Piazza San Pietro si sveglia sotto la pioggia, ma questo non ferma i tanti pellegrini e fedeli venuti per ascoltare la catechesi di Papa Francesco. Il Pontefice riprende le meditazioni sul Padre Nostro, concentrando la sua attenzione sulle parole “Rimetti a noi i nostri debiti”. La preghiera insegnata da Gesù “entra nel campo delle nostre relazioni con gli altri”.
Si chiama The Jewish annotated New Testament, ed è un commento al Nuovo Testamento nato dal lavoro di coordinamento Amy-Jill Levine e Marc Zvi Breitner. E loro stessi, in un articolo sull’Osservatore Romano, hanno sottolineato che questo testo può essere “un ponte tra ebraismo e cattolicesimo”.
“Sia fatta la tua volontà”. L’Udienza generale odierna di Papa Francesco in Piazza San Pietro è incentrata sulla terza invocazione della preghiera del Padre Nostro. “Prima della cura del mondo da parte dell’uomo, vi è la cura instancabile che Dio usa nei confronti dell’uomo e del mondo. Tutto il Vangelo riflette questa inversione di prospettiva”, inizia proprio così Francesco la sua catechesi.
“Gesù è venuto; però il mondo è ancora segnato dal peccato, popolato da tanta gente che soffre, da persone che non si riconciliano e non perdonano, da guerre e da tante forme di sfruttamento.
Ritornano le Udienze Generali di Papa Francesco in Piazza San Pietro. Oggi a Roma sembra quasi primavera e il Pontefice, per tutti i fedeli presenti, continua il ciclo di catechesi sul Padre Nostro incentrando la sua meditazione sulla prima invocazione della preghiera, “Sia santificato il tuo nome”.
“Padre di tutti noi”. Si concentra su queste parole la meditazione odierna di Papa Francesco durante l’Udienza Generale, in Aula Paolo VI. Riprendendo la catechesi sulla “preghiera che Gesù stesso ci ha insegnato”, il Papa sottolinea: “La vera preghiera è quella che si compie nel segreto della coscienza, del cuore: imperscrutabile, visibile solo a Dio. Essa rifugge dalla falsità: con Dio è impossibile fingere”.
È di almeno 28 morti e 17 superstiti il bilancio provvisorio del naufragio avvenuto sabato scorso, vicino all'arcipelago delle Bahamas, di un barcone con a bordo decine di migranti provenienti da Haiti. Puntuale l’appello di Papa Francesco, durante l’Udienza Generale odierna.
Nell’Udienza Generale odierna, in Aula Paolo VI, Papa Francesco ripercorre passo dopo passo il suo breve ma intenso viaggio negli Emirati Arabi. Per il Papa questa visita “ha scritto una nuova pagina nella storia del dialogo tra Cristianesimo e Islam e nell’impegno di promuovere la pace nel mondo sulla base della fratellanza umana”.
“Abbà, Padre!” Su queste due parole si concentra la meditazione odierna di Papa Francesco durante l’Udienza Generale odierna in Aula Paolo VI. Per il Papa in queste parole “si condensa tutta la novità del Vangelo”.
Continuano le catechesi di Papa Francesco sul Padre Nostro. Nell’Udienza Generale odierna, in Aula Paolo VI, il Papa parla dell’importanza della preghiera perché “Gesù è soprattutto un orante”. Gesù prega nel battesimo al Giordano, dialoga con il Padre prima di prendere le decisioni più importanti, si ritira spesso nella solitudine, prega nelle ore che precedono la sua morte.
Dopo la piccola pausa natalizia, riprendono le catechesi di Papa Francesco in Aula Paolo VI. Il Pontefice, nell’Udienza Generale odierna, riparte dall’ultimo argomento trattato: il Padre Nostro.
Sette audaci domande suggerite da Gesù. Il Papa prosegue la catechesi sul Padre Nostro e lo definisce così.
Papa Francesco inizia un nuovo ciclo di catechesi. Al centro dell’Udienza Generale odierna, in Aula Paolo VI, c’è il Padre Nostro. Il Papa si sofferma sulla frase: “Insegnaci a pregare”. Perché il punto essenziale è che “Gesù pregava”, Gesù “sentiva il bisogno di pregare”.
Il tema-chiave di oggi è quello dei desideri. Nell’ultima catechesi dedicata ai comandamenti, Papa Francesco ripercorre il cammino fatto e riassume le tappe compiute leggendo il testo del Decalogo, “sempre alla luce della piena rivelazione in Cristo”. L’Udienza Generale odierna si è svolta presso l’Aula Paolo VI, a causa delle temperature in diminuzione degli ultimi giorni a Roma.
Nell’Udienza Generale odierna Papa Francesco giunge all’ultimo comandamento, “il compimento del viaggio attraverso il Decalogo, toccando il cuore di tutto quello che in esso ci è consegnato”. “Non desidererai la moglie, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo”. Qual è la funzione di queste parole?
Non dire falsa testimonianza. Papa Francesco giunge all’Ottava Parola del Decalogo nel suo ciclo di catechesi durante l’Udienza Generale. In Piazza San Pietro il Pontefice commenta: “Vivere di comunicazioni non autentiche è grave perché impedisce le relazioni e, quindi, l’amore”. Ma cosa significa dire la verità? Significa essere sinceri? Oppure esatti?
“Non rubare”. È la “Settima Parola” del Decalogo su cui si concentra oggi Papa Francesco, nell’Udienza Generale in Piazza San Pietro. Francesco ricorda: “Nella dottrina sociale della Chiesa si parla di destinazione universale dei beni”. Ma che cosa significa?
Papa Francesco continua la sua catechesi sul Sesto Comandamento “Non commettere adulterio”. Nell’Udienza Generale di oggi in Piazza San Pietro il Papa evidenzia che “l’amore fedele di Cristo è la luce per vivere la bellezza dell’affettività umana”. “Non va, però, dimenticato che questo comandamento – sottolinea Papa Francesco - si riferisce esplicitamente alla fedeltà matrimoniale, e dunque è bene riflettere più a fondo sul suo significato sponsale”.
"Se ti sei allontanato dai genitori, fai uno sforzo e torna da loro!" Papa Francesco conclude l'udienza generale con un appello per non allontanarsi mai dai genitori, per "onorare i genitori", anche quelli degli altri, chiedendo di fare a tutti la promessa di non insultare i genitori degli altri.
Nell’Udienza Generale odierna in Piazza San Pietro, Papa Francesco torna sul tema già affrontato la settimana scorsa: il giorno del riposo. Questa volta il Pontefice distingue: “Mentre nell’Esodo il motivo del riposo è la benedizione della creazione, nel Deuteronomio, invece, esso commemora la fine della schiavitù. In questo giorno lo schiavo si deve riposare come il padrone, per celebrare la memoria della Pasqua di liberazione”.