C’è anche la proposta di includere nel documento finale una sezione apposita sulla questione dei cattolici con attrazione per persone dello stesso sesso o disforia di genere, tra le proposte dei Circoli di lingua inglese per la terza parte del documento finale del Sinodo sui giovani.
E’ necessario ripensare la parrocchia come ad un luogo di incontro, di ascolto, di comunione e di missione. Lo scrivono i Padri del Circolo Minore Hispanicus A - coordinati dal Cardinale honduregno Oscar Andres Rodriguez Maradiaga - nella relazione sulla terza parte dell’Instrumentum Laboris del Sinodo dei Vescovi.
Martedì un progetto di documento finale sarà presentato e poi sarà discusso anche con interventi scritti, lunedì mattina ci sarà una mattina di riposo, e poi si va verso la fine del Sinodo.
Nell’ambito della XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi proseguono i lavori dei circoli minori. Domani verranno lette in Aula - ha confermato il Prefetto del Dicastero per la Comunicazione Paolo Ruffini - le relazioni dei circoli minori riguardanti la terza ed ultima parte dell’Instrumentum Laboris.
Non sono stati rivelati i dettagli dell’incontro tra Papa Francesco e il metropolita Hilarion, capo del Dipartimento delle Relazioni Esterne del Patriarcato di Mosca. Ma è molto probabile che, nel loro settimo incontro, si siano anche andati a toccare i difficili rapporti tra il Patriarcato di Mosca e quello di Costantinopoli, divisi ora sulla questione dell’Ucraina. Ed è altrettanto probabile che Papa Francesco abbia detto di non voler entrare nella questione.
Circoli minori e commissioni sia per la stesura del documento che verrà discusso e votato che per lettera che il Sinodo invierà ai giovani. Questo il lavoro delle ultime ore e domani i Circoli presenteranno le loro relazioni.
I giovani sono al centro di questa XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. E a questa assise partecipa anche il Superiore Generale di un istituto religioso che fin dalla sua fondazione ha fatto della pastorale giovanile uno dei terreni privilegiati del proprio carisma: i Salesiani di San Giovanni Bosco. Dei giovani e del Sinodo, ACI Stampa ha parlato con il Rettore Maggiore, Don Ángel Fernández Artime.
“Ovunque si trovi un giovane sulla terra, anche per lui Gesù Cristo ha dato la vita e ha sparso il suo Sangue, anche se non lo sa. Tutti i giovani hanno il diritto di ascoltare il lieto annunzio che è possibile essere felici, non vivendo egoisticamente per sé stessi ma per gli altri. I giovani aspettano che noi in quanto Chiesa usciamo per andarli a trovare nel profondo della loro anima dove risiedono i loro interrogativi più profondi e dove si annida l’impronta di Dio”. Al Sinodo dei vescovi sui giovani ha detto la sua in rappresentanza del Cammino Neocatecumenale D. Hilaire K. Kouaho, rettore del Seminario Diocesano Internazionale Redemptoris Mater del Madagascar.
Una Chiesa che lotta per interessi geopolitici non è giovane, mentre lo è – e i giovani la vogliono – una Chiesa Maestra, che sia guida nei valori e cammini a fianco ai giovani. Nel suo secondo intervento al Sinodo dei Vescovi, l’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, racconta aspettative e domande dei giovani di Ucraina.
Ci sarà anche un messaggio per i giovani al termine del Sinodo dei vescovi 2018, oltre al documento finale che sarà discusso durante la prossima settimana: lo annuncia Paolo Ruffini, prefetto della Segreteria per la Comunicazione, nel briefing quotidiano che spiega l’andamento dei lavori.
Una crisi di fede: l’arcivescovo Charles J. Chaput, di Philadelphia, la ha messa in luce alla vigilia del Sinodo. Ma non è un concetto nuovo per lui. Da sempre, l’arcivescovo ha sottolineato che il nodo cruciale non sta tanto nell’analizzare i problemi della Chiesa da un punto di vista secolare, ma nel fatto che la fede resta disincarnata. Temi cruciali al Sinodo di oggi.
Erano 254 questa mattina i padri sinodali presenti. Mancava il Papa impegnato nell’udienza generale e 27 sono stati gli interventi sulla terza parte dello Strumento di lavoro del Sinodo.
In queste ultime congregazioni generali “si è parlato anche della pastorale digitale, di come la Chiesa possa trovarsi nel mondo social: un luogo virtuale e reale dove i giovani sono presenti”. Lo ha detto il Prefetto del Dicastero per la Comunicazione Paolo Ruffini, nel corso del consueto briefing sulla XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi.
La fede cattolica? È come un gigantesco puzzle, uno di quei puzzle grandissimi di almeno un migliaio di pezzi, e si devono mettere insieme tuti per comprendere davvero come è fatto il puzzle. Lo ha detto il vescovo Thomas Dowd nel suo intervento al Sinodo dei vescovi del 15 ottobre.
La XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi prosegue i suoi lavori e più della metà del cammino è stato percorso. E’ un Sinodo unico nel suo genere quello che si sta svolgendo in Vaticano, dove insieme agli oltre 260 Padri Sinodali, partecipa anche una nutrita delegazione di giovani. E ACI Stampa ha chiesto un primo bilancio ad uno di loro, l’italiano Gioele Anni.
Dalla richiesta di maggiore chiarezza dell’insegnamento della Chiesa sul tema dell’omosessualità alla formazione dei giovani in un mondo politico; dalla necessità di portare avanti una Chiesa in uscita alle discussioni sulle procedure: le discussioni al Sinodo dei vescovi vanno avanti, e dopo le pubblicazioni dei rapporti dei Circoli Minori sulla seconda parte dell’Instrumentum Laboris, si comincia la discussione sulla terza parte, quella del mettere in pratica, in attesa del documento finale.
Prima del discernimento c’è l’annuncio. Il Sinodo sui giovani assomiglia in molti punti a quello sulla evangelizzazione voluto da Benedetto XVI, soprattutto nelle relazioni dei circoli minori le questioni che emergono sono le stesse. Una più di altre: la gente non conosce Gesù.
Molte richieste di chiarimento, molte proposte di modifica del linguaggio, a seguito di una analisi approfondita della seconda parte dell’instrumentum laboris del Sinodo, che apre la strada all’analisi della terza parte, quella sull’agire. I quattro circoli minori di lingua inglese mostrano concretezza, ma chiedono anche di ricentrare tutto sull’Eucarestia, con la consapevolezza che i giovani “cercano chiamate radicali”.
Nella relazione del circolo minore Hispanicus A, coordinato dal Cardinale Maradiaga, Arcivescovo di Tegugicalpa, si sottolinea in primis come la gioventù debba intendersi come un “luogo teologico”, non in termini univoci ma come una analogia.
Sei chilometri a piedi verso la Tomba di Pietro da Mons Gaudio, Monte Mario, il 25 ottobre mattina.