Alle 3.32 la campana della chiesa di S. Maria del Suffragio de L’Aquila suonerà 309 rintocchi, uno per ciascuna vittima del sisma del 6 aprile 2009. Sono passati 8 anni da quel terribile giorno e per ricordare le vittime del sisma, oltre 300 morti e 1600 feriti, la comunità diocesana abruzzese ha organizzato una veglia di preghiera molto particolare.
Suonano a festa le campane della Cattedrale di Carpi. Papa Francesco è arrivato. Il primo appuntamento del Pontefice in Emilia Romagna è la Messa in Piazza Martiri, nella Cattedrale di Santa Maria Assunta, restaurata e restituita al culto dopo il sisma del maggio 2012. Francesco oggi parte da qui, proprio come la cittadina di Carpi, che si ritrovò quel 20 maggio, dopo una scossa inferiore ai 6 Richter, 27 i morti, danni ingenti, migliaia senza casa. E’ un invito alla speranza, e ancora una volta alla rinascita, quello del Papa ai Carpigiani.
‘Ora et labora...’ è la regola benedettina per rendere gloria al Signore, ma a Fabriano, uno dei luoghi danneggiati dal terremoto del 30 ottobre scorso, è divenuto anche un ‘motto’ per rinascere dalle macerie del sisma.
In una recente lettera al Movimento Ecclesiale Carmelitano le sorelle carmelitane scalze del monastero di Santa Teresa di Tolentino, città maceratese colpita fortemente dal terremoto del 30 ottobre scorso, ringraziano tutti coloro che in questi mesi le hanno aiutate: “Grazie per il frutto della vostra generosità che ci è giunto, a conferma dell’attenzione verso il momento difficile che stiamo vivendo e della maternità che ci unisce. In questi mesi di ‘esilio’ da Tolentino, con tante incertezze per il futuro, l’appartenenza alla famiglia del Carmelo, la preghiera e l’amicizia sono rimaste il tesoro più prezioso, inattaccabile ad ogni scossa. Più ancora delle mura di pietra, a dare stabilità alla nostra esistenza è l’aver casa in cuori che ci vogliono bene. E quest’esperienza, dal 30 ottobre ad oggi, non ha fatto che dilatarsi e approfondirsi. Grazie anche a voi! La nostra riconoscenza si fa quotidiana preghiera al Signore, roccia salda su cui rifondiamo la nostra vita con la semplicità dei piccoli e l’umile tenacia dei poveri. Noi pure ci affidiamo alla vostra intercessione, perché la Grazia illumini le scelte che ci attendono e orienti i nostri passi al vero Bene della nostra Comunità”.
“La priorità dell’intervento per noi è sugli ultimi… In questi sei mesi siamo stati accanto alle persone, questa è la nostra caratteristica”: così ha raccontato a Macerata il direttore della Caritas italiana, mons. Francesco Soddu, in un incontro organizzato dalla diocesi sulla carità nel quotidiano.
Con la celebrazione eucaristica delle Ceneri è iniziata la quaresima, ed il vescovo della diocesi di Macerata, mons. Nazzareno Marconi, ha diffuso nelle parrocchie un libretto che accompagna giornalmente i fedeli nella preghiera e nella riflessione. Nell’introduzione il vescovo ha scritto che il tempo di quaresima sia un’occasione per viverlo nella fede, nella speranza e nella carità: “La Quaresima e la Pasqua di quest’anno per molte persone sono segnate dal terremoto e dai disagi che comporta per tutti. Sforziamoci, con l’aiuto di Dio, di non subire solo questa sofferenza, ma di offrirla nella fede, perché diventi una occasione di maturazione umana e cristiana. Quando tutto vacilla si scoprono le cose veramente preziose: quelle che non crollano e su cui appoggiare la vita come su un fondamento solido”.
“Il patrimonio degli edifici di culto serve alla Chiesa per l'evangelizzazione, luoghi dove la gente può incontrarsi e dove si favorisce la coesione sociale.
Tutto era pronto per la festa del ‘Ciao’, organizzata nell’oratorio della parrocchia ‘Santa Famiglia’ dall’ACR: festoni, stellette, colori vivaci per rallegrare una serata speciale per bambini e ragazzi con il tema ‘Circondati dalla gioia’. Ma… a pochi giorni dalla festa, domenica 30 ottobre, Tolentino è stata risvegliata da un boato improvviso, rendendo molte case inagibili.
Da qualche tempo presso l'Annona, il supermercato presente all'interno della Città del Vaticano e riservato ai dipendenti vaticani, è possibile acquistare alcuni prodotti tipici delle zone terremotate contribuendo così a sostenere e a far ripartire l'economia di quella parte dell'Italia centrale ancora in difficoltà. E Francesco, di nuovo, ha inviato l'Elemosineria Apostolica nelle zone terremotate dell'Italia centrale per acquistare dai piccoli rivenditori, fortemente in difficoltà a causa del sisma, prodotti alimentari tipici delle aree colpite.
