La preghiera è la forza mite che protegge e sostiene il mondo
"La generosità solidale è spesso l’unica risposta concreta all’ingiustizia e al dolore che opprimono tanti esseri umani. Vi ringrazio, amici, perché vi dedicate a una solidarietà fattiva, che aiuta a risanare le ferite ed è come una carezza sul volto di chi soffre. Una carezza che restituisce speranza nel trambusto dei conflitti". Lo ha detto Papa Francesco stamane, ricevendo in udienza i partecipanti alla 96.ma Assemblea Plenaria della Riunione delle Opere per l’Aiuto alle Chiese Orientali e alla Youth Conference.
La notizia è che il prossimo sinodo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina si terrà a Roma il prossimo settembre. Viene dalla Polonia, dove c’è stata l’ultima riunione, e da dove Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk ha presentato due libri, ha ricevuto una alta onorificenza polacca, ha messo in luce il pericolo, ormai di abituarsi alla guerra.
"La guerra in Ucraina ha causato una massiccia distruzione delle infrastrutture civili, tra cui centinaia di migliaia di case. Milioni di persone sono state costrette a fuggire mentre altre sono rimaste o sono già rientrate all’interno dei loro appartamenti colpiti dai bombardamenti, sebbene gran parte degli interni siano gravemente danneggiati. Per questo motivo, Caritas Roma ha deciso di offrire un primo segno di vicinanza concreta contribuendo al progetto “Home for Family”, portato avanti da Caritas Spes Odessa".
L’ultimo viaggio del Cardinale Jean-Louis Tauran fu in Arabia Saudita, nel 2018, e lì fu in grado anche di celebrare Messa, nonostante il territorio sia considerato sacro dall’Islam. Prima di lui c’era stato il Cardinale Bechara Rai, patriarca dei maroniti, che tra l’altro andò come “diplomatico” del suo Paese, risolvendo una situazione di crisi. La visita del Cardinale Schoenborn in Arabia Saudita, tuttavia, ha un sapore diverso: si inserisce in quella “diplomazia del secondo binario” (track two diplomacy) portata avanti dalle organizzazioni religiose. In particolare, Schoenborn è andato su invito della Lega Musulmana Mondiale, e la sua presenza è stata descritta come segno dei buoni rapporti che intercorrono con la Santa Sede.
"Il giorno dopo l’inizio dell’invasione, mi sono recato personalmente all’ambasciata russa. Una cosa che non era mai stata fatta da un Papa e che un Papa normalmente non fa. Ho anche espresso la mia disponibilità ad andare a Mosca e fare in modo che il conflitto non continuasse. Dal suo inizio ad oggi, il Vaticano è stato sempre al centro dell’azione. Diversi cardinali si sono già recati in Ucraina, il cardinale Konrad Krajewski, vi si è recato sei volte per aiutare il popolo ucraino".
A Milano Martedì 21 febbraio, dalle 18.30, testimonianze dall’Ucraina e dal Myanmar, scambio a gruppi, apericena e preghiera conclusiva
"Il grido accorato di Papa Francesco scuote le coscienze e chiede un impegno forte a favore della pace: è tempo di trovare spazi di dialogo per porre fine a una crisi internazionale aggravata dalla minaccia nucleare. Ad un anno dall’invasione russa di uno Stato indipendente, l’Ucraina, vogliamo tornare a ripetere il nostro “no” deciso a tutte le forme di violenza e di sopraffazione, il nostro “mai più” alla guerra. Per questo, invitiamo le comunità ecclesiali ad unirsi in preghiera per invocare il dono della pace nel mondo". Sono questi alcuni passaggi importanti della Nota inviata oggi dalla Presidenza CEI.
Avevano scritto una lettera al Papa, si sono pronunciati più volte con dichiarazioni forti durante la guerra (e non solo su temi di guerra, ma anche su questioni sociali, come la ratifica della Convenzione di Istanbul da parte del governo ucraino), ma sono sul campo e sui territori in conflitto sin dal 2015: i membri del Consiglio Pan-Ucraino delle Chiese sono ora a Roma, dove trascorreranno tre giorni incontrando officiali vaticani e partecipando ai Vespri in San Paolo Fuori le Mura il 25 gennaio, giornata in cui si chiude tradizionalmente la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani.
