Così come San Pietro in Vaticano è stazione il lunedì di Pasqua per la lettura liturgica dagli Atti degli Apostoli che riferisce il discorso di Pietro nel secondo capitolo, così martedì di Pasqua è stazione San Paolo perché anticamente si leggeva un discorso di Paolo nel tredicesimo capitolo degli Atti.
“Statione XLVIII. Lunedì a san Pietro”, scrive Pompeo Ugonio nella sua guida del 1588 alle stazioni quaresimali.
Il sabato della Settimana di Pasqua la stazione si celebra per l’ultima volta nella cattedrale di Roma, San Giovanni in Laterano.
“Il Venerdì Santo a S. Croce in Gierusalemme”, scrive nel 1588 Pompeo Ugonio nella sua guida alle stazioni quaresimali, cioè quelle chiese antiche dove una volta il Papa stesso andava a celebrare in Quaresima, una chiesa diversa per ogni giorno.
“Il Giovedì Santo a S. Giovanni Laterano”, scrive nel 1588 Pompeo Ugonio nella sua guida alle stazioni quaresimali. Secondo un’antica tradizione, questo giorno il Papa celebrava nella sua cattedrale.
Quando Pompeo Ugonio nel 1588 pubblica la sua guida alle stazioni quaresimali, Papa Sisto VI sta costruendo la grande Cappella Sistina sul lato destro della basilica di Santa Maria Maggiore, dove la stazione ritorna il mercoledì della Settimana Santa.
Il martedì della Settimana Santa si celebra la stazione quaresimale a Santa Prisca sull’Aventino, una chiesa paleocristiana che però vediamo oggi dopo un rifacimento barocco nel Seicento e un altro nell’Ottocento.
La chiesa carolingia di Santa Prassede, dove si celebra la stazione quaresimale il lunedì della Settimana Santa, viene costruita nel IX secolo per sostituire una che esisteva già nel quinto secolo ma di cui non c’è traccia.
La Domenica delle Palme la stazione quaresimale ritorna alla cattedrale di Roma, San Giovanni in Laterano.
Il sabato prima della Domenica delle Palme si celebra la stazione quaresimale nella piccola chiesa presso la Porta Latina che ricorda la leggenda di un quasi martirio di San Giovanni Evangelista a Roma prima di morire invece, molto tempo dopo, di vecchiaia a Efeso.
“Hoggidì dalla forma sua circolare è detta san Stefano Rotondo”, dice Pompeo Ugonio nella sua guida del 1588 alle stazioni quaresimali. Qui si celebra la stazione il venerdì dopo la quinta domenica di Quaresima, in una chiesa che per Ugonio era stata un tempio pagano.
Il Sant’Apollinare venerato nella chiesa a nord di Piazza Navona è, secondo la leggenda, un discepolo di San Pietro, venuto a Roma con lui, e poi mandato a Ravenna per predicare il Vangelo. A Ravenna la chiesa di Sant’Apollinare in Classe ricorda il luogo della sua sepoltura.
La chiesa di San Marcello al Corso, dove si celebra la stazione quaresimale il mercoledì dopo la quinta domenica di Quaresima, custodisce la memoria di Papa Marcello, vescovo di Roma per un breve tempo durante le persecuzioni all’inizio del quarto secolo.
Il martedì dopo la quinta domenica di Quaresima si celebra la stazione nella chiesa di Santa Maria in Via Lata.
“Non molte cose fecero qui i Romani degne di memoria,” dice nel 1588 Pompeo Ugonio di Trastevere nella sua guida alle stazioni quaresimali, a proposito della 34:a stazione che si celebra a San Crisogno il lunedì dopo la quinta domenica di Quaresima.
Nel medioevo si costruisce la chiesa di San Nicola in Carcere vicino al Teatro di Marcello riutilizzando due templi romani costruiti tra il III e il II secolo avanti Cristo. Non è quindi una chiesa paleocristiana, ma da molti secoli è un titolo cardinalizio dove si celebra la stazione quaresimale il sabato prima della quinta domenica di Quaresima.
Nel 1588 Pompeo Ugonio vede la chiesa di Sant’Eusebio in Piazza Vittorio Emanuele prima che venga totalmente rifatta nel XVIII secolo.
Il giovedì dopo la quarta domenica di Quaresima, si celebra la stazione quaresimale in una chiesa sull’Esquilino che ricorda sia San Silvestro, vescovo di Roma all’inizio del IV secolo la cui festa si celebra, come sanno tutti, l’ultimo dell’anno, e San Martino di Tours, vissuto nello stesso secolo è uno dei fondatori del monachesimo in Occidente.
Il “Mercordi doppo la quarta Domenica di Quadragesima”, Pompeo Ugonio descrive la basilica di San Paolo fuori mura così come non la vediamo più.
“La chiesa di san Lorenzo in Damaso è posta nella più celebre, & habitata parte che sia in Roma hoggidì” – così si esprime nel 1588 Pompeo Ugonio nella sua guida alle stazioni quaresimali. Per tutto il Medioevo, infatti, il Campo Marzio era rimasta la parte più popolata dell’antica città.