In una recente lettera al Movimento Ecclesiale Carmelitano le sorelle carmelitane scalze del monastero di Santa Teresa di Tolentino, città maceratese colpita fortemente dal terremoto del 30 ottobre scorso, ringraziano tutti coloro che in questi mesi le hanno aiutate: “Grazie per il frutto della vostra generosità che ci è giunto, a conferma dell’attenzione verso il momento difficile che stiamo vivendo e della maternità che ci unisce. In questi mesi di ‘esilio’ da Tolentino, con tante incertezze per il futuro, l’appartenenza alla famiglia del Carmelo, la preghiera e l’amicizia sono rimaste il tesoro più prezioso, inattaccabile ad ogni scossa. Più ancora delle mura di pietra, a dare stabilità alla nostra esistenza è l’aver casa in cuori che ci vogliono bene. E quest’esperienza, dal 30 ottobre ad oggi, non ha fatto che dilatarsi e approfondirsi. Grazie anche a voi! La nostra riconoscenza si fa quotidiana preghiera al Signore, roccia salda su cui rifondiamo la nostra vita con la semplicità dei piccoli e l’umile tenacia dei poveri. Noi pure ci affidiamo alla vostra intercessione, perché la Grazia illumini le scelte che ci attendono e orienti i nostri passi al vero Bene della nostra Comunità”.
Il 1703 fu un anno terribile per i terremoti nel Centro Italia, in quanto due forti eventi avvennero a distanza di soli 19 giorni in Umbria (il 16 gennaio) e in Abruzzo (il 2 febbraio). Gli epicentri di questi due terremoti erano abbastanza vicini a Roma da causare danni e panico anche nella sede pontificia. Papa Clemente XI istituì una commissione scientifica per capire se fosse possibile prevedere i terremoti.
Ci sono le reliquie del Beato Carlo d’Asburgo, nella chiesa del Santo Cuore di Tolentino, quasi completamente distrutta dal terremoto dello scorso30 ottobre. Ed è lì che è andato nel giorno di Santo Stefano Eduard Habsburg-Lothringen, ambasciatore di Ungheria della Santa Sede e nipote del Beato Carlo d’Asburgo. La chiesa del Sacro Cuore sarà ricostruita grazie ad una donazione di 480 mila euro da parte del governo ungherese.
Giovedì 5 gennaio 2017, alle 12.00, nell’Aula Paolo VI in Vaticano, Papa Francesco riceverà in Udienza speciale le persone colpite dal terremoto del 24 agosto, del 26 e 30 ottobre. "Si tratta di un incontro – afferma l’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo - dedicato specialmente a quanti hanno perduto i loro cari, la casa, la sicurezza economica, a quanti sono sfollati dalla loro terra; un appuntamento che il Papa vuole riservare a coloro che portano in modi diversi le ferite causate dal sisma e attendono consolazione e speranza".
La prima domenica di Avvento per la comunità cristiana di Cascia è stata una data importante dopo i terremoti del 24 agosto e del 26 e 30 ottobre. Una data che segna in qualche modo un ritorno alla normalità per quanto riguarda almeno la vita parrocchiale. Con una solenne celebrazione eucaristica l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo, ha inaugurato la tensostruttura di 200 metri quadri (riscaldata), installata in Piazza Dante e che ora fungerà da centro pastorale.
Il campanile di Firenze ricostruirà quello di Norcia, distrutto dal terremoto lo scorso 30 ottobre. Un vero e proprio “gemellaggio” tra i due campanili.
Arquata, Pescara del Tronto, Accumoli ed Amtrice: sono le quattro località più colpite dal terremoto in Centro Italia, che il Cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, visiterà il prossimo 26 ottobre. Cui seguirà il 9 novembre una visita a Spoleto, Norcia e San Pellegrino.