Può sembrare strano ma nei tempi moderni in tutta l’Ucraina non c’erano i figli spirituali di san Benedetto. Esisteva una comunità delle benedettine nell'abbazia a Zhytomyr. Fino a poco tempo fa non c'erano indicazioni che i benedettini sarebbero tornati in questo Paese. Ma le cose sono cambiate quando le benedettine hanno deciso di preparare una nuova fondazione a Lviv.
Sarà un incontro virtuale, dovuto alla pandemia del COVID 19. Ad ogni modo, la tredicesima edizione della Settimana Sociale Ecumenica in Ucraina avrà il consueto parterre di Ong, rappresentanti del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale e membri della Chiesa locale. Il forum comincia il 7 ottobre e va avanti fino al 10, e tema di quest’anno è “Ascoltare il grido della terra. Ecologia integrale in azione”, e pone la barra sulla necessità della cura della casa comune nel quinto anno della pubblicazione dell’enciclica Laudato Si.
L’Ucraina sta diventando il luogo dove sempre più coppie straniere si recano per una maternità surrogata. La gravidanza surrogata si ha quando una donna si presta a portare a termine una gravidanza su commissione di single o coppie incapaci di generare o concepire un bambino.
La fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre ha approvato tre progetti per sostenere la missione della Chiesa in Ucraina durante questa fase di pandemia da coronavirus.
Tutti gli anni, il quarto sabato del mese di Novembre, quest’anno sabato 23 novembre, in Ucraina e nel mondo si commemora l'Holodomor, il genocidio degli ucraini perpetrato a danno dell’intera popolazione negli anni 1932-1933.
Non si può comprendere l’Ucraina di oggi senza comprendere la lotta per l’indipendenza della nazione che si è tenuta dal 1917 al 1921. Si è trattato – ha detto Tetiana Izehvska, per più di dieci anni ambasciatore di Ucraina presso la Santa Sede – di “uno dei più complessi e drammatici periodi della moderna storia ucraina”, che ha “messo insieme diversi processi, incluso il consolidamento della nazione ucraina, del senso di uno Stato ucrain e della dichiarazione di indipendenza ucraina”.
Il tema generale era “La dimensione gerarchica e carismatica della Chiesa”. Ma l’incontro dei segretari generali delle Conferenze Episcopali di Europa si sviluppato in varie discussioni, tra le quali una su “Essere Chiesa in tempo di guerra” presentata da Bogdan Dzyurah, della Chiesa Greco Cattolica Ucraina.
Si è svolto come noto dal 5 al 6 luglio in Vaticano l’incontro di Papa Francesco con l’Arcivescovo Maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina, insieme con i Metropoliti e membri del Sinodo Permanente, e i Capi dei Dicasteri competenti della Curia Romana.
I cento anni dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, i frutti dell’appello di Papa Francesco nello Yemen, un incontro dell’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk con i diplomatici per definire la situazione in Ucraina: sono questi i tre maggiori temi della settimana diplomatica della Santa Sede.
Ritrovare le radici, per guardare al futuro con maggiore consapevolezza. E farlo ora, quando in Ucraina anche la Chiesa ortodossa locale punta ad avere una propria autocefalia, ed è necessario rendere più coesa la nazione. C’è tutto questo dietro la presentazione del facsimile della Bibbia di Halych da parte dell’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina.
È una delle pagine più crudeli e più dimenticate della storia del Novecento. l’Holodomor, il genocidio che ha mietuto, dieci milioni di vittime innocenti fra la popolazione ucraina negli anni 1932 e 1933. Uno sterminio per fame come dice la parola Holodomor significa per piegare i contadini al volere di Stalin.
La notizia che il Patriarcato di Mosca lasciava la commissione congiunta cattolico – ortodossa per via della presenza nel tavolo dei rappresentanti del Patriarcato di Costantinopoli non ha fermato il processo verso una Chiesa Ortodossa Ucraina. Lo scorso 3 novembre, infatti, il presidente ucraino Petro Poroshenko e il Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I hanno firmato ad Istanbul un accordo sulla “cooperazione e l’interazione tra l’Ucraina e il Patriarcato ecumenico di Costantinopoli”.
Rottura della comunione tra il Patriarcato di Mosca e il Patriarcato di Costantinopoli. In questa battaglia tutta ortodossa che si combatte in Ucraina, dove è stato richiesto di riconoscere l’autocefalia – l’indipendenza – di due Chiese ortodosse in Ucraina che non sono riconosciute nella successione delle Chiese ortodosse ufficialmente in comunione tra loro, e che andrebbero a costituire una unica Chiesa ortodossa di Ucraina.
C’era molta attesa per l’incontro tra il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo e il Patriarca di Mosca Kirill. Perché nell’incontro, che si è tenuto al Fanar di Istanbul il 31 agosto, si sarebbe anche discusso della possibile “autocefalia” concessa a due Chiese ortodosse in Ucraina che nono sotto il patriarcato di Mosca. Una questione tutta ortodossa, ma che poteva avere anche delle conseguenze nel dialogo ecumenico.
La Santa Sede sta con i vescovi del Nicaragua. La posizione è stata ribadita dal Cardinale Pietro Parolin in un colloquio con il vicepresidente USA Pence il 10 agosto. La stessa posizione era stata sottolineata dall’arcivescovo Paul Richard Gallagher lo scorso 31 luglio, in un incontro del ministro degli Esteri nicaraguense Denis Moncada. Nel frattempo, alla convention annuale dei Cavalieri di Colombo, l’arcivescovo maggiore della Chiesa Greco Cattolica Ucraina Sviatoslav Shevchuk ha spiegato cosa succede nel Paese, quali sono le sfide del conflitto dimenticato, e cosa ha fatto la Chiesa.
In una modesta famiglia di agricoltori a Ternopil (Ucraina) il 18 agosto 1903 venne alla luce Zenone Kovaliyk. L'Ucraina , granaio d’Europa, brilla nel continente orientale oltre che per essere la terra del grano anche per la fede dei suoi abitanti, i quali hanno mantenuto viva, durante la dolorosa pagina della dittatura sovietica, la scintilla del Cristo in quella terra.
Holomodor è una parola ucraina che pochi conoscono. Significa letteralmente “infliggere la morte mediante la fame”. Una strage poco conosciuta, ma è ciò che accadde negli anni 1932-33 e ancora prima negli anni ’20 che provocò la morte per inedia di un’ampia parte della popolazione.
“Pio XI dovette affrontare molte sfide epocali, ma sempre levò la sua voce ferma nel difendere la fede, la libertà della Chiesa e la dignità trascendente di ogni persona umana. Condannò con chiarezza, mediante discorsi e lettere, le ideologie atee e disumane che hanno insanguinato il secolo ventesimo. Mise così in luce le loro contraddizioni indicando alla Chiesa la strada maestra del Vangelo, messo in pratica anche nella ricerca della giustizia sociale, dimensione imprescindibile del riscatto pienamente umano dei popoli e delle nazioni”. E con questo omaggio al suo predecessore che Papa Francesco ha introdotto il suo saluto alla Comunità del Pontificio Collegio Ucraino di San Giosafat in Roma.
Papa Francesco ricorda nuovamente - nel giorno delle sue esequie - il Cardinale Lubomyr Husar, Arcivescovo Maggiore emerito di Kyiv-Halyč, morto il 31 maggio scorso.
E’ morto oggi ad 84 anni il Cardinale ucraino Lubomyr Husar, Arcivescovo Maggiore emerito di Kyiv-Halyč.