Il prossimo 5 febbraio saranno celebrati i 18 anni dall’uccisione in Turchia di Don Andrea Santoro e quel giorno presso la parrocchia romana dei Santi Fabiano e Venanzio alle 19 sarà monsignor Martin Kmetec, arcivescovo di Smirne e presidente della Conferenza episcopale turca, a presiedere la Messa in suffragio del sacerdote romano.
“Esprimiamo il nostro cordoglio per l’uccisione del cittadino turco e lo affidiamo all’abbraccio misericordioso del Padre”.
Il Dicastero per il servizio della carità fa sapere che L’Elemosiniere di Sua Santità, Cardinale Konrad Krajewski, insieme con l’Ambasciata turca presso la Santa Sede, ha coordinato questa terza tornata di aiuti.
Il Dicastero per le Chiese Orientali informa che il Prefetto Monsignor Claudio Gugerotti si recherà in Siria e Turchia dalla sera di venerdì 17 a martedì 21 febbraio per una visita in cui "esprimere la vicinanza del Santo Padre alle popolazioni gravemente colpite dal recente, disastroso terremoto e per incontrare i Vescovi e gli Operatori delle Caritas e le altre Agenzie impegnate a recare aiuto ai sofferenti".
Durante i saluti in lingua italiana Papa Francesco pensa a tutti coloro che soffrono a causa del devastante terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria. "Il mio pensiero va alle popolazioni della Turchia e della Siria, duramente colpite dal terremoto che ha causato migliaia di morti e feriti", dice subito il Pontefice.
E' stato pubblicato il telegramma di cordoglio per le vittime dell’attentato avvenuto domenica scorsa, 13 novembre, ad Istanbul in Turchia, inviato - a nome di Papa Francesco - dal Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin al Nunzio Apostolico in Turchia, Monsignor Marek Solczyński.
In armeno è Surp Giragos, San Ciriaco, e si trova nella città turca di Dyarbakir. È una chiesa armena, la più grande del Medio Oriente, e per anni è stata inutilizzata. La scorsa settimana, la chiesa è stata riaperta al culto cristiano, segnando la terza rinascita del tempio e meglio delineando così anche i rapporti tra i politici turchi e la comunità armena apostolica, la più piccola delle comunità cristiane di Turchia.
In una Turchia che vive una profonda crisi economica, il governo ha stanziato più di 15 milioni di lire turche per il restauro di una ex chiesa ortodossa convertita in moschea nel XV secolo e poi diventata museo su desiderio delle autorità kemaliste nel 1956. Un restauro che ha portato alla riapertura al culto islamico di quella che viene chiamata Cami-i-serifi.
Nagorno Karabakh: un nome bizzarro, che evoca un luogo che solo nelle fiabe potrebbe esistere. In realtà è un luogo reale e di fiabesco non ha più nulla, dopo oltre un secolo di conflitti.
Il 24 gennaio scorso la Turchia è stata colpita da un terremoto di magnitudo 6.8 della scala Richter, che ha causato secondo le fonti ufficiali decine di morti e oltre 1.600 feriti. Caritas Turchia e la Caritas diocesana di Anatolia si sono attivate immediatamente, recandosi sul posto e cercando di capire quali azioni intraprendere a supporto delle persone più fragili, in coordinamento con le autorità e le realtà locali. Anche la Caritas Italiana sta dando il suo supporto.
Vengono dal Baltico e dalla Turchia le principali notizie della diplomazia pontificia della settimana. I vescovi delle confessioni cristiane di Lettonia si sono incontrati con il nuovo presidente, mentre arriva finalmente la nomina del nunzio in Lettonia ed Estonia. In Turchia, da segnalare la costruzione di una chiesa assira, la prima chiesa cristiana costruita nella Turchia moderna.
La Diocesi di Roma organizza - per i giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni - un pellegrinaggio biblico in Turchia dal 4 al 13 agosto prossimi.
C’è un volume sulla chiesa di San Policarpo a Smirne che racconta varie storie in una. Non è solo un volume sulla chiesa, e sui suoi affreschi, sui suoi mosaici. Racconta il ruolo di ponte che ha avuto la comunità cristiana a Smirne. E ha l’ambizioso obiettivo di ricostruire una memoria storica che serve per comprendere la memoria storica del Paese.
A 13 anni dall'omicidio in Turchia di Don Andrea Santoro - ucciso il 5 febbraio 2006 - la Diocesi di Roma lo ha ricordato in diverse occasioni.
C’è un episodio della storia di Angelo Giuseppe Roncalli forse meno noto, e che pure dice molto della sua storia futura. Nel 1922, l’allora visitatore apostolico di Bulgaria fu chiamato come visitatore apostolico della Congregazione Georgiana dei Servi e delle Serve dell’Immacolata Concezione. La Congregazione aveva sede ad Istanbul. Ed è forse lì che nacque quell’amore per la Turchia che lo portò ad essere definito “il Papa turco”.
L’Opera romana pellegrinaggi sarà in Turchia dal 2 al 7 aprile con il Clero dell’Urbe che sarà presieduto dall’Arcivescovo Angelo De Donatis, Vicario generale del Santo Padre per la diocesi di Roma, sarà guidato dall’amministratore delegato dell’Orp, monsignor Remo Chiavarini.
50 minuti di colloquio privato alla presenza di due interpreti. Tanto è durato il faccia a faccia tra Papa Francesco e il presidente della Repubblica di Turchia Erdogan. Quella del leader turco è stata la prima visita di un Capo di Stato di Ankara da 59 anni a questa parte.
Papa Francesco riceverà il Presidente turco Tayyip Erdogan lunedì 5 febbraio. La notizia è stata confermata dalla Sala Stampa della Santa Sede.
Sarà ancora una volta un evento ecumenico di grande importanza, ma anche un momento per ricordare la storia della evangelizzazione di Roma.
C’è la Turchia improvvisamente balzata agli onori delle cronache per il tentativo del colpo di Stato dello scorso luglio. C’è la Turchia di Erdogan, dipinta come islamista dai secolarizzati media occidentali. C’è la Turchia che cerca di entrare in Europa. C’è la Turchia del supporto nascosto all’autoproclamato Stato islamico. Quale è la vera Turchia? Come si può comprendere meglio? Lo si può fare, per esempio, a partire dalla comprensione di come l’Islam si sia sviluppato in terra d’Anatolia. C’è un libro che aiuta nel percorso, ed è scritto da un domenicano che in Turchia ha trascorso molti anni e che alla Turchia ha dedicato molti studi.