Domenica 26 maggio – 12 anni dopo il sisma che colpì l’Emilia Romagna – il Duomo di Finale Emilia, dedicato ai Santi Filippo e Giacomo, è stato riaperto con una Messa solenne presieduta da Monsignor Erio Castellucci, Arcivescovo metropolita di Modena – Nonantola.
Ci sono due importanti aggiornamenti riguardanti la ricostruzione post-sisma del patrimonio della Diocesi di Carpi. Previste due prossime riaperture: il 15 giugno Villa Resti-Ferrari a Rolo e il 21 luglio la chiesa di Tramuschio di Mirandola, preceduta da una pre-visita in fase di ultimazione lavori.
Si è riunita oggi presso la sede della CEI la Consulta per i beni culturali di interesse religioso (sisma 2016), alla presenza del Presidente della CEI, Card. Matteo Zuppi, del Segretario Generale della CEI, Mons. Giuseppe Baturi, del Commissario Straordinario del Governo per la riparazione e la ricostruzione dei territori interessati dal sisma 2016, Sen. Guido Castelli, e del Soprintendente Speciale per le aree colpite dal sisma del 24 agosto 2016 (Mic), Ing. Paolo Iannelli.Lo fa sapere un comunicato stampa CEI.
“Invito tutta l'Italia a ricordare questo anniversario celebrando la tenacia, il coraggio e la forza che le comunità delle regioni colpite dal sisma 2016 dimostrano da ben cinque anni. Trasformando sempre più il dolore in motore di vita, mi auguro che il 30 ottobre sia la festa di un popolo che guarda avanti, fiero e consapevole di essere un valore assoluto per queste terre”. Così inizia il messaggio della Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia, Suor Maria Rosa Bernardinis, a cinque anni dal forte terremoto del 30 ottobre 2016.
"Per la decima volta, quest’anno, sentiremo i rintocchi della campana che ricordano i 309 martiri del terremoto. Facciamo memoria di tutte le vittime di quella immane tragedia; le stringiamo a noi con un unico abbraccio e, al tempo stesso, le chiamiamo per nome: una ad una. La notte crocifissa del sisma ha suscitato lunghi giorni di dolore, ma anche ha acceso la luce di una graduale risurrezione, più forte della furia devastante del sisma. Le lacrime versate si sono rivelate feconde, ed hanno generato una abbondante fioritura di fraternità e solidarietà". Lo scrive il Cardinale Giuseppe Petrocchi, Arcivescovo de L'Aquila, nel messaggio in occasione del decennale del sisma che il 6 aprile 2009 distrusse la città e diversi comuni circostanti.
La Chiesa di Santa Maria del Suffragio, nota come Anime Sante, è il simbolo del terremoto del 2009 che colpì duramente l’Abruzzo. Oggi a L'Aquila la Chiesa è stata riaperta al pubblico e al culto. L’evento è stato caratterizzato dall'intervento dell'Arcivescovo metropolita della città abruzzese, il cardinale Giuseppe Petrocchi.
Una bella notizia per Amatrice, duramente colpita dal terremoto dello scorso 24 agosto, che può nuovamente accogliere parte di quel patrimonio artistico sembrava perduto.
Ci sono anche due squadre della Protezione civile dell' Arciconfraternita della Misericordia di Prato tra gli operatori in servizio per far fronte all’emergenza neve in Abruzzo. Da sabato 21 gennaio quattro uomini a bordo di due mezzi si trovano a Penne, la città in provincia di Pescara duramente colpita dall’eccezionale ondata di maltempo che ha portato neve e gelo anche a bassa quota. E a tutto ciò si è aggiunto anche il terremoto.
L'Italia centrale sprofonda nuovamente nell'incubo del terremoto. Dopo le violenti scosse di agosto e di ottobre 2016, oggi la terra è tornata a tremare: 4 scosse in quattro ore superiori a 5 di magnitudo Richter.
Mercoledì scorso, il 31 agosto, la Chiesa maceratese ha festeggiato il suo patrono, san Giuliano l’ospitaliere nello Sferisterio del capoluogo invece del duomo, perché danneggiato dal terremoto del 24 agosto (finora le scosse nel maceratese sono state oltre 3400).
Papa Francesco ha celebrato questa mattina la Messa in suffragio delle centinaia di vittime del sisma che due notti fa ha devastato Amatrice, Accumoli e Arquata. Il Pontefice ha pregato insieme alle clarisse di Santa Maria di Vallegloria. Lo riporta l'Osservatore Romano.
Un terremoto di magnitudo 6.0 Richter ha sconvolto tutto il Centro Italia. L'epicentro del sisma è stato registrato nei pressi di Accumoli, in provincia di Rieti. La scossa principale è stata avvertita alle 3.36 e si è sentita distintamente anche a Roma. Le scosse si sono susseguite in serie: particolarmente violente quelle delle 4.45 e delle 6,07.