E’ Giuditta la protagonista di questa Udienza Generale di Francesco in Aula Paolo VI. Continuando il ciclo di catechesi sulla speranza cristiana, il Papa racconta ai presenti il coraggio di una donna che dà speranza al suo popolo. “Tra le figure di donne che l’Antico Testamento ci presenta – riflette il Pontefice- risalta quella di una grande eroina del popolo: Giuditta”.
Continuando il nuovo ciclo di catechesi sul tema della speranza cristiana, Papa Francesco nell’Udienza Generale di oggi in Aula Paolo VI, incentra la sua meditazione sulla figura di Giona,il profeta simbolo di speranza e preghiera. “Nella Sacra Scrittura tra i profeti di Israele – inizia il Papa - spicca una figura un po’ anomala, un profeta che tenta di sottrarsi alla chiamata del Signore rifiutando di mettersi al servizio del piano divino di salvezza”.
E’ la prima Udienza Generale di Papa Francesco in questo nuovo anno 2017. Francesco incontra fedeli e pellegrini di tutto il mondo in Aula Paolo VI e continua il ciclo di catechesi sulla speranza cristiana. Questa volta la protagonista è Rachele, la sposa di Giacobbe e la madre di Giuseppe e Beniamino, colei che, come ci racconta il Libro della Genesi, muore nel dare alla luce il suo secondogenito. Inoltre il Papa, nel corso dell’udienza, rivolge un invito alla preghiera per il massacro avvenuto nel carcere di Manaus in Brasile.
La Repubblica Democratica del Congo al centro dei pensieri di Papa Francesco. Le violenze che sono scoppiate nel Paese allo scadere del mandato del presidente Joseph Kabila, e rischiano di tramutarsi in una nuova guerra civile. Per questo, Papa Francesco ha rivolto un appello per la riconciliazione nella nazione, chiedendo che “coloro che hanno responsabilità politiche ascoltino la voce della propria coscienza, sappiano vedere le crudeli sofferenze dei loro connazionali e abbiano a cuore il bene comune”.
Il Natale di Gesù, sorgente della speranza. Su questo tema Papa Francesco incentra la meditazione della sua catechesi durante l’Udienza Generale in Aula Paolo VI. Mancano davvero pochi giorni al Natale, al momento in cui “la speranza è entrata nel mondo”. E per prepararci al meglio a questa festa, il Papa suggerisce di contemplare il presepe.
Nell' Udienza generale di Papa Francesco c’è un nuovo ciclo di catechesi ed è sul tema della “speranza cristiana”. Papa Francesco durante l’Udienza del 7 dicembre in Aula Paolo VI ne sottolinea l’importanza: “La speranza non delude. Ne abbiamo tanto bisogno, in questi tempi che appaiono oscuri, in cui a volte ci sentiamo smarriti davanti al male e alla violenza che ci circondano, davanti al dolore di tanti nostri fratelli. Ci vuole la speranza”.
Con la catechesi di oggi si conclude il ciclo dedicato alla Misericordia. “Ma la misericordia deve continuare - afferma Francesco nell’Udienza Generale in Aula Paolo VI - Ringraziamo il Signore per tutto questo e conserviamolo nel cuore come consolazione e conforto”. Il Papa parla ai presenti dell’ultima opera di misericordia spirituale: pregare per i vivi e i defunti. Ad essa si può affiancare l’ultima opera di misericordia corporale: seppellire i morti.
Una storia in città, un rifugiato che cerca una strada e una signora che gli si avvicina chiedendo cosa cercasse. Lui senza scarpe. Vuole andare a San Pietro per varcare la Porta Santa. La signora si accorge che non ha le scarpe e decide di chiamare un taxi. Quel migrante ha un cattivo odore e quindi l'autista del taxi non vuole che salga, ma alla fine lo fa salire e la signora accanto a lui. La signora gli domanda un pò della sua storia. La sua storia di dolore, guerra, fame. Era fuggito dalla sua patria. Arrivati a destinazione, la signora apre la borsa per pagare ma l'autista non vuole i soldi per la sua corsa. "Signora sono io che devo pagare lei, lei mi ha fatto sentire una storia che mi ha cambiato il cuore", afferma l'autista. "Questa signora sapeva cosa fosse il dolore di un migrante, perchè aveva il sangue armeno. Alla fine la storia di quel migrante che puzzava ci profuma l'anima e ci fa cambiare. Pensiamo a cosa possiamo fare per i rifugiati". E' il piccolo racconto di Papa Francesco che caratterizza l'intera catechesi di questa Udienza Generale.
“Il Perdono sulla croce”, è questo il tema principale del’Udienza Generale di Papa Francesco di mercoledi 28 settembre. Le ultime parole che Gesù pronuncia sulla croce sono di amore e di perdono. “Gesù perdona”, dice forte Francesco.
