C’è anche il Myanmar al centro delle preoccupazione del Congresso Internazionale sulla pesca promosso dall’Apostolato del Mare. E non c’è da meravigliarsi. Il caso dei Rohingya nasce, in fondo, come un caso di pescatori rifiutati da ogni nazione, e lasciati praticamente in balia delle onde e senza patria.
“Preghiamo per tutti i migranti, i rifugiati, gli sfruttati che soffrono tanto, tanto, e parlando di migranti cacciati via, sfruttati, vorrei pregare con voi oggi in modo speciale per i nostri fratelli e sorelle Rohingya cacciati via dal Myanmar: vanno da una parte all'altra perché non li vogliono è gente buona, gente pacifica: non sono cristiani, sono buoni, sono fratelli e sorelle nostri, è da anni che soffrono. Sono stati torturati, uccisi semplicemente per portare avanti le loro tradizioni, la loro fede musulmana. Preghiamo per loro e vi invito, pregate per loro al nostro Padre, che è nei cieli, tutti insieme per i nostri fratelli e sorelle Rohingya”. Nella Giornata contro la tratta delle persone che si celebra oggi Papa Francesco lancia - nel corso dell’Udienza Generale - un nuovo appello per la minoranza Rohingya.
Una conferenza sul traffico degli esseri umani in Africa e per l’Africa: Caritas Internationalis, insieme al Pontificio Consiglio per la Pastorale dei Migranti e degli Itineranti, organizza dal 5 al 7 settembre ad Abuja una conferenza internazionale per sensibilizzare al problema. La conferenza è intitola “Una famiglia umana, una voce: stop al traffico di esseri umani”.