Nella strada da Gerusalemme a Gaza, l’apostolo Filippo predica al funzionario etiope, e lo battezza, nella prima tappa di una predicazione che va sempre lontano. Ma la predicazione di Filippo, il suo coraggio nell’evangelizzare, nascono nel giorno di Pentecoste. E questa storia viene accennata nella omelia di Pentecoste di Papa Francesco, tutta dedicata all’imprevedibilità dello Spirito, che cambia cuori e vicende. Menzionando Gaza, Papa Francesco sottolinea: “Come suona doloroso oggi, questo nome! Lo spirito cambi i cuori e le vicende e porti pace nella Terra Santa”.
E’ lo Spirito Santo che ci fa “abbandonare nella speranza”. Su questa riflessione si snoda la catechesi odierna di Papa Francesco nell’Udienza Generale in Piazza San Pietro. Abbondare nella speranza per il Pontefice significa non scoraggiarsi mai; significa sperare “contro ogni speranza”.
Papa Francesco prosegue le sue visite pastorali nelle parrocchie romane. Oggi pomeriggio è stata la volta di San Pier Damiani a Casal Bernocchi nel settore sud, sede titolare del Cardinale Vicario Agostino Vallini che ha accolto il Papa insieme al Vescovo ausiliare Paolo Lojudice.
Non speculare su come sarà la nostra vita eterna, ma fare le cose che ci portano ad essa, affinché ogni giorno sia un “piccolo passo avanti”. È questo il consiglio spirituale di padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia, nella quarta meditazione di quaresima tenuta venerdì mattina, 31 marzo, nella cappella Redemptoris Mater del palazzo apostolico, alla presenza di Papa Francesco.
Problema umano numero uno: la morte. E’ il tema centrale affrontato nella terza predica di Quaresima tenuta venerdì mattina, 24 marzo, nella cappella Redemptoris Mater, alla presenza di Papa Francesco, da Padre Raniero Cantalamessa.
E’ iniziato il ciclo delle prediche di Quaresima di Padre Raniero Cantalamessa, il predicatore della Casa Pontificia. Le sue riflessioni, per guidare il Papa e la Chiesa tutta nel cammino di attesa della Pasqua, hanno ancora una volta, come protagonista lo Spirito Santo. Il tema delle meditazioni è “Nessuno può dire: ‘Gesù è il Signore!’ se non nello Spirito Santo (1 Cor 15, 3)”. Lo “stesso protagonista” delle prediche dello scorso Avvento. Un cammino, dunque, che prosegue alla luce del ruolo che lo Spirito Santo svolge nella morte e risurrezione di Cristo e, dietro a lui, nella nostra morte e nella nostra risurrezione.
Ultima predica di Avvento stamattina nella Cappella Redemptoris Mater in Vaticano del predicatore della Casa Pontificia, padre Raniero Cantalamessa, alla presenza di Papa Francesco e della Curia Romana. Continuano le riflessioni sullo Spirito Santo, questa volta il tema scelto è “Incarnato per opera dello Spirito Santo da Maria Vergine”.
“La sobria ebbrezza dello Spirito”. Padre Raniero Cantalamessa prosegue su questo tema le riflessioni sullo Spirito Santo, nella terza predica di Avvento, alla presenza di Papa Francesco e della Curia romana. La Pentecoste, ha sottolineato il predicatore della Casa Pontificia, “non è un evento chiuso, ma una possibilità sempre aperta nella Chiesa.”
Lo Spirito Santo e il carisma del discernimento. E’ il tema su cui si è soffermato padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia, per la seconda predica di Avvento, stamani nella Cappella Redemptoris Mater in Vaticano, alla presenza di Papa Francesco e della Curia romana.
“Lo Spirito Santo non è un parente povero nella Trinità, non è un semplice modo di agire di Dio, una energia o un fluido che pervade l’universo come pensavano gli stoici; è una relazione sussistente, dunque una persona. E non tanto la “terza persona singolare” quanto piuttosto “la prima persona plurale”: il “noi” del Padre e del Figlio”. E’ il pensiero che Padre Raniero Cantalamessa rimarca lungo tutto il filo della sua prima predica di Avvento.
Parla del fuoco Papa Francesco commentando il Vangelo di oggi nel quale Gesù usa tre immagini per spigare la morte che lo attende ai discepoli.
“Lo Spirito Santo è quello che muove la Chiesa, è quello che lavora nella Chiesa, nei nostri cuori, è quello che fa di ogni cristiano una persona diversa dall’altra, ma da tutti insieme fa l’unità. E’ quello che porta avanti, spalanca le porte e ti invia a dare testimonianza di Gesù. Lo Spirito Santo è quello ci muove a lodare Dio, ci muove a pregare. Lo Spirito Santo è quello che è in noi e ci insegna a guardare il Padre e a dirgli: Padre. Ci libera da questa condizione di orfano nella quale lo spirito del mondo vuole portarci”. Lo ha detto il Papa stamane nell'omelia pronunciata nel corso della Messa quotidiana a Santa Marta.
Lo Spirito Santo è il principale agente della evangelizzazione. E' il tema scelto dal Predicatore della Casa Pontificia, Padre Raniero Cantalamessa, per la terza Predica di Quaresima tenuta stamane alla presenza del Papa.
Commentando le tensioni all'interno delle prime comunità cristiane il Papa - stamane nella Messa quotidiana celebrata a Santa Marta - ha ribadito che i problemi all'interno della Chiesa vanno affrontati e risolti attraverso il dialogo ed il confronto.
Serve un vero coraggio apostolico perché la Chiesa non è un “museo di ricordi”. Riprendendo una della sue espressioni favorite Papa Francesco questa mattina nella messa a Santa Marta ha commentato gli Atti degli Apostoli. I discepoli di Gesù iniziano a predicare anche ai greci, ai pagani, un gran numero di loro crede e si converte.