Domani si conclude il cammino stazionale romano iniziato in Quaresima.
Da tempio pagano a chiesa cristiana con il fascino dell’ oculus che lascia trasparire la luce e permette ai petali di rosa di scendere lentamente nella chiesa il giorno di Pentecoste.
Ancora una volta il pellegrinaggio stazionale tradizionale ci porta nella basilica romana dedicata agli Apostoli. La basilica custodisce le reliquie di Filippo e Giacomo.
Nella settimana di Pasqua il pellegrinaggio alla Stazioni arriva di nuovo nella monumentale Basilea di San Lorenzo Fuori le Mura.
Martedì di Pasqua si arriva alla stazione di San Paolo Fuori le Mura. Di nuovo in pellegrinaggio alla tomba dell’ Apostolo delle Genti.
Il cammino stazionale prosegue per tutta la Settimana di Pasqua, un unico giorno liturgico di Resurrezione.
Il Giorno di Pasqua il pellegrinaggio stazionale è a Santa Maria Maggiore. La basilica è stata segnata dagli Anni Santi.
Il Venerdì Santo, giorno dell’adorazione della Croce, è di nuovo stazione la basilica di Santa Croce in Gerusalemme, dove si conserva ciò che per la tradizione è una reliquia della vera Croce.
E siamo arrivati al Giovedì Santo, di nuovo alla cattedrale di Roma. E’ il giorno in cui ogni vescovo la mattina celebra nella sua cattedrale la Messa Crismale e la Messa in Coena Domini la sera.
Il pellegrinaggio stazionale torna a Santa Maria Maggiore, basilica cara a Papa Francesco, che la visita prima di ogni viaggio internazionale.
Il pellegrinaggio virtuale delle stazioni quaresimali arriva oggi alla parrocchia o “titulus” di S. Prisca che viene menzionata per la prima volta nel Sinodo romano del 499.
Non lontano dal Laterano si arriva oggi nel pellegrinaggio alle Stazioni romane a Santa Prassede.
Un tempo la Quaresima iniziava dalla basilica di San Giovanni, la cattedrale di Roma. Ora il pellegrinaggio stazionale torna più volte durante la Settimana Santa e per la prima volta nel pellegrinaggio del 2020 nella Domenica delle Palme.
Dopo la sosta al Celio si va verso le mura di Roma, e si arriva nel pellegrinaggio a San Giovanni a Porta Latina. Vicino ad una porta appunto delle Mura Aureliane, le più estese della Roma antica, verso la Via Appia.
Il pellegrinaggio stazionale arriva al Celio nella bellina chiesa dedicata a Santo Stefano. E’ Papa Simplicio che nella seconda metà del V secolo consacra la chiesa di Santo Stefano Rotondo.
E si arriva a Piazza Navona, l’ex stadio di Domiziano diventata piazza per volontà di Papa Innocenzo X. A pochi passi da Piazza Navona la statio del pellegrinaggio è la chiesa dedicata a Sant’ Apollinare, primo Vescovo di Ravenna, consacrato Vescovo e inviato ad evangelizzare quella regione direttamente da San Pietro.
Anche oggi il pellegrinaggio stazionale prosegue per la antica Via Lata, l’attuale Via del Corso. Si arriva a San Marcello al Corso.
Arrivati all’ultimo giorno di marzo in questa Quaresima particolare il cammino delle stazioni si ferma a Santa Maria in via Lata, a via del Corso.
Con l’ultima settimana della Quaresima si torna a Trastevere alla chiesa di S. Crisogono. Quella che vediamo oggi è una basilica del XII secolo, costruita sopra un’altra del V secolo.
Il cammino stazionale arriva a San Pietro. La basilica vaticana in questo 2020 è deserta più delle altre chiese, dove anche se non si celebrano liturgie pubbliche è per possibile entrare.