Non deve essere un percorso facile, quello della riconciliazione. Specialmente se di mezzo c’è un trattato di pace che ha creato non poche controversie, territori i cui confini non raccontano le popolazioni, e una storia comune che però è quella comunista, che in fondo non fa altro che dividere, piuttosto che unire. Eppure, Romania e Ungheria hanno avviato da tempo un percorso comune, con una riunione annuale dei Consigli Permanenti dei vescovi di entrambe le nazioni.