Si arriva alla “statio” di Santa Pudenziana al Viminale il martedì della terza settimana di Quaresima. Il Cardinale Schuster indicava questa sede come residenza pontificia perché casa dei Pudenti dove si ricollegano le memorie di San Pio I e di suo fratello Erma.
La “statio” di San Marco al Campidoglio ci riporta al centro di Roma. Nella basilica ci troviamo, come scriveva il Cardinale Schuster in un santuario orientale nel cuore di Roma con Marco da una parte fondatore del seggio patriarcale d'Alessandria e i persiani Abdon e Semnen dall'altra. La basilica di S. Marco in Piazza Venezia si trova inglobata nel Palazzo di Venezia.
La stazione della III domanica di Quaresima ci porta lontano dal centro antico, a San Lorenzo fuori le mura. Oggi il quartiere porta il nome di Lorenzo, uno tra i quattro martiri più venerati dall’antica Chiesa romana insieme a Pietro, Paolo e Agnese. L’enorme venerazione per questo diacono del III secolo, famoso per come ha usato le risorse della Chiesa per aiutare i poveri, ha portato alla creazione di un complesso di tre grande chiese costruite tra il IV e il XIII secolo.
All’incrocio tra via Merulana e via Labicana, la sosta stazionale di oggi si ferma davanti ad una chiesa che oggi ha un elegante aspetto settecentesco. I corpi dei Santi Marcellino e Pietro, cui la chiesa è dedicata, non sono mai stati qui, ma sono custoditi nelle catacombe che portano il loro nome.
A vederla ora sembra quasi una chiesa sotterranea. San Vitale è molto al di sotto del piano stradale, ma una volta Roma era lì. Una tradizione racconta che chiesa sia stata costruita con la vendita dei gioielli donati dalla matrona Vestina il primo nome del “Titolo” in onore dei Ss. Martiri Gervasio e Protasio, di cui S. Ambrogio aveva trovato i resti a Milano suscitando tanta devozione anche a Roma.
Si rimane a Trastevere per la “statio” di oggi e si arriva alla bellissima e famosa Santa Maria in Trastevere, una delle chiese più antiche di Roma, perché fu fondata già da Papa Giulio (337-352) “trans Tiberim”. La basilica del IV secolo doveva essere molto grande, ma si conserva solo parte dell’abside in una cripta sotto la basilica attuale.
La giovane martire Cecilia è lì, nella riproduzione in marmo di Stefano Maderno, sotto l’altare della basilica che porta il suo nome e che è la “statio” del mercoledì della seconda settimana di Quaresima. Nel vecchio rione romano di Trastevere appare la superba visione della basilica di Santa Cecilia.
Il martedì della seconda settimana di Quaresima il cammino stazionale arriva a Santa Balbina all’ Aventino. La chiesa di S. Balbina appare nelle fonti con questo nome solo nel 595 all’epoca di san Gregorio Magno e del Sinodo. Viene identificata con il più antico “Titulus Tigridae” costruita presso la casa che l’Imperatore Settimo Severo (193-211) donò al suo amico L. Fabio Cilone, due volte Console e Prefetto di Roma. La datazione è garantita dai bolli laterizi trovati negli scavi.
Inizia la seconda settimana di Quaresima e l’itinerario stazionale arriva a San Clemente alle pendici del colle Celio. Qui infatti riposa il corpo che secondo la lista ordinaria fu il quarto Papa dopo Pietro, Lino e Cleto.
La Seconda domenica di Quaresima si arriva a Santa Maria in Domnica. Una stazione inserita tardi nel cammino stazionale solo nel IX-X secolo per ricordare una abitudine che vuole che in questa domenica, un tempo, non si celebrasse la stazione poiché i fedeli erano stanchi della lunga veglia, del digiuno, e delle funzioni solenni celebrate in San Pietro il sabato precedente.
S. Pietro in Vaticano è stazione due volte: il sabato della prima settimana di Quaresima, e il Lunedì di Pasqua.
Il venerdì della prima settimana di Quaresima il pellegrinaggio stazionale si ferma alla basilica dei Santi XII Appstoli. Anticamante era anche un gionro legato alla preparazione degli ordinandi, gli “scrutini”. E per questo servivano chiese spaziose. Così come è appunto Santi XII Apostoli.
La "statio" di oggi è dedicata a San Lorenzo, il dicono romano tra i santi più venerati nella città vittima delle perssecuzioni di Valentianiano Dall’ Esquilino ci si spsota al Viminale in questo giovedì alla chiesa di San Lorenzo in Panisperna. Pesando al martirio di Lorenzo Papa Gregorio II, nell’VIII secolo, scelse questa stazione nella chiesa qui costruita e denominata in "Panisperna" perché derivata dal nome della via dove veniva donato del pane ai pellegrini che partecipavano ai riti sacri.
A Santa Maria Maggiore il pellegrinaggio stazionale si ferma tre volte. Un segno chiaro della grande devozione mariana del popolo di Roma.
Questa meta stazionale ci riporta alle pendici del Palatino nell'antico quartiere greco. Da molti anni la Pontificia Accademia Cultorum Martyrum (già Collegium) vi ripristinò la Messa dell'Aurora nel giorno della Natività del Signore a ricordare l'antichissima consuetudine del Papa, che qui interveniva, nelle primissime ore dell'alba, per celebrarvi la S. Messa. Il Pontefice poi vi si recava per la distribuzione delle ceneri nel primo giorno di quaresima e di qui partiva la processione per Santa Sabina.
La stazione del lunedì della prima settimana di Quaresima è San Pietro in Vincoli, che ha una storia antichissima. Fu fatta costruire nel 442 dalla imperatrice Eudossia per custodire le catene di San Pietro che la madre, la imperatrice Eudocia aveva avuto dal patriarca di Gerusalemme, durante il suo viaggio in Terra Santa insieme alle catene che legarono l’ Apostolo al Carcere Mamertino.
La basilica di S. Giovanni in Laterano, la cattedrale di Roma, è la "Stazione", che originariamente dava inizio alla Quaresima, "in capite jeiunii". Non aveva processione, perché era già la residenza del Papa che quindi non doveva spostarsi. Qui abitarono in fatti i Papi fino all'inizio del periodo avignonese (1304).
Il sabato dopo le Ceneri il cammino stazionale si ferma a Sant’ Agostino in Campo Marzio. Nel messale romano la stazione quaresimale è a S.Trifone, ma oggi la chiesa è quella rinascimentale-barocca di Sant'Agostino cara al cuore dei romani, perché è qui è venerata la Madonna del Parto.
Venerdì dopo le ceneri l’appuntamento stazionale è alla basilica dei Santi Giovanni e Paolo sul Celio. Costruita dal nobile Pammacchio, morto nel 410, amico di S. Girolamo, la grande basilica a tre navate sorge su un complesso di case romane che la tradizione associa ai martiri Giovanni e Paolo insieme a Crispo, Crispignano e Benedetta.
Il giovedì nella tradizione romana è stato sempre giorno festivo. Anche per questo la “stazione” del giovedì è stata decisa solo nell’ VIII secolo da Papa Gregorio II quando completò la serie di questi appuntamenti quaresimali.