A causa delle restrizioni imposte per l’emergenza sanitaria, il Papa ha celebrato nel pomeriggio di oggi la Messa per la Commemorazione di tutti i fedeli Defunti nella Cappella del Pontificio Collegio Teutonico in Vaticano.
E’ l’ultima catechesi sulla speranza cristiana di Papa Francesco. Il Pontefice conclude parlando del paradiso, “meta della speranza” di tutti. Perché Paradiso è anche “una delle ultime parole pronunciate da Gesù sulla croce”.
Il confronto tra la speranza cristiana e la realtà della morte. E’ questo il tema che Papa Francesco affronta nella catechesi odierna dell’Udienza Generale in Piazza San Pietro. Per il Pontefice è un argomento importante, perché il più delle volte “quando la morte arriva, per chi ci sta vicino o per noi stessi, ci troviamo impreparati, privi anche di un alfabeto adatto per abbozzare parole di senso intorno al suo mistero”.
Figli amati, certezza della speranza. “Dio ci ha voluto bene anche quando eravamo sbagliati”. Su questa riflessione piena di speranza si basa la catechesi dell’Udienza Generale di oggi in Piazza San Pietro. “Forse buona parte dell’angoscia dell’uomo contemporaneo deriva da questo: credere che se non siamo forti, attraenti e belli, allora nessuno si occuperà di noi”, esordisce Papa Francesco.
E’ lo Spirito Santo che ci fa “abbandonare nella speranza”. Su questa riflessione si snoda la catechesi odierna di Papa Francesco nell’Udienza Generale in Piazza San Pietro. Abbondare nella speranza per il Pontefice significa non scoraggiarsi mai; significa sperare “contro ogni speranza”.
Per Papa Francesco il cammino della speranza è Emmaus. Nell’Udienza Generale odierna il Pontefice racconta l’esperienza dei due discepoli di Emmaus, di cui parla il Vangelo di Luca: “due uomini che camminano delusi, convinti di lasciare alle spalle l’amarezza di una vicenda finita male”.
E’ Maria Maddalena la protagonista nell’Udienza Generale di oggi in Piazza San Pietro. L’apostola della speranza, come ama definirla il Pontefice. E’ lei a vedere Cristo appena Risorto. “Nel suo tragitto verso il sepolcro – dice il Papa - si rispecchia la fedeltà di tante donne che sono devote per anni ai vialetti dei cimiteri, in ricordo di qualcuno che non c’è più. I legami più autentici non sono spezzati nemmeno dalla morte: c’è chi continua a voler bene, anche se la persona amata se n’è andata per sempre”.
La speranza contro ogni speranza. E’ un tema forte quello scelto da Papa Francesco per la catechesi di oggi in Piazza San Pietro. E il protagonista dell’Udienza Generale odierna è Abramo, non solo padre della fede, ma “padre nella speranza”, perché nella sua vicenda “possiamo già cogliere un annuncio della Risurrezione, della vita nuova che vince il male e la stessa morte”.
Torna in Piazza San Pietro l’Udienza Generale di Papa Francesco. Nella speranza ci riconosciamo “tutti salvati”. E’ questo il tema di oggi, perché il cristiano “non vive fuori dal mondo, sa riconoscere nella propria vita e in ciò che lo circonda i segni del male, dell’egoismo”. È solidale con chi soffre, però nello stesso tempo, ha imparato a leggere tutto questo “con gli occhi della Pasqua, con gli occhi del Cristo Risorto”. Perché cieli nuovi e terre nuove ci aspettano. E legato a questo tema è l’appello di Papa Francesco per la grave situazione in Sud Sudan.
La speranza non delude. Perché “la speranza cristiana è solida”, dice Papa Francesco nel corso della catechesi nell’Udienza Generale del mercoledì in Aula Paolo VI. La speranza in Cristo “non è fondata su quello che noi possiamo fare o essere, e nemmeno su ciò in cui noi possiamo credere. Il suo fondamento è ciò che di più fedele e sicuro possa esserci, vale a dire l’amore che Dio stesso nutre per ciascuno di noi”.