In un incontro con gli operatori diocesani delle Marche e i rappresentanti del Nucleo operativo emergenze della Caritas, svoltosi a Macerata, nel mese scorso, don Francesco Soddu, direttore nazionale della Caritas, aveva confermato il sostegno della Chiesa italiana: “Dagli operatori abbiamo avuto la conferma della loro passione, della loro dedizione e delle loro preoccupazioni, maanche il desiderio di manifestare sempre la presenza della Chiesa in situazioni drammatiche come quelle rappresentate dal terremoto. La preoccupazione di non essere all’altezza pervade l’animo di tutti, la nostra presenza qui è dunque per ribadire la vicinanza di tutta la rete Caritas delle 220 Diocesi italiane”.
I settemila euro che i bambini di Bangui hanno scelto di condividere con i loro fratelli di Norcia, colpiti dal terremoto, sono stati consegnati venerdì mattina, 3 febbraio, nella cornice di una scuola prefabbricata in legno, aperta subito prima di Natale nel paese umbro. Il gesto speciale dei “bambini che regalano ai bambini”.
Tra il 18 e il 19 gennaio l’Italia centrale è stata colpita nuovamente da un intenso sciame sismico che ha visto molte scosse sopra la magnitudo 5. Il terremoto si è abbattuto, oltre che su zone già colpite nei mesi scorsi anche su zone finora preservate dai movimenti tellurici. Un evento che è arrivato mentre il carico di neve, che è caduta copiosa sugli Appennini, era ai massimi ‘storici’, provocando anche slavine, valanghe oltre che complicare ulteriormente le comunicazioni e la viabilità. La sequenza sismica che ha colpito l’Appennino Centrale su una lunghezza complessiva di oltre 70 km, ha avuto sino ad ora quattro momenti principali di rilascio sismico: il 24 agosto, con l’evento di M6 di Amatrice; il 26 ottobre, con due eventi principali di M5.4 e M5.9 che hanno esteso la sismicità verso nord; il 30 ottobre, con l’evento di M6.5 che ha ribattuto la zona a cavallo degli eventi precedenti; il 18 gennaio, con 4 eventi di magnitudo M5.0-5.5, su una lunghezza di circa 10 km nella parte meridionale della sequenza, nell’area di Montereale, che si ricongiungono alla sismicità aquilana del 2009.
I laboratori dei Musei Vaticani restaureranno gratuitamente alcune opere d’arte dell’archidiocesi di Spoleto-Norcia ferite dai terremoti che dal 24 agosto scorso hanno sconvolto la vita di moltissime persone in Valnerina e nella Valle spoletina.
Le scosse sismiche, le abbondanti nevicate, le vittime e il dolore. E ancora la richiesta di un Piano Nazionale contro la povertà con decreti attuativi concreti. Poi i giovani e le loro necessità. E infine un’attenzione ai presbiteri con un Sussidio per il Rinnovamento del clero a partire dalla formazione permanente. Sono alcuni dei temi che hanno trovato attenta considerazione, approfondimento e rilancio nella sessione invernale del Consiglio Episcopale Permanente della CEI, riunito a Roma dal 23 al 15 gennaio 2017.
Il 1703 fu un anno terribile per i terremoti nel Centro Italia, in quanto due forti eventi avvennero a distanza di soli 19 giorni in Umbria (il 16 gennaio) e in Abruzzo (il 2 febbraio). Gli epicentri di questi due terremoti erano abbastanza vicini a Roma da causare danni e panico anche nella sede pontificia. Papa Clemente XI istituì una commissione scientifica per capire se fosse possibile prevedere i terremoti.
La statua di Giovanni Paolo si erge nel mezzo della neve, alla Ienca, mentre tre metri di neve bloccano ogni accesso alle montagne amate dal Papa polacco. E l’immagine del santuario è forse una di quelle più emblematiche che viene dai luoghi del terremoto, che ha colpito la popolazione con violenza inaudita e con una sequenza di cui non si ha memoria.
Sono tredici i bambini nati dopo il sisma che Papa Francesco ha battezzato nel pomeriggio, nella Domus Sanctae Marthae. Accompagnati dal vescovo di Rieti, Domenico Pompili, che si era distinto per la vicinanza alla popolazione nel periodo post-sisma, le 13 famiglie sono state accolte dal Papa nella sua residenza, e hanno potuto partecipare ad una raccolta funzione del Rito del Battesimo officiata da Papa Francesco.
Si intitola ‘L’atto di fede’, ispirandosi all’omonimo quadro di Magritte, la lettera pastorale del vescovo di Rieti, mons. Domenico Pompili, partendo dall’esperienza del terremoto.
A tre mesi dalla prima scossa e in occasione del Natale il pensiero va a quanti sono nelle zone dell’Italia centrale dove la terra continua a tremare e dove la presenza e l’impegno Caritas restano costanti in tutti i paesi toccati, anche quelli spesso dimenticati. E l’impegno della Caritas di Torino è sempre quello di ricercare volontari.
A seguito del sisma del 26 e 30 ottobre scorsi Camerino, nel Centro Italia, ha subito danni importantissimi: ci sono famiglie senza casa e tanta gente senza lavoro. In particolare il Monastero di Santa Chiara di Camerino a seguito degli ingenti danni già cagionati dal sisma del 24 agosto, oggi è completamente distrutto. Da qui nasce l’idea di uno spettacolo teatrale ad offerta, di cui l’incasso sarà devoluto in beneficenza alle Clarisse di S.Chiara di Camerino, il cui monastero custodisce l’urna di santa Camilla.