Iniziamo un "piccolo viaggio" tra le festività liturgiche di questo tempo d'estate. Ci sono le vacanze, ci dedichiamo giorni di relax o di svago, ma allo stesso tempo luglio e agosto sono caratterizzati da alcune festività liturgiche importanti.
“Il monte è il luogo elevato, dove cielo e terra si toccano, dove Mosè e i profeti hanno fatto l’esperienza straordinaria dell’incontro con Dio. Gesù sale verso l’alto insieme ai tre discepoli e si fermano in cima al monte. Qui, Egli si trasfigura davanti a loro. Il suo volto raggiante e le sue vesti splendenti, che anticipano l’immagine del Risorto, offrono a quegli uomini impauriti la luce della speranza per attraversare le tenebre: la morte non sarà la fine di tutto, perché si aprirà alla gloria della Risurrezione”. Lo ha detto stamane il Papa commentando il Vangelo della Trasfigurazione in occasione della recita dell’Angelus.
Il Vangelo di questa seconda domenica di Quaresima ci presenta l’episodio della Trasfigurazione di Cristo. Pochi giorni prima Gesù aveva annunciato ai suoi discepoli la sua passione e morte a Gerusalemme. Gli apostoli erano quindi rattristati e scandalizzati perché l’idea che essi avevano del Messia andava in tutt’altra direzione. Attendevano un Messia glorioso, potente, vincitore non sconfitto, disprezzato e ucciso dai suoi nemici.
Oggi la Chiesa celebra la Festa della Trasfigurazione. Nell'episodio del Vangelo Gesù prende con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e sale sul monte per pregare, per intrattenersi nella solitudine e nella tranquillità con il Padre. Mentre prega si trasfigura, cioè rivela la sua dignità e gloria di Figlio di Dio, parla con Mosè ed Elia della sua passione e morte e il Padre lo presenta al mondo.
Papa Francesco ha visitato nel pomeriggio la parrocchia romana di San Gelasio I Papa a Ponte Mammolo e ha celebrato la Messa della Seconda Domenica di Quaresima.
Gesù non si presente come “un Messia potente e dominatore” ma come “umile e mite servo di Dio e degli uomini, che dovrà donare la sua vita in sacrificio, passando attraverso la via della persecuzione, della sofferenza e della morte”. Lo ha detto il Papa, nel corso dell’Angelus della Seconda Domenica di Quaresima.
Il Vangelo di questa seconda domenica di Quaresima ci presenta l’episodio della Trasfigurazione di Gesù. Poco prima, a Cesarea, Gesù aveva annunciato ai suoi discepoli la sua passione e morte a Gerusalemme. Gli apostoli erano quindi rattristati e scandalizzati perché l’idea che essi avevano del Messia andava in tutt’altra direzione. Attendevano un Messia glorioso, potente, vincitore non sconfitto, disprezzato e ucciso dai suoi nemici.
“L’ascesa dei discepoli verso il monte Tabor ci induce a riflettere sull’importanza di staccarci dalle cose mondane, per compiere un cammino verso l’alto e contemplare Gesù”.
Nella Trasfigurazione Gesù ha fatto “risplendere nella sua stessa persona quella gloria divina che si poteva cogliere con la fede nella sua predicazione e nei suoi gesti miracolosi”. Lo ha detto il Papa introducendo la riflessione domenicale in occasione dell’Angelus della II Domenica di Quaresima.