Si rimane a Trastevere per la “statio” di oggi e si arriva alla bellissima e famosa Santa Maria in Trastevere, una delle chiese più antiche di Roma, perché fu fondata già da Papa Giulio (337-352) “trans Tiberim”. La basilica del IV secolo doveva essere molto grande, ma si conserva solo parte dell’abside in una cripta sotto la basilica attuale.
La giovane martire Cecilia è lì, nella riproduzione in marmo di Stefano Maderno, sotto l’altare della basilica che porta il suo nome e che è la “statio” del mercoledì della seconda settimana di Quaresima. Nel vecchio rione romano di Trastevere appare la superba visione della basilica di Santa Cecilia.
Il martedì della seconda settimana di Quaresima il cammino stazionale arriva a Santa Balbina all’ Aventino. La chiesa di S. Balbina appare nelle fonti con questo nome solo nel 595 all’epoca di san Gregorio Magno e del Sinodo. Viene identificata con il più antico “Titulus Tigridae” costruita presso la casa che l’Imperatore Settimo Severo (193-211) donò al suo amico L. Fabio Cilone, due volte Console e Prefetto di Roma. La datazione è garantita dai bolli laterizi trovati negli scavi.
Inizia la seconda settimana di Quaresima e l’itinerario stazionale arriva a San Clemente alle pendici del colle Celio. Qui infatti riposa il corpo che secondo la lista ordinaria fu il quarto Papa dopo Pietro, Lino e Cleto.
La Seconda domenica di Quaresima si arriva a Santa Maria in Domnica. Una stazione inserita tardi nel cammino stazionale solo nel IX-X secolo per ricordare una abitudine che vuole che in questa domenica, un tempo, non si celebrasse la stazione poiché i fedeli erano stanchi della lunga veglia, del digiuno, e delle funzioni solenni celebrate in San Pietro il sabato precedente.
S. Pietro in Vaticano è stazione due volte: il sabato della prima settimana di Quaresima, e il Lunedì di Pasqua.
Il venerdì della prima settimana di Quaresima il pellegrinaggio stazionale si ferma alla basilica dei Santi XII Appstoli. Anticamante era anche un gionro legato alla preparazione degli ordinandi, gli “scrutini”. E per questo servivano chiese spaziose. Così come è appunto Santi XII Apostoli.
La "statio" di oggi è dedicata a San Lorenzo, il dicono romano tra i santi più venerati nella città vittima delle perssecuzioni di Valentianiano Dall’ Esquilino ci si spsota al Viminale in questo giovedì alla chiesa di San Lorenzo in Panisperna. Pesando al martirio di Lorenzo Papa Gregorio II, nell’VIII secolo, scelse questa stazione nella chiesa qui costruita e denominata in "Panisperna" perché derivata dal nome della via dove veniva donato del pane ai pellegrini che partecipavano ai riti sacri.
A Santa Maria Maggiore il pellegrinaggio stazionale si ferma tre volte. Un segno chiaro della grande devozione mariana del popolo di Roma.
Questa meta stazionale ci riporta alle pendici del Palatino nell'antico quartiere greco. Da molti anni la Pontificia Accademia Cultorum Martyrum (già Collegium) vi ripristinò la Messa dell'Aurora nel giorno della Natività del Signore a ricordare l'antichissima consuetudine del Papa, che qui interveniva, nelle primissime ore dell'alba, per celebrarvi la S. Messa. Il Pontefice poi vi si recava per la distribuzione delle ceneri nel primo giorno di quaresima e di qui partiva la processione per Santa Sabina.
La stazione del lunedì della prima settimana di Quaresima è San Pietro in Vincoli, che ha una storia antichissima. Fu fatta costruire nel 442 dalla imperatrice Eudossia per custodire le catene di San Pietro che la madre, la imperatrice Eudocia aveva avuto dal patriarca di Gerusalemme, durante il suo viaggio in Terra Santa insieme alle catene che legarono l’ Apostolo al Carcere Mamertino.
La basilica di S. Giovanni in Laterano, la cattedrale di Roma, è la "Stazione", che originariamente dava inizio alla Quaresima, "in capite jeiunii". Non aveva processione, perché era già la residenza del Papa che quindi non doveva spostarsi. Qui abitarono in fatti i Papi fino all'inizio del periodo avignonese (1304).
Il sabato dopo le Ceneri il cammino stazionale si ferma a Sant’ Agostino in Campo Marzio. Nel messale romano la stazione quaresimale è a S.Trifone, ma oggi la chiesa è quella rinascimentale-barocca di Sant'Agostino cara al cuore dei romani, perché è qui è venerata la Madonna del Parto.
Venerdì dopo le ceneri l’appuntamento stazionale è alla basilica dei Santi Giovanni e Paolo sul Celio. Costruita dal nobile Pammacchio, morto nel 410, amico di S. Girolamo, la grande basilica a tre navate sorge su un complesso di case romane che la tradizione associa ai martiri Giovanni e Paolo insieme a Crispo, Crispignano e Benedetta.
Il giovedì nella tradizione romana è stato sempre giorno festivo. Anche per questo la “stazione” del giovedì è stata decisa solo nell’ VIII secolo da Papa Gregorio II quando completò la serie di questi appuntamenti quaresimali.
Ogni anno all’approssimarsi dell’inizio della Quaresima, Roma si prepara a vivere la Liturgia Stazionale.
Il giovedì nell’ottava di Pasqua la “statio” ritorna alla chiesa dei Santi Apostoli. La chiesa attuale è stata realizzata nella prima metà del XVIII secolo da Carlo Fontana e Niccolò Michetti oltre tre metri sopra il livello della chiesa antica, costruita nel VI secolo.
La tappa odierna del pellegrinaggio arriva a pochi passi da Piazza Navona ed è dedicata a Sant’ Apollinare, primo Vescovo di Ravenna, consacrato Vescovo e inviato ad evangelizzare quella regione direttamente da San Pietro.
La stazione del sabato della terza settimana di Quaresima è a Santa Susanna alle Terme. L’origine del luogo di culto risale a Papa Gaio 283-295 fratello del presbitero Gabino che fece costruire una chiesa in onore della figlia Susanna martire.
Oggi il pellegrinaggio stazionale ci porta a San Sisto, detto vecchio perché è il più antico convento che abbiano a Roma i figli del Santo di Callaroca.