E’ il Perdono Divino il vero “motore della speranza”. Su questo concetto si snoda l’Udienza Generale odierna di Papa Francesco, anche oggi, per il gran caldo, in Aula Paolo VI. “Gesù prova compassione. Letteralmente: Gesù sente fremere le sue viscere”. Il Papa durante la sua catechesi esprime più volte questa idea: “Il cuore di Cristo incarna e rivela il cuore di Dio, che laddove c’è un uomo o una donna che soffre, vuole la sua guarigione, la sua liberazione, la sua vita piena”.
Riprendono le Udienze Generali di Papa Francesco dopo la pausa estiva. In Aula Paolo VI ( a Roma in questi giorni si sfiorano i 42 gradi ) il Pontefice argentino incontra nuovamente i fedeli per il consueto appuntamento del mercoledì e chiede: "Si sente il caldo?" Francesco riprende le catechesi parlando del Battesimo: “la porta della speranza”.
La speranza cristiana è la forza dei martiri. E’ questo il tema dell’ultima Udienza Generale di Papa Francesco prima della pausa estiva. “I cristiani – esordisce Francesco – sono uomini e donne controcorrente. E’ normale: poiché il mondo è segnato dal peccato, che si manifesta in varie forme di egoismo e di ingiustizia, chi segue Cristo cammina in direzione contraria”.
“In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, lunedì scorso ho voluto incontrare una rappresentanza di rifugiati che sono ospitati dalle parrocchie e dagli istituti romane. Esprimo il mio sincero apprezzamento per la campagna per la nuova legge migratoria “L’umanità che fa bene”, che gode il sostegno ufficiale di Caritas Italiana, Fondazione Migrantes e altre istituzioni”. Sono le parole del Papa durante l’Udienza generale di oggi in Piazza San Pietro in riferimento alla legge di iniziativa popolare, presentata al Senato per cambiare le politiche sull'immigrazione in Italia e la narrazione mediatica.
I Santi. Sono loro i protagonisti dell’Udienza Generale di oggi e i veri testimoni della speranza. “Sono i fratelli e sorelle maggiori, che sono passati per la nostra stessa strada, che hanno conosciuto le nostre stesse fatiche e vivono per sempre nell’abbraccio di Dio”, esordisce il Pontefice in Piazza San Pietro.
Figli amati, certezza della speranza. “Dio ci ha voluto bene anche quando eravamo sbagliati”. Su questa riflessione piena di speranza si basa la catechesi dell’Udienza Generale di oggi in Piazza San Pietro. “Forse buona parte dell’angoscia dell’uomo contemporaneo deriva da questo: credere che se non siamo forti, attraenti e belli, allora nessuno si occuperà di noi”, esordisce Papa Francesco.
La paternità di Dio, sorgente della nostra speranza. Avere il coraggio di “chiamare Dio con il nome di Padre”. Ruota su queste riflessioni la catechesi di Papa Francesco nell’udienza generale odierna in Piazza San Pietro.
E’ lo Spirito Santo che ci fa “abbandonare nella speranza”. Su questa riflessione si snoda la catechesi odierna di Papa Francesco nell’Udienza Generale in Piazza San Pietro. Abbondare nella speranza per il Pontefice significa non scoraggiarsi mai; significa sperare “contro ogni speranza”.
Per Papa Francesco il cammino della speranza è Emmaus. Nell’Udienza Generale odierna il Pontefice racconta l’esperienza dei due discepoli di Emmaus, di cui parla il Vangelo di Luca: “due uomini che camminano delusi, convinti di lasciare alle spalle l’amarezza di una vicenda finita male”.
E’ Maria Maddalena la protagonista nell’Udienza Generale di oggi in Piazza San Pietro. L’apostola della speranza, come ama definirla il Pontefice. E’ lei a vedere Cristo appena Risorto. “Nel suo tragitto verso il sepolcro – dice il Papa - si rispecchia la fedeltà di tante donne che sono devote per anni ai vialetti dei cimiteri, in ricordo di qualcuno che non c’è più. I legami più autentici non sono spezzati nemmeno dalla morte: c’è chi continua a voler bene, anche se la persona amata se n’è andata per sempre”.
