Non è facile entrare nei meandri della nuova Legge fondamentale dello Stato di Città del Vaticano, promulgata da Papa Francesco lo scorso 13 maggio. La terza Legge fondamentale ad essere promulgata dalla nascita dello Stato di Città del Vaticano ha diverse novità: dall’attribuzione dei poteri al solo Papa, mentre tutti gli altri uffici del Governatorato hanno funzioni; dall’ingresso di laici, uomini e donne, nella Commissione per lo Stato di Città del Vaticano, mentre Pio XII aveva voluto una commissione cardinalizia; fino ad una nuova concezione dello Stato.
Un accompagnamento in tre fasi, dalla presa in carico all’erogazione del servizio, che prevede anche un team multidisciplinare da stabilire nella Direzione Sanità e Igiene dello Stato di Città del Vaticano. Con decreto DXII del presidente del Governatorato dello Stato di Città del Vaticano, nasce il servizio di accompagnamento per le vittime di abusi.
È Catia Summaria il nuovo promotore di Giustizia della Corte di Appello dello Stato di Città del Vaticano. L’incarico di “pubblico ministero” vaticano era definito come vacante nell’Annuario Pontificio del 2020. Precedentemente, l’incarico era assegnato al professor Raffaele Coppola, nominato da Papa Francesco nel 2013. Il Papa ha anche nominato due nuovi giudici per la Corte di Appello dello Stato di Città del Vaticano: monsignor Giuseppe Viscome e Massimo Massella Ducci Teri.
Dal 1870 al 1929, la Chiesa non ha avuto uno Stato, né poteva disporre liberamente dei propri beni. Era la questione “Romana”, che si era creata con la presa di Roma e l’annessione dello Stato pontificio al Regno d’Italia. Con i Patti Lateranensi dell’11 febbraio 1929, la Santa Sede otteneva di nuovo una piccola autonomia territoriale, lo Stato di Città del Vaticano. “Quel tanto di corpo che serve a portare avanti la nostra missione”, diceva Pio XI.
Papa Francesco ha nominato il Cardinale Stanislaw Rylko membro della Pontificia Commissione dello Stato di Città del Vaticano.