La speranza del mondo e la speranza della croce. Nella Settimana Santa il tema della speranza cristiana si lega inesorabilmente alla croce. E durante l’Udienza Generale in Piazza San Pietro Papa Francesco afferma: “Noi crediamo che proprio nel Crocifisso la nostra speranza è rinata. È una speranza diversa da quelle del mondo”.
E’ la Prima Lettera di San Pietro Apostolo la protagonista speciale di questa Udienza Generale in Piazza San Pietro di Papa Francesco. Qual è il segreto di questa Lettera? Il Papa lo svela ai fedeli spiegandone tre passaggi.
La speranza contro ogni speranza. E’ un tema forte quello scelto da Papa Francesco per la catechesi di oggi in Piazza San Pietro. E il protagonista dell’Udienza Generale odierna è Abramo, non solo padre della fede, ma “padre nella speranza”, perché nella sua vicenda “possiamo già cogliere un annuncio della Risurrezione, della vita nuova che vince il male e la stessa morte”.
La perseveranza e la consolazione. “Qual è il loro significato più profondo, più vero? E in che modo fanno luce sulla realtà della speranza?” Lo chiede Papa Francesco nel corso dell’Udienza Generale di oggi in Piazza San Pietro, continuando il ciclo delle catechesi sulla speranza cristiana. Alla fine dell’Udienza il Papa rivolge anche un appello: partecipare all’appuntamento delle “24 ore con il Signore”: “Invito tutte le comunità a vivere con fede l’appuntamento del 23 e 24 marzo per riscoprire il sacramento della riconciliazione, auspico che anche quest’anno tale momento privilegiato di grazia del cammino quaresimale sia vissuto in tante chiese per sperimentare l’incontro gioioso con la misericordia del Padre, che tutti accoglie e perdona".
“Siamo chiamati all’amore, alla carità: questa è la nostra vocazione più alta, la nostra vocazione per eccellenza”. Papa Francesco apre così l’Udienza Generale in Piazza San Pietro, dopo lo stop per gli esercizi spirituali. L’amore e la carità, gioia della speranza cristiana. Ma “c’è il rischio che la nostra carità sia ipocrita, che il nostro amore sia ipocrita”. E il Papa oggi ci mette in guardia da tutto questo.
Torna in Piazza San Pietro l’Udienza Generale di Papa Francesco. Nella speranza ci riconosciamo “tutti salvati”. E’ questo il tema di oggi, perché il cristiano “non vive fuori dal mondo, sa riconoscere nella propria vita e in ciò che lo circonda i segni del male, dell’egoismo”. È solidale con chi soffre, però nello stesso tempo, ha imparato a leggere tutto questo “con gli occhi della Pasqua, con gli occhi del Cristo Risorto”. Perché cieli nuovi e terre nuove ci aspettano. E legato a questo tema è l’appello di Papa Francesco per la grave situazione in Sud Sudan.
La speranza non delude. Perché “la speranza cristiana è solida”, dice Papa Francesco nel corso della catechesi nell’Udienza Generale del mercoledì in Aula Paolo VI. La speranza in Cristo “non è fondata su quello che noi possiamo fare o essere, e nemmeno su ciò in cui noi possiamo credere. Il suo fondamento è ciò che di più fedele e sicuro possa esserci, vale a dire l’amore che Dio stesso nutre per ciascuno di noi”.
La speranza, fonte del conforto reciproco e della pace. E’ la riflessione di Papa Francesco nell’Udienza generale di oggi in Aula Paolo VI. Per il Pontefice la speranza cristiana non ha solo “un respiro personale, individuale, ma comunitario, ecclesiale”. Perché “non si impara a sperare da soli”.
L’elmo della speranza. L’apostolo Paolo, di fronte ai timori e alle perplessità della sua comunità, invita tutti a “tenere salda sul capo come un elmo, soprattutto nelle prove e nei momenti più difficili della nostra vita, la speranza della salvezza”. E’ il cuore della catechesi di Papa Francesco nell’Udienza Generale di oggi in Aula Paolo VI.
