Le tre campane della chiesa parrocchiale di S. Pellegrino di Norcia sono tornate a suonare dopo i violenti terremoti del 2016. Fino ad ora erano conservate nel deposito di opere d’arte del Ministero della Cultura a Santo Chiodo di Spoleto. Sono state posizionate in una torre campanaria orizzontale realizzata in legno e posizionata al lato del centro di comunità che ora funge da chiesa.
La Città di Spoleto si appresta a festeggiare la Solennità del patrono San Ponziano martire. L’arcidiocesi ha diffuso il programma delle celebrazioni che prevede, giovedì 14 gennaio nella basilica cattedrale di Spoleto due Messe: alle 9 e quella solenne presieduta dall’arcivescovo Renato Boccardo alle ore 11.30. Purtroppo a causa del Covid non si terrà la tradizionale processione fino alla Basilica dedicata al Santo.
Non è la prima volta che una ampolla di sangue di San Giovanni Paolo II viene rubata. Era accaduto già nel 2014, quando ad essere derubato fu il primo santuario dedicato a Giovanni Paolo II, quello di San Pietro alla Ienca, dove tutto quello che si respira è dedicato al Papa polacco. Ma il furto della reliquia del Papa santo nel Duomo di Spoleto si inserisce anche in una più ampia lista di furti di reliquie. Negli ultimi 30 anni, in Italia, almeno altri otto casi hanno avuto una rilevanza nazionale. A testimonianza che non solo il fenomeno non è nuovo, ma che è anzi in crescita.
La reliquia del patrono San Ponziano è stata venerata nel carcere di Spoleto per la prima volta. A portarla, l’Arcivescovo Monsignor Renato Boccardo, che sabato ha presieduto la messa alla presenza di numerosi detenuti. Con lui sull'altare il cappellano Monsignor Eugenio Bartoli.
È ormai tradizione che il “Festival di Spoleto” proponga nel suo programma un ciclo di “Prediche” per offrire spunti di riflessione e approfondimento a chiunque voglia partecipare. Nella 61ª edizione del 2018, in programma dal 29 giugno al 15 luglio, verrà affrontato il tema delle virtù cristiane.
“Il terremoto tra il 26 e il 30 ottobre 2016 sconvolse il normale ritmo della vita di queste terre, ricche d’arte, di bellezze paesaggistiche e di tradizioni culturali, che hanno trovato la loro più solida ispirazione nella fede cristiana”. Con queste parole il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano, ha avviato l’omelia nella piazza di San Benedetto a Norcia, dinanzi alla facciata ingabbiata della basilica, crollata, del Santo patrono d’Europa.
La terra torna a tremare.