"Building Bridges Across Asia Pacific" e’ un’iniziativa che riunisce studenti provenienti da tutta la regione dell'Asia-Pacifico per dialogare in piccoli gruppi, per esporre riflessioni sulle loro comuni preoccupazioni sociali. I rappresentanti degli studenti di questi gruppi hanno dialogato oggi con Papa Francesco via Zoom.
Circa 3.000 studenti si riuniranno a Roma da 24 al 31 marzo per approfondire il significato della Settimana Santa. E’ questa la proposta dell’UNIV, che si svolge da 56 anni, nato nel 1968 su impulso di san Josemaría Escrivá, fondatore dell'Opus Dei.
Riprendono anche quest’anno, con l’avvio della scuola e delle attività didattiche, i progetti per gli studenti di ogni ordine e grado, al Museo della Memoria, Assisi 1943-1944.
Prima dell’Udienza Generale, Papa Francesco si reca in Basilica Vaticana per salutare gli studenti della Scuola “La Zolla” di Milano. Il Papa, poi, a braccio, prega per tutti i ragazzi ucraini.
"Il nostro incontro avrebbe dovuto avvenire lo scorso febbraio, nell’anniversario dell’inizio dell’epidemia in Europa, proprio nella città di Codogno. Appena ricevuta la vostra proposta, avevo visto che era importante accoglierla, perché la vostra scuola, nel contesto di questa dura prova, rappresenta un segno di speranza". Cosi Papa Francesco accoglie i Dirigenti e gli Studenti dell’Istituto “Ambrosoli” di Codogno ricevuti questa mattina in Udienza nel Palazzo Apostolico Vaticano.
"Lo Studienjahr è un’opportunità per studenti di teologia cattolica e protestante di conoscere i luoghi biblici e di incontrare le Chiese orientali, nonché il mondo ebraico e quello islamico. Anche se quest’anno non potete vivere l’esperienza in Terra Santa, trovandovi quasi in esilio, lo studio approfondito della Sacra Scrittura, l’ecumenismo e il dialogo interreligioso restino sempre una caratteristica distintiva del vostro programma". Papa Francesco accoglie con queste parole in Vaticano gli studenti e i responsabili del “Theologisches Studienjahr” dell’Abbazia della Dormizione della Beata Vergine Maria a Gerusalemme.
La spontaneità di Giovanni Paolo II che nasce anche dall’insegnamento, dal grazie, dalla bellezza di un rapporto immediato. Anche per chi non ha il testo in mano, come succede spesso ai giornalisti che seguono l’attività del Santo Padre, la differenza è nell’uso della lingua, che dimostra la spontaneità delle parole.
Sono oltre 5000 gli studenti del liceo Visconti di Roma ricevuti oggi in Aula Paolo VI da Papa Francesco, in occasione dell’Anno Giubilare Aloisiano. La scuola vanta nomi noti di ex alunni come Eugenio Pacelli, futuro Papa Pio XII, e Franco Modigliani, futuro Nobel per l’Economia. “La vostra è una comunità scolastica che cerca di unire, con l’istruzione, la formazione globale del cittadino e del cristiano”, commenta il Papa.
Per gli studenti dell’Università Europea di l’estate del 2018 resterà un’estate indimenticabile, diversa da tutte le altre. Un gruppo di allievi ha partecipato a due iniziative di missione organizzate da Gioventù Missionaria, apostolato el movimento Regnum Christi: la prima nel mese di luglio ad Amatrice, l’altra nel mese d’agosto in Messico.
Un dialogo con gli studenti di tutto il mondo. E’ ciò che sta più a cuore a Papa Francesco quando si parla del progetto delle Scholas Occurrentes. Il Pontefice, ieri pomeriggio, ha di nuovo fatto visita alla sede in Vaticano nel quartiere di Trastevere, incontrando molti studenti, intellettuali, imprenditori, giornalisti e volontari che si sono impegnati in favore dei giovani e dell’inclusione sociale. Inoltre, Francesco, ha colto l’occasione della visita per inaugurare le nuovi sedi dell’America Latina.
Vengono da tutte le regioni d’Italia. E sono circa 7000 tra studenti, insegnanti, amministratori locali, giornalisti, genitori ed esponenti della società civile che oggi in Aula Paolo VI hanno incontrato Papa Francesco. Il loro obiettivo? Realizzare un laboratorio di pace.