La Catechesi della seconda Udienza del mese di agosto di Papa Francesco è incentrata sul tema della tenerezza e della compassione. Un’affollata e molto festiva Aula Paolo VI ha accolto il Papa che ha commentato ai presenti di un miracolo di Gesù “veramente grandioso”: la resurrezione di un ragazzo.
La parabola del cieco incontrato da Gesù sulla strada verso Gerico. Il cieco che crede fermamente che la fede in Gesù possa salvarlo. E Gesù lo salva e gli ridona la vista. E’ la parabola raccontata nel Vangelo di Luca, commentata da Papa Francesco nell’Udienza Generale di mercoledì 15 giugno.
Le nozze di Cana, non sono solo il semplice racconto del primo miracolo compiuto da Gesù. E' l'argomento della catechesi di Papa Francesco nell'Udienza generale di mercoledì 8 giugno. Sono tanti i fedeli accorsi al consueto appuntamento in Piazza San Pietro;alcuni bambini sono saliti sulla papamobile, accompagnando Francesco lungo tutto il tragitto dei saluti ai pellegrini.
La parabola della vedova e del giudice è stata il filo conduttore dell’Udienza Generale di oggi di Papa Francesco. “Pregare sempre, senza stancarsi mai. Non si tratta di pregare qualche volta, quando mi sento. Gesù dice - ha spiegato il Pontefice - che bisogna pregare sempre, senza stancarsi. E porta l’esempio della vedova e del giudice: un personaggio potente, chiamato ad emettere sentenze sulla base della legge di Mosè. La tradizione biblica raccomandava che i giudici fossero persone timorate di Dio, degne di fede, imparziali e incorruttibili. Ci farà bene ascoltare questo anche oggi”, mentre ha ricordato che il magistrato protagonista della parabola “non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. Era un giudice iniquo, senza scrupoli, che non teneva conto della legge ma faceva quello che voleva, secondo il suo interesse. A lui si rivolge una vedova per avere giustizia”.
E’ la parabola evangelica del figliol prodigo l’argomento centrale della catechesi che Papa Francesco ha offerto ai fedeli nel corso della consueta Udienza Generale.
Nella prima Udienza Generale dopo Pasqua, Papa Francesco ha concluso il ciclo di catechesi sulla misericordia nell’Antico Testamento commentando il Salmo 51, il salmo del Miserere.
Papa Francesco, nel corso dell'odierna Udienza Generale, si è soffermato sui capitoli 30 e 31 del libro del profeta Geremia, il passo del "Libro della consolazione".
L’impegno comune di Cattolici, Protestanti ed Ortodossi per l’unità dei cristiani è stato il tema centrale della consueta udienza generale tenuta dal Papa nell’Aula Paolo VI. Dobbiamo riscoprire il Battesimo – ha spronato il Pontefice – “andando al di là delle nostre divisioni”. “La Prima Lettera di Pietro – ha aggiunto il Papa – è rivolta alla prima generazione di cristiani per renderli consapevoli del dono ricevuto col battesimo e delle esigenze che esso comporta. Anche noi, in questa Settimana di preghiera, siamo invitati a riscoprire tutto questo, e a farlo insieme, andando al di là delle nostre divisioni”.
“Oggi iniziamo le catechesi sulla misericordia secondo la prospettiva biblica, così da imparare la misericordia ascoltando quello che Dio stesso ci insegna con la sua Parola. Iniziamo dall’Antico Testamento, che ci prepara e ci conduce alla rivelazione piena di Gesù Cristo, nel quale in modo compiuto si rivela la misericordia del Padre”. Lo ha detto stamane Papa Francesco, aprendo nell’Aula Paolo VI, la consueta udienza generale del mercoledì.
“Il Giubileo è in tutto il mondo, non soltanto a Roma. Ho desiderato che questo segno della Porta Santa fosse presente in ogni Chiesa particolare, perché il Giubileo della misericordia possa diventare un’esperienza condivisa da ogni persona. L’Anno Santo, in questo modo, ha preso il via in tutta la Chiesa e viene celebrato in ogni diocesi come a Roma. Anche la prima Porta Santa è stata aperta proprio nel cuore dell’Africa segno visibile della comunione universale. Possa questa comunione ecclesiale diventare sempre più intensa, perché la Chiesa sia nel mondo il segno vivo dell’amore e della misericordia del Padre. Che la Chiesa sia segno vivo di amore e misericordia”. Lo ha detto Papa Francesco, questa mattina, nella consueta Udienza generale del mercoledì in Piazza San Pietro.
Dell’Africa, a Papa Francesco sono rimaste negli occhi soprattutto i giovani. E così, nell’udienza generale che come di consueto al termine di un viaggio apostolico fa il bilancio del viaggio stesso, il Papa si rivolge direttamente ai giovani. “Dovete chiedere: cosa devo fare della mia vita? E vi prego, non escludete la possibilità di diventare missionari”.