A Pasqua “la sorte del mondo è cambiata”, perché “Cristo è veramente risorto”, a testimonianza che “la speranza non è una illusione, è verità”, e che dalla Pasqua “Il cammino dell’umanità “procede più spedito”, come è successo ai discepoli primi testimoni della Resurrezione, i discepoli che subito hanno fretta di annunciare Gesù. Perché “a Pasqua, insomma, il cammino accelera e diventa corsa, perché l’umanità vede la meta del suo percorso, il senso del suo destino, Gesù Cristo, ed è chiamata ad affrettarsi incontro a Lui, speranza del mondo”.
Nella Via Crucis del Venerdì Santo, Papa Francesco ha voluto raccogliere voci di pace, mettendo insieme varie testimonianze raccolte durante i suoi viaggi. E, tra queste, alla decima stazione c’è la testimonianza di un russo e di un ucraino, uno schema che ripete quello controverso dello scorso anno, quando due amiche, una russa e una ucraina, furono chiamate a portare la croce, creando non pochi malumori di fronte alla difficoltà di un percorso di perdono da parte ucraina quando la guerra era ancora in corso.