La guerra in Ucraina, le Chiese cristiane in Africa e un incontro del Papa con il Patriarca Russo, di questo e altro EWTN ha parlato con il cardinale Kurt Koch in occasione della Settimana di preghiera per l' unità dei cristiani.
Continua la campagna di solidarietà dei frati minori conventuali della Basilica di San Francesco in Assisi a sostegno dei conventi francescani in Ucraina.
"La pace, lo sappiamo, si costruisce giorno per giorno, è un desiderio che accompagna e motiva il nostro vivere quotidiano.
Il 7 dicembre, l’Unione Europea ha finalmente nominato il nuovo inviato speciale per la libertà religiosa: è l’ambasciatore belga Frans van Daele. Ora sarà da vedere di quali poteri sarà investito il nuovo inviato, tema spinoso che è stato anche alla base di diversi dibattiti.
Il 2 dicembre, il Cardinale Piero Parolin ha celebrato l’ordinazione episcopale del nuovo nunzio a San Salvador, Luigi Roberto Cona, finora assessore della Segreteria di Stato. Nell’omelia, il Cardinale gli ha chiesto di essere “architetto di pace”. In quello stesso giorno, si celebrava la festa di Albania alla presenza del presidente Bajram Begaj, che era stato in udienza da Papa Francesco.
Da nove mesi, non c’è un inviato speciale dell’Unione Europea per la libertà religiosa. Lo ha rimarcato padre Manuel Barrios Prieto, segretario generale della Commissione delle Conferenze Episcopali dell’Unione Europea, in una intervista con il periodico cattolico croato Glas Koncila.
“Ringrazio il Papa per la vicinanza materiale e spirituale che continua ad esprimere verso il popolo ucraino ferito dalla guerra”. L'arcivescovo di Leopoli dei Latini, Mieczysław Mokrzycki, , vescovo titolare di Bulna e ausiliare di Kharkiv-Zaporizhia, racconta a Vatican News l’incontro con il Papa in Vaticano insieme con monsignor Jan Sobiło.
Due rinnovi e due nuovi mandati, tra i presidenti delle quattro commissioni del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee, l’organismo che riunisce i presidenti delle conferenze episcopali di tutta Europa. Al termine della plenaria del 27 – 28 ottobre, che si è tenuta online, il CCCE si dà una nuova struttura per il prossimo quinquennio, che è un po’ lo specchio di quello che sta avvenendo oggi in Europa.
La fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS), in vista della prossima Commemorazione dei defunti del 2 novembre 2022, si rivolge come ogni anno ai cattolici italiani con un’iniziativa finalizzata alla celebrazioni di Messe. Quest’anno la campagna è presentata da S. E. mons. Vitaliy Krivitskiy SDB, Vescovo della Diocesi ucraina di Kyiv-Zhytomyr.
Contatto tra il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, e Sergej Lavrov, ministro degli Esteri della Federazione Russa, a margine dell’assemblea generale delle Nazioni Unite. Un incontro che ha avuto luogo, è parso di capire, su richiesta della Santa Sede, considerando anche gli sforzi di Papa Francesco per una mediazione con la Russia e la speranza del Papa di organizzare un viaggio a Mosca.
L’immagine che colpisce è quella del Cardinale Konrad Krajewski, Elemosiniere pontificio, in preghiera di fronte alla fosse comuni di Izyum in Ucraina, immagine che si aggiunge a quelle delle visite dello stesso Krajewski e dell’arcivescovo Paul Richard Gallagher, “ministro degli Esteri” vaticano, nei luoghi dell’orrore di Bucha. Negli scorsi giorni è stata in Ucraina anche una delegazione della Conferenza Episcopale Francese, guidata dal presidente, l’arcivescovo Eric de Moulins-Beaufort, arrivata a Kyiv e raccoltasi in preghiera a Bucha e Irpin per “mostrare la solidarietà e la fraternità della Conferenza Episcopale Francese.