Maria, Madre della Speranza. E’ lei la protagonista dell’Udienza Generale odierna in Piazza San Pietro. Per Francesco è la donna del coraggio, come tutte le mamme del nostro mondo, “coraggiose fino all’estremo quando si tratta di accogliere nel proprio grembo la storia di un nuovo uomo che nasce”.
Papa Francesco e l’Egitto. E’ l’argomento principale dell’Udienza Generale di oggi in un’affollata Piazza San Pietro. Il Papa è entusiasta della riuscita del suo 18 viaggio apostolico, lo scorso 28 e 29 aprile in Egitto, e lo ripercorre tappa per tappa.
“Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. Su queste parole di Gesù si snoda la catechesi di Papa Francesco nell’Udienza Generale odierna in Piazza San Pietro. Per il Papa tutto il Vangelo è “racchiuso tra queste due citazioni, parole che comunicano il mistero di un Dio il cui nome, la cui identità è essere-con, in particolare con noi, cioè con la creatura umana”.
Cristo Risorto, nostra speranza. Nel ciclo di catechesi di Papa Francesco dedicate al tema della “speranza cristiana”, durante l’Udienza Generale, la Pasqua ne è certamente il perno. La nostra fede e la nostra speranza nascono quel mattino speciale, della Pasqua.
La speranza del mondo e la speranza della croce. Nella Settimana Santa il tema della speranza cristiana si lega inesorabilmente alla croce. E durante l’Udienza Generale in Piazza San Pietro Papa Francesco afferma: “Noi crediamo che proprio nel Crocifisso la nostra speranza è rinata. È una speranza diversa da quelle del mondo”.
E’ la Prima Lettera di San Pietro Apostolo la protagonista speciale di questa Udienza Generale in Piazza San Pietro di Papa Francesco. Qual è il segreto di questa Lettera? Il Papa lo svela ai fedeli spiegandone tre passaggi.
La speranza contro ogni speranza. E’ un tema forte quello scelto da Papa Francesco per la catechesi di oggi in Piazza San Pietro. E il protagonista dell’Udienza Generale odierna è Abramo, non solo padre della fede, ma “padre nella speranza”, perché nella sua vicenda “possiamo già cogliere un annuncio della Risurrezione, della vita nuova che vince il male e la stessa morte”.
La perseveranza e la consolazione. “Qual è il loro significato più profondo, più vero? E in che modo fanno luce sulla realtà della speranza?” Lo chiede Papa Francesco nel corso dell’Udienza Generale di oggi in Piazza San Pietro, continuando il ciclo delle catechesi sulla speranza cristiana. Alla fine dell’Udienza il Papa rivolge anche un appello: partecipare all’appuntamento delle “24 ore con il Signore”: “Invito tutte le comunità a vivere con fede l’appuntamento del 23 e 24 marzo per riscoprire il sacramento della riconciliazione, auspico che anche quest’anno tale momento privilegiato di grazia del cammino quaresimale sia vissuto in tante chiese per sperimentare l’incontro gioioso con la misericordia del Padre, che tutti accoglie e perdona".
“Siamo chiamati all’amore, alla carità: questa è la nostra vocazione più alta, la nostra vocazione per eccellenza”. Papa Francesco apre così l’Udienza Generale in Piazza San Pietro, dopo lo stop per gli esercizi spirituali. L’amore e la carità, gioia della speranza cristiana. Ma “c’è il rischio che la nostra carità sia ipocrita, che il nostro amore sia ipocrita”. E il Papa oggi ci mette in guardia da tutto questo.
Torna in Piazza San Pietro l’Udienza Generale di Papa Francesco. Nella speranza ci riconosciamo “tutti salvati”. E’ questo il tema di oggi, perché il cristiano “non vive fuori dal mondo, sa riconoscere nella propria vita e in ciò che lo circonda i segni del male, dell’egoismo”. È solidale con chi soffre, però nello stesso tempo, ha imparato a leggere tutto questo “con gli occhi della Pasqua, con gli occhi del Cristo Risorto”. Perché cieli nuovi e terre nuove ci aspettano. E legato a questo tema è l’appello di Papa Francesco per la grave situazione in Sud Sudan.