La speranza, fonte del conforto reciproco e della pace. E’ la riflessione di Papa Francesco nell’Udienza generale di oggi in Aula Paolo VI. Per il Pontefice la speranza cristiana non ha solo “un respiro personale, individuale, ma comunitario, ecclesiale”. Perché “non si impara a sperare da soli”.
E’ Giuditta la protagonista di questa Udienza Generale di Francesco in Aula Paolo VI. Continuando il ciclo di catechesi sulla speranza cristiana, il Papa racconta ai presenti il coraggio di una donna che dà speranza al suo popolo. “Tra le figure di donne che l’Antico Testamento ci presenta – riflette il Pontefice- risalta quella di una grande eroina del popolo: Giuditta”.
Continuando il nuovo ciclo di catechesi sul tema della speranza cristiana, Papa Francesco nell’Udienza Generale di oggi in Aula Paolo VI, incentra la sua meditazione sulla figura di Giona,il profeta simbolo di speranza e preghiera. “Nella Sacra Scrittura tra i profeti di Israele – inizia il Papa - spicca una figura un po’ anomala, un profeta che tenta di sottrarsi alla chiamata del Signore rifiutando di mettersi al servizio del piano divino di salvezza”.
Sperare è un bisogno primario dell’uomo: sperare nel futuro, credere nella vita. Papa Francesco continua il ciclo delle catechesi sulla speranza cristiana e nell’Udienza Generale di oggi in Aula Paolo VI rammenta ai fedeli di “pensare positivo”. E mette in guardia dai falsi idoli e dalle “false speranze”.
E’ la prima Udienza Generale di Papa Francesco in questo nuovo anno 2017. Francesco incontra fedeli e pellegrini di tutto il mondo in Aula Paolo VI e continua il ciclo di catechesi sulla speranza cristiana. Questa volta la protagonista è Rachele, la sposa di Giacobbe e la madre di Giuseppe e Beniamino, colei che, come ci racconta il Libro della Genesi, muore nel dare alla luce il suo secondogenito. Inoltre il Papa, nel corso dell’udienza, rivolge un invito alla preghiera per il massacro avvenuto nel carcere di Manaus in Brasile.
Anche in tempo di Natale, Papa Francesco non ferma il ciclo di udienze generali e prosegue con le sue catechesi sul tema della speranza cristiana. E oggi la sua catechesi si concentra sulla figura di Abramo, che, sulla base della promessa di Dio, lascia la sua terra e diventa straniero. “La speranza – dice il Papa – apre nuovi orizzonti, rende capaci di sognare ci che non è neppure immaginabile”. E anche il lamentarsi è un atto di fede, un rivolgersi a Dio, perché “la fede non è solo silenzio che tutto accetta senza replicare”.
Il Natale di Gesù, sorgente della speranza. Su questo tema Papa Francesco incentra la meditazione della sua catechesi durante l’Udienza Generale in Aula Paolo VI. Mancano davvero pochi giorni al Natale, al momento in cui “la speranza è entrata nel mondo”. E per prepararci al meglio a questa festa, il Papa suggerisce di contemplare il presepe.
Un pagina di Isaia per spiegare la speranza cristiana nella catechesi di oggi per Papa Francesco che alla fine dell’udienza generale ha accettato gli auguri per i sui 80 anni con una battuta: "nella mia terra fare gli auguri prima porta jella!".
Nell' Udienza generale di Papa Francesco c’è un nuovo ciclo di catechesi ed è sul tema della “speranza cristiana”. Papa Francesco durante l’Udienza del 7 dicembre in Aula Paolo VI ne sottolinea l’importanza: “La speranza non delude. Ne abbiamo tanto bisogno, in questi tempi che appaiono oscuri, in cui a volte ci sentiamo smarriti davanti al male e alla violenza che ci circondano, davanti al dolore di tanti nostri fratelli. Ci vuole la speranza”.