No, il Belgio non ha rispettato il diritto della vita nel momento in cui ha accettato di praticare l’eutanasia a Godelieva de Troyer, 64 anni, per depressione incurabile. L’iniezione letale era avvenuta senza avvertire i famigliari. Ma il figlio della donna, Tom Mortier, ha avviato una battaglia legale mettendo in luce come nemmeno i famigliari fossero stati coinvolti in una scelta così drammatica. Patrocinata da ADF International, la causa è arrivata alla Corte Europea di Strasburgo. Che ha deciso in favore di Tom Mortier.
Immaginate di ricevere una telefonata, e sapere da questa telefonata che vostra madre è morta, sottoposta ad eutanasia per sua volontà, e che per voi non c’è più niente altro da fare che andare a ritirare i suoi effetti personali. È quello che è successo a Tom Mortier, che ha saputo della morte della madre Godelieva de Troyer nel 2012. La donna aveva scelto l’eutanasia a 64 anni. Mortier ha portato lo Stato belga in tribunale per non aver protetto il diritto alla vita di sua madre, specialmente nelle circostanze che riguardano la sua morte.