“Nel tennis, come nella vita, non possiamo vincere sempre, ma sarà una sfida che arricchisce se, giocando in modo educato e secondo le regole, impareremo che non è una lotta ma un dialogo che implica il nostro sforzo e ci consente di migliorarci. Concepire un po' lo sport non solo come combattimento ma anche come dialogo. C'è un dialogo che, nel caso del tennis, spesso diventa artistico”. Lo ha detto Papa Francesco, stamane, ricevendo in udienza una delegazione del Real Club de Tenis Barcelona.
E’ opportuno nello sport e nella vita “ dosare bene il rischio e la prudenza. Il rischio dev’essere sempre proporzionato e accompagnato. Il ragazzo deve sentirsi libero e nello stesso tempo non abbandonato. I genitori o gli educatori che, per proteggere il bambino, gli fanno evitare ogni imprevisto, oppure gli risolvono tutti i problemi, non lo fanno crescere. Questa non è prudenza, ma misto di paura della realtà e di egoismo possessivo nei confronti del bambino”. Lo ha detto il Papa, stamane, ricevendo in udienza i partecipanti al primo Simposio internazionale di Tennis e Padel.
"Voi atleti avete una missione da compiere: poter essere, per quanti vi ammirano, validi modelli da imitare. E anche voi, dirigenti, allenatori e operatori sportivi, siete chiamati a dare buona testimonianza di valori umani, maestri di una pratica sportiva che sia sempre leale e limpida". Con queste parole il Papa si è rivolto alla Federazione Italiana Tennis