A un passo dalla pensione, dopo aver compiuto 80 anni e averne trascorsi dieci alla guida della Pontificia Commissione per la Protezione dei Minori, il Cardinale Sean O’Malley, arcivescovo emerito di Boston, firma il primo rapporto annuale della Commissione. Un rapporto che sarà modello per i rapporti che verranno, ma anche unico nel suo genere, perché mette insieme il lavoro di dieci anni, delinea quella che si pensa debba essere una “cultura della salvaguardia”, mette in luce sfide e opportunità sul tema della prevenzione degli abusi.
Dieci linee guida, divise in indicatori e criteri, in una grafica veloce e comprensibile. Dieci linee guida per tutelare i minori nella Chiesa, salvaguardare le persone vulnerabili, e portare le istituzioni della Chiesa verso il passo successivo, ovvero una cultura della cura e della prevenzione. Al termine dell’Assemblea Plenaria dello scorso marzo, le linee guida sono state approvate dalla Commissione. Sono state quindi pubblicate la scorsa settimana, in quello che sembra essere il primo atto avvenuto sotto il nuovo vertice della commissione, con un nuovo segretario e un segretario aggiunto e verso, presumibilmente, una nuova presidenza, considerando che il Cardinale Sean O’Malley, che pure la commissione la ha fondata, è prossimo a compiere 80 anni.
Aggiornare la “cornice”, quello che viene chiamato “framework universale”, per stabilire una sorta di “buone pratiche”, delle linee guida che tutte le istituzioni cattoliche possano seguire per prevenire gli abusi nella Chiesa. La consultazione globale per questo aggiornamento è stata lanciata oggi dalla Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori.
È stato avviato il I Report sulle attività dei Servizi Regionali, dei Servizi Diocesani/Interdiocesani e dei Centri di ascolto per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili.
“È necessario che ognuno, a partire dal proprio ruolo e dal proprio ambito, intervenga a tutela dei più piccoli ed è per questo che Papa Francesco ha voluto che ogni Conferenza Episcopale mettesse in opera delle iniziative concrete per prevenire l’abuso e accompagnare le vittime”.
Per la prima volta dalla sua costituzione, non c’è monsignor Robert W. Oliver tra i membri della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori. Ma c’è, invece, Juan Carlos Cruz, una vittima dell’ex sacerdote e leader carismatico Fernando Karadima, i cui abusi e la copertura di cui hanno goduto ha fatto scoppiare lo scandalo pedofilia per la Chiesa in Cile. La plenaria della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori si è tenuta dal 19 al 22 aprile, parte in presenza a Roma, parte online. Tutti i membri prorogati, uno aggiunto, un segretario da nominare. La commissione continua comunque il suo lavoro, con varie iniziative.
È stata data anche particolare attenzione al “significato emergente del concetto di adulto vulnerabile” durante l’11ma assemblea plenaria della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori.
Si sono conclusi i lavori della 73/ma Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana, aperti dal Papa lunedì scorso.
Si sono conclusi i lavori della sessione primaverile del Consiglio episcopale permanente della CEI, aperti lunedì scorso con l'introduzione del Cardinale Gualtiero Bassetti.
Con un motu proprio pubblicato questa mattina Papa Francesco ha stabilito nuove norme per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili all’interno dello Stato della Città del Vaticano.
E’ in corso, fino a domani, in Vaticano, su iniziativa di Papa Francesco, un summit su “La protezione dei minori nella Chiesa”, che si concluderà domani. La Segreteria Generale della CEI ha reso disponibile, proprio in questi giorni, un sito del Servizio Nazionale per la tutela dei minori.