C’è stato chi, per diverso tempo, abbia dibattuto se l’UC Louvain dovesse mantenere la C del suo nome. Ovvero, se potesse ancora dirsi cattolica. Succedeva nemmeno troppo tempo fa, quando nel 2016 l’Università sospendeva i corsi di un suo professore reo – come fa Papa Francesco oggi - di aver sottolineato a lezione che “l’aborto è un omicidio”, oppure quando nel 2009 nei laboratori dell’università si cominciava a sperimentare su embrioni coltivati in vitro a condizione che questo non fosse fatto per scopo commerciale. Di certo, ora la domanda circolerà di nuovo, dopo il botta e risposta che c’è stato con Papa Francesco, il quale avrebbe, durante il suo discorso all’università lo scorso 28 settembre, ribadito una posizione riduttiva del ruolo della donna.
Papa Francesco il prossimo anno farà pochi viaggi, ma uno di questi – ha rivelato in una intervista a Televisa – dovrebbe essere in Belgio, per celebrare i 600 anni dell’Università Cattolica di Lovanio. Una notizia arrivata a sorpresa, ma neanche troppo, in Belgio, perché i rettori dell’Università di Lovanio sezione neerlandese e francese (sono scisse in due identità indipendenti dal 1968) avevano inviato un invito al Papa già all’inizio dell’anno. Un invito che non è rimasto lettera morta. In Belgio è già cominciata l’attesa.