Il vostro è un “prezioso servizio di formazione. Il Concilio Vaticano II afferma che la teologia morale, nutrita della Sacra Scrittura, deve aiutare i fedeli a comprendere la grandezza della loro vocazione di portare nel mondo la carità di Cristo. Ogni proposta teologico-morale ha in ultima analisi questo fondamento: è l’amore di Dio la nostra guida, la guida delle nostre scelte personali e del nostro cammino esistenziale. Di conseguenza, teologi moralisti, missionari e confessori sono chiamati ad entrare in un rapporto vivo con il Popolo di Dio, facendosi carico specialmente del grido degli ultimi, per comprenderne le difficoltà reali, per guardare all’esistenza dalla loro angolazione e per offrire loro risposte che riflettano la luce dell’amore eterno del Padre”. Lo ha detto Papa Francesco ricevendo in udienza i partecipanti al Convegno promosso dall’Accademia Alfonsiana sul tema “Sant’Alfonso pastore degli ultimi e dottore della Chiesa. L’attualità della proposta morale alfonsiana tra sfide e speranza”.
Nella memoria di San Francesco di Assisi, il 4 ottobre 2019, presso l'Accademia Alfonsiana è stato inaugurato l'anno accademico 2019-2020. La ricorrenza è importante in quanto l'Ateneo celebra il suo 70° anno di vita.
La Pontificia Accademia Alfonsiana compie settanta anni. Ai suoi membri ricevuti in udienza, Papa dà il mandato di “un impegno ancora più convinto e generoso per una teologia morale animata dalla tensione missionaria della Chiesa in uscita”, puntando sui grandi temi della cura del creato, della cultura dello scarto, e della vita, perché, nel dialogo con le nuove scienze – ammonisce il Papa – “non dovrà però mai venir meno la franca testimonianza del valore incondizionato di ogni vita”.
Definito dallo storico monsignor De Luca “il più santo dei napoletani ed il più napoletano dei santi” certamente, Alfonso de Liguori giganteggia nell'orizzonte spirituale della Chiesa.