“Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita, la luna e le stelle che hai fissato, che cos'è mai l'uomo perché di lui ti ricordi, il figlio dell'uomo, perché te ne curi?” Queste parole del salmo 8 sono la guida di un gruppo di una quindicina di astronomi che lavorano per il Papa.
“E' solo lavorando insieme, in squadra, che potete dare un senso a tutte queste nuove informazioni. L’universo è immenso e, man mano che cresce la nostra comprensione di esso, aumenta anche la necessità di imparare a gestire il flusso di informazioni che ci giungono da tante fonti”. Lo ha detto il Papa, stamane, ricevendo in udienza i partecipanti alla Scuola estiva di Astrofisica promossa dalla Specola Vaticana.