E’ Giuditta la protagonista di questa Udienza Generale di Francesco in Aula Paolo VI. Continuando il ciclo di catechesi sulla speranza cristiana, il Papa racconta ai presenti il coraggio di una donna che dà speranza al suo popolo. “Tra le figure di donne che l’Antico Testamento ci presenta – riflette il Pontefice- risalta quella di una grande eroina del popolo: Giuditta”.
Continuando il nuovo ciclo di catechesi sul tema della speranza cristiana, Papa Francesco nell’Udienza Generale di oggi in Aula Paolo VI, incentra la sua meditazione sulla figura di Giona,il profeta simbolo di speranza e preghiera. “Nella Sacra Scrittura tra i profeti di Israele – inizia il Papa - spicca una figura un po’ anomala, un profeta che tenta di sottrarsi alla chiamata del Signore rifiutando di mettersi al servizio del piano divino di salvezza”.
Sperare è un bisogno primario dell’uomo: sperare nel futuro, credere nella vita. Papa Francesco continua il ciclo delle catechesi sulla speranza cristiana e nell’Udienza Generale di oggi in Aula Paolo VI rammenta ai fedeli di “pensare positivo”. E mette in guardia dai falsi idoli e dalle “false speranze”.
Anche in tempo di Natale, Papa Francesco non ferma il ciclo di udienze generali e prosegue con le sue catechesi sul tema della speranza cristiana. E oggi la sua catechesi si concentra sulla figura di Abramo, che, sulla base della promessa di Dio, lascia la sua terra e diventa straniero. “La speranza – dice il Papa – apre nuovi orizzonti, rende capaci di sognare ci che non è neppure immaginabile”. E anche il lamentarsi è un atto di fede, un rivolgersi a Dio, perché “la fede non è solo silenzio che tutto accetta senza replicare”.
Un pagina di Isaia per spiegare la speranza cristiana nella catechesi di oggi per Papa Francesco che alla fine dell’udienza generale ha accettato gli auguri per i sui 80 anni con una battuta: "nella mia terra fare gli auguri prima porta jella!".
Nell' Udienza generale di Papa Francesco c’è un nuovo ciclo di catechesi ed è sul tema della “speranza cristiana”. Papa Francesco durante l’Udienza del 7 dicembre in Aula Paolo VI ne sottolinea l’importanza: “La speranza non delude. Ne abbiamo tanto bisogno, in questi tempi che appaiono oscuri, in cui a volte ci sentiamo smarriti davanti al male e alla violenza che ci circondano, davanti al dolore di tanti nostri fratelli. Ci vuole la speranza”.
Il Papa continua la sua catechesi sulla Misericordia. “E’ finito il Giubileo, torniamo alla normalità, ma continuiamo le riflessioni sulla misericordia”, dice il Papa. E all’Udienza Generale in Aula Paolo VI parla a tutti i presenti dell’importanza del “Consigliare e insegnare”. Consigliare i dubbiosi e insegnare agli ignoranti. “Sono opere – dice - che si possono vivere sia in una dimensione semplice, familiare, alla portata di tutti, sia specialmente la seconda, quella dell’insegnare, su un piano più istituzionale, organizzato”.
Visitare i malati e i carcerati. Il Papa incentra la catechesi dell’Udienza di oggi su questa opera di misericordia tanto cara a Gesù. “Quante pagine dei Vangeli narrano questi incontri!”, dice Francesco. E con queste opera di misericordia il Signore ci invita ad un “grande gesto di umanità”: la condivisione.
Il richiamo alla fame e alla sete: dare da mangiare agli affamati e da bere agli assetati. Una tra le più importanti opere di misericordia. E’ questo il tema principale della catechesi di oggi di Papa Francesco.
E’ il viaggio il Georgia e in Arzebaijan il tema centrale della meditazione di Papa Francesco di questo mercoledi 5 Ottobre: “Questo viaggio è stato il proseguimento e il completamento di quello effettuato in Armenia, nel mese di giugno. In tal modo ho potuto, grazie a Dio, realizzare il progetto di visitare tutti e tre questi Paesi caucasici, per confermare la Chiesa Cattolica che vive in essi e per incoraggiare il cammino di quelle popolazioni verso la pace e la fraternità”.
Perdonare e amare. Sono i due pilastri della misericordia del Signore, “il motto di questo anno Santo straordinario”, come spiega Papa Francesco nell’Udienza Generale di mercoledì 21 Settembre.