L’allargamento dell’Europa venti anni fa – si unirono all’Unione Polonia, Ungheria, Slovenia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Lettonia, Estonia, Lituania, Cipro e Malta - è guardato con attenzione dalla Santa Sede, che oggi punta anche all’allargamento nei Balcani Occidentali, cercando per i Paesi di quella zona, su cui l’attenzione è costante, una integrazione che possa essere portatrice di pace. Anche per questo, l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, ministro vaticano per i Rapporti con gli Stati, ha celebrato la Messa che ha celebrato lo scorso 6 maggio il ventesimo anniversario dell’allargamento dell’Unione – il più largo della storia dell’organizzazione - nella chiesa di San Tommaso Villanova, nella suggestiva cornice di Castel Gandolfo. La sua omelia, il discorso dell’ambasciatore dell’Unione Europea presso la Santa Sede Alexandra Valkenburg e quello dell’ambasciatore Georges Poulides, decano del Corpo Diplomatico, hanno dato il tono all’incontro.
Martin Selmayr è il nuovo ambasciatore dell’Unione Europea presso la Santa Sede. Prenderà il posto di Alexandra Valkenburg, che in quattro anni come ambasciatore dell’UE ha affrontato due situazioni difficili come la pandemia del COVID 19 e la guerra in Ucraina, ed è stata apprezzata pur non partendo da una visione religiosa, o forse proprio per quello. La nomina è stata resa nota dell’Alto Commissario UE per la politica estera Josep Borrell.
Papa Francesco ha ricevuto stamane la Presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen che successivamente ha incontrato il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, e l’Arcivescovo Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali.
Lo spettro dell’aborto come diritto umano. La necessità di parlare chiaro ai politici quando si distanziano dalla Dottrina Sociale della Chiesa. La volontà di ricostruire la credibilità della Chiesa. Il problema della libertà religiosa. Il tema dell’aborto, che non può essere un diritto umano. Il Cardinale Jean Claude Hollerich dipana questo ragionamento in una intervista concessa ad ACI Stampa. Arcivescovo di Lussemburgo, Roma per l’incontro con il Papa della presidenza della Commissione delle Conferenze Episcopali in Unione Europea (COMECE), che presiede, il Cardinale Hollerich traccia anche la direzione dell’Europa del futuro.
Una vero e proprio pellegrinaggio per conoscere le radici cristiane e romane dell’ Europa. La proposta nasce dalla Delegazione dell'UE, in collaborazione con le Ambasciate degli stati membri dell'UE accreditate presso la Santa Sede. 50 anni di relazioni diplomatiche tra Santa Sede ed Unione Europea vengono celebrati cosi con l’Iter Europaeum pellegrinnaio per le chiese europee a Roma per mostrare e valorizzare i profondi legami tra i i 27 Stati Membri e la Santa Sede.
Dopo il coronavirus, una Europa più solidale: è questo il senso dell’appello dei presidenti delle Conferenze Episcopali di Europa, riuniti su iniziativa della COMECE per un singolare appello al continente.
“La pandemia costituisce come uno spartiacque che costringe ad operare una scelta: o si procede sulla via intrapresa nell’ultimo decennio, animata dalla tentazione all’autonomia, andando incontro a crescenti incomprensioni, contrapposizioni e conflitti; oppure si riscopre quella “strada della fraternità”, che ha indubbiamente ispirato e animato i Padri fondatori dell’Europa moderna, a partire proprio da Robert Schuman”.
Robert Schuman era solito andare a pregare nella Cattedrale di Strasburgo. E lì, in quella cattedrale dedicata a “Notre Dame”, con una torre che sale fino in cielo e un orologio a scandire il tempo, pensò quella che sarebbe stata l’Unione Europea. Ed è lì che portò Jean Monnet, non credente, ma sensibile ai valori della pace, per costruire l’architettura dell’Europa, insieme ai due leader cattolici Alcide De Gasperi e Konrad Adenauer. Ed è proprio in quella chiesa, tra l’azzurro delle vetrate, che la leggenda narra sia nata la bandiera europea.
L’ultimo rapporto dell’Osservatorio sulle Intolleranza e le Discriminazioni anti-cristiane in Europa ha documentato circa 500 casi di discriminazione anti-cristiana sul suolo del continente solo nell’ultimo anno. Ma se c’è in Europa una persecuzione sottile dei cristiani, che passa anche per vandalismi alle chiese più o meno documentati, è anche vero che i cristiani sono la religione più perseguitata al mondo. E l’ultima commissione Europea ha guardato con attenzione al fenomeno delle persecuzioni religiose istituendo l’ufficio dell’inviato speciale sulla libertà religiosa fuori dall’Unione Europea.
Il prossimo 22 aprile inizierà la visita del Presidente della CEI e Arcivescovo di Perugia, il Cardinale Gualtiero Bassetti, a Bruxelles per incontrare le realtà politiche ed istituzionali dell'Unione Europea.
