Trenta anni fa, in una Russia che veniva fuori dalle ceneri dell’Unione Sovietica e con la gerarchia cattolica appena ricostituita, ritrovava alla luce a San Pietroburgo il Seminario Teologico Superiore Maria – Regina degli Apostoli. Era il momento della resurrezione per la Chiesa cattolica in Russia, e certo oggi è un segno che il trentesimo anniversario della fondazione del seminario abbia luogo mentre a San Pietroburgo, come vescovo ausiliare dell’arcidiocesi della Gran Madre di Dio che comprende anche Mosca, ci sia il primo vescovo russo da diversi secoli, Dubinin.
È stato il primo arcivescovo a Mosca quando si poté finalmente ristabilire una gerarchia cattolica in Russia, ha guidato l’arcidiocesi di Minsk concludendo la sua missione con un esilio forzato da cui è rientrato in tempo per le celebrazioni del Natale prima della pensione. Ma è stato anche a Vilnius colui che ha riportato l’immagine della Divina Misericordia originale nella capitale lituana, dopo vicissitudini che l’avevano fatta trovare anche in Bielorussia. L’arcivescovo Tadeusz Kondrusiewicz ha festeggiato a Minsk il 40esimo anniversario di ordinazione sacerdotale, ripercorrendo tutte le tappe della sua ormai lunga vita ecclesiastica.
L’arcivescovo di Minsk Tadeusz Kondrusiewicz ha visto accettate le sue dimissioni per ingravescentem aetatem nel giorno del suo 75simo compleanno, lo scorso 3 gennaio, e per un periodo l’arcidiocesi di Minsk-Mogilev sarà amministrata dal vescovo domenicano Kazimierz Wielikoselec, ausiliare della diocesi di Pinsk che ha già superato i 75 anni. Si chiude in questo modo il lungo tira e molla tra Santa Sede e governo bielorusso, che aveva impedito all’arcivescovo Kondrusiewicz di rientrare nel Paese dal 31 agosto fino a poco prima di Natale.
Per la prima volta da quando è arcivescovo di Minsk, Tadeusz Kondrusiewicz non è stato presente alla celebrazione eucaristica del suo onomastico in cattedrale. Ma la celebrazione c’è stata, la sua “cattedra” è stata simbolicamente lasciata vuota, mentre il vescovo ausiliare Yury Kasabutsky denunciava in una omelia il fatto che l’arcivescovo è ormai in esilio dal 31 agosto, impossibilitato a rientrare.
No, la Chiesa cattolica in Belarus non è stata utilizzata per scopi politici. Lo sottolinea con forza il vescovo ausiliare di Minsk Yuri Kasabutsky, nell’omelia della celebrazione che dà inizio alla peregrinatio della statua di San Michele Arcangeolo in Bielorussia.
Una primavera ecumenica a partire dal Belarus? Ci crede l’arcivescovo Mateusz Kondrusiewicz di Minsk, che ha ospitato nella capitale bielorussa la plenaria del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee dal 28 settembre all’1 ottobre. Perché lì, a Minsk, il rapporto con la Chiesa ortodossa, legata a Mosca, è ottimo. Ed è importante, in un Paese che comunque guarda con insistenza verso l’Europa.