale nella Basilica Vaticana. Ieri sera il Pontefice non aveva preso parte alla Via Crucis al Colosseo “per conservare la salute” in vista degli impegni di stasera e di domani.
Davanti alla tomba vuota le donne “invertono la rotta, cambiano strada; abbandonano il sepolcro e corrono ad annunciare ai discepoli un percorso nuovo: Gesù è risorto e li attende in Galilea”. Lo ha detto il Papa nell’omelia pronunciata durante la solenne veglia pasquale in San Pietro.
Papa Francesco ha assistito e non presieduto la solenne Veglia pasquale nella Basilica Vaticana. Al suo posto il Cardinale Giovanni Battista Re, Decano del Sacro Collegio. Nel corso del rito il Pontefice ha comunque pronunciato l’omelia.
Papa Francesco ha presieduto all’Altare della Cattedra della Basilica Vaticana la solenne Veglia Pasquale. A causa delle restrizioni sanitarie imposte per la pandemia non hanno avuto luogo i battesimi né la preparazione del Cero pasquale.
E’ una Veglia Pasquale diversa dal solito quella presieduta questa sera dal Papa: per l’emergenza coronavirus la celebrazione si è svolta all’Altare della Cattedra della Basilica Vaticana e dal rito sono stati cancellati la preparazione del Cero pasquale, così come l’accensione dei lumini ai presenti. Non è stato nemmeno impartito il Battesimo ai catecumeni.
Come le donne che camminano verso il sepolcro anche noi “oggi scopriamo che il nostro cammino non è vano, che non sbatte davanti a una pietra tombale. Una frase scuote le donne e cambia la storia: Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Pasqua è la festa della rimozione delle pietre. Dio rimuove le pietre più dure, contro cui vanno a schiantarsi speranze e aspettative: la morte, il peccato, la paura, la mondanità”. Lo ha detto il Papa nell’omelia della Veglia Pasquale presieduta questa sera in San Pietro.
Dal discepolo ammutolito allo stupore della Resurrezione. Dal freddo delle notte al calore della chiesa illuminata dal fuoco benedetto durante la veglia, mentre otto neofiti, provenienti da Albania, Italia, Nigeria, Perù e USA, aspettano di essere accolti con il Battesimo nella comunità cristiana. Papa Francesco celebra così il passaggio dalla morte alla vita nella notte di Pasqua, chiudendo con l’appello a partecipare all’annuncio di Pasqua. Concretamente.
La Domenica di Risurrezione “vi riempia della gioiosa vittoria riportata da Cristo su tutto quanto è contro la vita e il bene nel mondo”.
La notte di Pasqua ci ricorda che Cristo vive, ci chiama all’annuncio, ci sprona a far crollare le barriere del nostro pessimismo, a non rassegnarci – come le donne che vanno al sepolcro – che tutto possa finire così. Lo dice Papa Francesco, nell’omelia della Messa della notte di Pasqua.
Nonostante il dubbio circa il racconto delle donne, Pietro si alza e corre al sepolcro: “non rimase seduto a pensare, non restò chiuso in casa come gli altri. Non si lasciò intrappolare dall’atmosfera cupa di quei giorni, né travolgere dai suoi dubbi; non si fece assorbire dai rimorsi, dalla paura e dalle chiacchiere continue che non portano a nulla. Cercò Gesù, non se stesso. Preferì la via dell’incontro e della fiducia e, così com’era, si alzò e corse verso il sepolcro, da dove poi ritornò pieno di stupore”. Lo ha detto il Papa nella omelia pronunciata durante la solenne veglia pasquale presieduta nella Basilica di San Pietro.
In questa Notte di veglia è Dio il primo a vegliare. Lo fa salvando il popolo di Israele dalla schiavitù in Egitto, lo fa facendo “passare Gesù attraverso l’abisso della morte e degli inferi”. Con queste parole il Papa ha aperto l’omelia nel corso della Veglia Pasquale in San Pietro.