Papa Francesco ha espresso “viva preoccupazione e ferma condanna” appresa la notizia dell’attentato compiuto presso il Consolato Italiano a Il Cairo, in Egitto. Un'autobomba con 250 kg di esplosivo provocando la morte di un poliziotto e il ferimento di diverse persone.
Si alla sicurezza, ma “alla "cultura della paura" alimentata da motivazioni non sempre ragionate e argomentate, dobbiamo opporre la "cultura dell'accoglienza”, perché “celebrare l'Ostensione della Sindone con serenità significa anche dire no a chi, con la violenza e la paura, vuole imporre una visione «terroristica» del mondo e limitare i diritti e le libertà dei cittadini”. Invece, “la visita alla Sindone è un «pellegrinaggio di pace», e può diventare anche un modo per testimoniare questa volontà di rifiuto assoluto della violenza”.
Siamo "di fronte a una follia omicida così brutale, irrazionale e disumana che ci lascia attoniti e sconvolti, per cui non riusciamo e non possiamo comprenderla. Solo la preghiera, il silenzio e l’ascolto della Parola di Dio può infondere speranza e dare forza di cui c'è tanto bisogno in questi momenti".
Ancora una volta una forte condanna del Papa per tutti gli atti contro la pace e la sacralità della vita umana, contro il terrorismo che ha colpito il popolo tunisino come tutto il mondo.