Mutamenti climatici e la necessità che ne deriva di cambiare a medio termine il nostro stile di vita non sostenibile. Ad essi collegato è anche il problema dei costi del cambiamento ecologico e della loro distribuzione; aumento dei cambiamenti nel mondo del lavoro tramite la digitalizzazione, l'impiego della tecnologia robotica, i rapporti di lavoro precari e soprattutto l'alta disoccupazione giovanile in singoli paesi. A ciò collegata è la fondamentale questione del valore del lavoro e della dignità dell’uomo; movimenti di fuga e migrazione emersi nella cosiddetta crisi dei profughi. Le cause di questi movimenti migratori sono molteplici e da cercare, tra l''altro, anche in Europa, nel nostro stile di vita che va spesso a spese di altri. Soluzioni e risposte sostenibili esigono un esame approfondito”. Sono alcune delle sfide che sta affrontando e continuerà ad affrontare l’Unione Europea, secondo il Cardinale Reinhard Marx - Presidente della Commissione delle Conferenze Episcopali dell'Unione Europea - che stamane ha presentato Dialogo (Re)Thinking Europe. Un contributo cristiano al futuro del Progetto Europeo, organizzato in collaborazione con la Segreteria di Stato.
“Ritornare a Roma sessant’anni dopo non può essere solo un viaggio nei ricordi, quanto piuttosto il desiderio di riscoprire la memoria vivente di quell’evento per comprenderne la portata nel presente. Occorre immedesimarsi nelle sfide di allora, per affrontare quelle dell’oggi e del domani”. Papa Francesco accoglie così i 27 Capi di Stato e di Governo dell’Unione Europea, ricevuti oggi pomeriggio nella Sala Regia del Palazzo Apostolico. E’ un discorso lungo, un’analisi del passato, del presente e del futuro quella di Francesco. “L’Europa ritrova speranza quando l’uomo è il centro e il cuore delle sue istituzioni”, ripete più volte ai Capi di Stato Europei parlando di crisi economica, sociale, migratoria, di valori.
In occasione del 60° anniversario dei Trattati di Roma che nel 1957 diedero il via all’Europa unita, la Presidenza del “PREMIO ROMA” ha voluto assegnare al neo eletto Presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, uno dei “Premi Speciali” della XVIII edizione del “Premio ROMA”. L’annuncio è stato dato dal Presidente del Premio, Professor Aldo Milesi, nella sala “Pietro da Cortona” in Campidoglio.
Partiranno domattina in pullmino dal loro hotel nei pressi della stazione Termini, situato in un edificio che fu costruito nell’Ottocento per nascondere alla vista la chiesa del Sacro Cuore di via Marsala, l’ultima opera di don Bosco; e da lì giungeranno a Norcia, per una breve visita alle rovine della Basilica di San Benedetto, distrutta dal sisma. Così, la conferenza dei Presidenti dell’Unione Europea renderà omaggio alle radici dell’Europa, nel sessantesimo del Trattato di Roma.
Terminerà venerdì 13 la visita del Cardinale Angelo Bagnasco, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana e del Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa, a Bruxelles. Eletto lo scorso ottobre al vertice dei vescovi europei, l'Arcivescovo di Genova ha in programma una agenda di incontri con esponenti del Parlamento Europeo e della Commissione.
"I valori di 60 anni fa contenuti nella Carta di Roma rischiano di essere messi in discussione dalla cultura della chiusura, degli interessi particolari e dell’esclusione. La parola chiave necessaria in Europa è invece solidarietà". Ne è convinto il Cardinale Francesco Montenegro, Presidente della Caritas Italiana e Arcivescovo di Agrigento, intervenuto ieri al seminario Caritas "Per un’Europa no exit. Un’unione dei diritti, dell’accoglienza, dell’inclusione". "L’acronimo Ue - ha spiegato il porporato - mi verrebbe da tradurlo oggi con Unione degli egoismi".
Anche Ján Figel, inviato speciale della Commissione Europea per la promozione della libertà di religione o di credo al di fuori dell’Unione Europea, visita l’esposizione di Aiuto alla Chiesa che Soffre sulla persecuzione anticristiana al Meeting di Rimini.
“Una grande tradizione del popolo del Regno Unito è il rispetto della volontà del popolo espressa nell’urna. Oggi comincia una nuova fase che sarà impegnativa per tutti. Preghiamo affinché le nostre nazioni costruiscano sulle nostre belle tradizioni di generosità, accoglienza per lo straniero e rifugio per i bisognosi”. Lo afferma il Cardinale Vincent Nichols, Arcivescovo di Westminster e presidente dellaConferenza episcopale di Inghilterra e Galles, commentando il risultato del referendum che ha sancito con quasi il 52% dei voti a favore l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea.
Non muri, ma ponti: è questo l’appello di Papa Francesco all’Europa, lanciato nel discorso di accettazione del Premio Carlo Magno. Il Papa chiede all’Europa di lanciare un “nuovo umanesimo”, basato su tre concetti chiave: l’Europa deve avere capace di integrare, di dialogare e di generare. Solo così potrà tornare ai suoi valori originari.
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