Sarà una eparchia, una diocesi, quello che oggi è l’esarcato di Germania e delle nazioni scandinave della Chiesa Greco Cattolica Ucraina. La decisione è stata presa nel Sinodo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina del settembre 2023, ma che è stata annunciata al termine del Sinodo Permanente della stessa Chiesa che si sta tenendo a Monaco di Baviera, al termine di una Divina Liturgia che celebrava il 65esimo anniversario dell’esarcato.
San Giosafat è morto martire 400 anni fa, e il suo sacrificio, nato dall’amore per l’unità della Chiesa, ha forgiato lo spirito di almeno quattro nazioni: l’Ucraina, la Lituania, la Bielorussia e la Polonia. Non è un caso che la venerazione di San Giosafat si trovi diffusa in ognuna di queste quattro nazioni, e che la Lituania sia arrivata a proclamare quest’anno un anno “Giosafattiano”.
Dieci giorni a Roma, per tornare lì dove c’è il legame con Pietro, per essere ascoltati anche dal Papa e per portargli le sofferenze e le speranze del popolo ucraino. Dieci giorni di sessioni intense, di incontri ad alto livello con il Papa stesso, con i cardinali Parolin, Zuppi, Koch, con l’arcivescovo Gugerotti che è stato nunzio a Kyiv e sarà presto cardinale, con il Cardinale Sandri che, come Parolin, andò sui luoghi del conflitto prima che ci fosse l’aggressione su larga scala. Dieci giorni di grandi discussioni, alla ricerca di come stare vicino alle persone in questo tempo di guerra, di definire una "pastorale del trauma". Una conclusione: “Si deve stare con il popolo, per toccarne e comprenderne le ferite”. E un auspicio: “Questo è un sinodo della speranza”.
Le incomprensioni appianate. L’ideologia del mondo russo. La posizione del Papa sulla guerra. Papa Francesco ha incontrato il Sinodo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina per circa una ora e quaranta, ha chiarito il suo punto di vista, ha ascoltato la testimonianza dei vescovi, ha ricordato le sue varie iniziative per l’Ucraina.
Presto un incontro per approfondire le tematiche della guerra e la sua origine. Lo ha annunciato il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, nella sua relazione al Sinodo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina. Nella giornata del 5 settembre, anche la relazione del Cardinale Kurt Koch, prefetto del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, che ha anche auspicato che ci sia presto “una pace giusta per l’Ucraina”. Durante gli incontri i vescovi ucraini hanno avuto la possibilità di portare all’attenzione dei rappresentanti della Santa Sede le problematiche sorte nel contesto della guerra in Ucraina.
Sua Beatitudine Sviatoslav Shvechuk, padre e capo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, ha voluto terminare la sua visita a Roma con un incontro con alcuni membri del corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, portando una testimonianza di quella che è la guerra in Ucraina e delineando alcune pre-condizioni perché si possa raggiungere la pace.
“Oggi è sabato, 26 febbraio, e sopra la città di Kyiv sorge il sole. Sorge sopra la Kyiv ucraina, Kyiv che vince. Sopra la città di Kyiv che ha passato un’alta notte, difficile ma benedetta da Dio. In questo momento mi permetto di rivolgere a tutti voi la mia parola di saluto, di benedizione, di ringraziamento”.
“Di fronte agli sviluppi odierni della crisi in Ucraina, risaltano ancora più nette e più accorate le parole che il Santo Padre Francesco ha pronunciato ieri al termine dell’Udienza generale”.
Quello di San Volodymyr, considerato uguale agli apostoli, è un giorno per “rinnovare le promesse che nel nostro Battesimo abbiamo fatto per mezzo dei nostri padrini”. Lo ha detto Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina.
Per l’Ucraina, la prima “Domenica della Parola di Dio” è stata soprattutto l’occasione di una preghiera ecumenica, che ha messo insieme tutte le confessioni cristiane del Paese e che ha visto per la prima volta la partecipazione della Chiesa Ortodossa Ucraina, la realtà autocefala che ha creato quello che viene chiamato “scisma ortodosso”. Al di là di ogni dibattito, Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, ha invece voluto ricentrare tutto il senso del dialogo ecumenico sulla centralità della parola di Dio.
“Il mondo ha bisogno di unità”. Lo ha detto il Papa emerito Benedetto XVI a Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, che con i dieci arcivescovi metropoliti del Sinodo Greco Cattolico e il segretario del Sinodo Bohdan Dzyurakh.
Convocando a Roma il Sinodo Permanente e i Metropoliti della Chiesa Greco – Cattolica Ucraina,