La nomina dell’arcivescovo Giampietro Dal Toso come nunzio a Cipro cambia la geografia delle nunziature, ed ha un suo significato. Il nuovo ambasciatore turco presso la Santa Sede ha presentato le lettere credenziali. Il nunzio in Bulgaria ha incontrato il patriarca Neofit.
C’è la Turchia improvvisamente balzata agli onori delle cronache per il tentativo del colpo di Stato dello scorso luglio. C’è la Turchia di Erdogan, dipinta come islamista dai secolarizzati media occidentali. C’è la Turchia che cerca di entrare in Europa. C’è la Turchia del supporto nascosto all’autoproclamato Stato islamico. Quale è la vera Turchia? Come si può comprendere meglio? Lo si può fare, per esempio, a partire dalla comprensione di come l’Islam si sia sviluppato in terra d’Anatolia. C’è un libro che aiuta nel percorso, ed è scritto da un domenicano che in Turchia ha trascorso molti anni e che alla Turchia ha dedicato molti studi.
“Io voglio bene al popolo turco e lo apprezzo”. Lo ha detto Papa Francesco a Rinaldo Marmara, presidente di Caritas Turchia e addetto culturale della Conferenza Episcopale Turca. Marmara ha incontrato Papa Francesco al termine dell’udienza generale del 3 febbraio, e gli ha presentato il libro “La squadra pontificia ai Dardanelli 1657”. Una presentazione che ha creato l’occasione di un comunicato stampa più ampio sulla storia della Turchia, in cui la Santa Sede parlava dei “tragici fatti” del 1915 in relazione al massacro degli armeni. Il fatto che non si sia parlato più del termine genocidio ha di fatto creato il disgelo delle relazioni diplomatiche tra Santa Sede e Turchia, la quale ha reinviato in Italia il suo ambasciatore accreditato presso la Santa Sede.