A metà dicembre, nella tensostruttura del complesso monumentale della basilica di San Nicola a Tolentino, la cerimonia di ‘posa del primo tronco’ del monastero delle Carmelitane Scalze di Tolentino, che sorgerà sul sedime del vecchio monastero ed irrimediabilmente compromesso dal sisma del 30 ottobre 2016; quindi demolito.
Il ciclo di affreschi del Cappellone di san Nicola a Tolentino, santo di cui si è celebrata la festa lo scorso 10 settembre, è uno dei più suggestivi e meglio conservati cicli pittorici del Trecento italiano: ritenuti, in modo unanime dalla critica, opera del giottesco Pietro da Rimini, in passato sono stati ignorati dagli studiosi forse per via della loro ubicazione decentrata o per le corpose ridipinture che ne impedivano una corretta leggibilità.
A poco più di un anno dal sisma del 30 ottobre 2016 che l’ha resa inagibile, la Chiesa del Sacro Cuore di Tolentino è stata riaperta al culto sabato 9 dicembre da mons. Nazzareno Marconi, vescovo di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia.
Dopo sei mesi dal terremoto che ha colpito duramente il maceratese ho provato grande emozione nell’entrare nella basilica di San Nicola, a Tolentino, e vedere pitture ed affreschi che fino a poco tempo fa raccontavano ai pellegrini la storia educativa e misericordiosa della santità cristiana.
Tutto era pronto per la festa del ‘Ciao’, organizzata nell’oratorio della parrocchia ‘Santa Famiglia’ dall’ACR: festoni, stellette, colori vivaci per rallegrare una serata speciale per bambini e ragazzi con il tema ‘Circondati dalla gioia’. Ma… a pochi giorni dalla festa, domenica 30 ottobre, Tolentino è stata risvegliata da un boato improvviso, rendendo molte case inagibili.
Ci sono le reliquie del Beato Carlo d’Asburgo, nella chiesa del Santo Cuore di Tolentino, quasi completamente distrutta dal terremoto dello scorso30 ottobre. Ed è lì che è andato nel giorno di Santo Stefano Eduard Habsburg-Lothringen, ambasciatore di Ungheria della Santa Sede e nipote del Beato Carlo d’Asburgo. La chiesa del Sacro Cuore sarà ricostruita grazie ad una donazione di 480 mila euro da parte del governo ungherese.
A Tolentino, città colpita dal terremoto del 30 ottobre, ritorna, a piccoli passi, la vita: si riaprono alcune vie ed i negozi. La gente ritorna ad aggregarsi nel centro storico, anche se la situazione ancora permane difficile.
Nella zona umbro marchigiana il terremoto non concede tregua alla popolazione, dopo le potenti scosse dei giorni scorsi: dal 24 agosto scorso il numero complessivo di scosse è oltre 24.000. E proseguono anche i sopralluoghi con il conseguente allungamento della lista dei danni nei 123 Comuni marchigiani coinvolti dal sisma: 54 nella provincia di Macerata, 27 in quella di Fermo, 28 in quella di Ascoli e 14 in quella di Ancona. Per quanto riguarda in particolare le scuole, tutte le richieste di sopralluogo sulle scuole richieste dai comuni sono state espletate.
Nella zona umbro marchigiana il terremoto non concede tregua alla popolazione, dopo le potenti scosse dei giorni scorsi: dal 24 agosto scorso il numero complessivo di scosse è oltre 24.000. E proseguono anche i sopralluoghi con il conseguente allungamento della lista dei danni nei 123 Comuni marchigiani coinvolti dal sisma: 54 nella provincia di Macerata, 27 in quella di Fermo, 28 in quella di Ascoli e 14 in quella di Ancona. Per quanto riguarda in particolare le scuole, tutte le richieste di sopralluogo sulle scuole richieste dai comuni sono state espletate.