“Voi siete obbedienti, e dove c’è obbedienza, c’è ecclesia. Dove c’è disobbedienza, c’è scisma”. Papa Francesco incontra i fedeli della Chiesa siro malabarese, venuti a Roma insieme all’arcivescovo maggiore Raphael Tattil, la cui elezione a capo della Chiesa sui iuris e successore del Cardinale Alencherry era arrivata lo scorso gennaio. Ed era una elezione che chiudeva un periodo di divisione all’interno della Chiesa siro-malabarese, che aveva visto anche un inviato speciale del Papa, l’arcivescovo Cyril Vasil’, che fu nominato delegato pontificio per l’Arcieparchia di Ernakulam-Angamaly, l’arcidiocesi siro-malabarese al centro della disputa.
La vita dei migranti e dei rifugiati che arrivano da ogni parte del mondo e trovano una casa in Europa è legata anche alla possibilità di seguire la loro tradizione religiosa.
Nei recenti decenni, l’emigrazione degli Indiani in occidente è andata crescendo notevolmente. Ormai esistono comunità siro-malabaresi in diversi Paesi d’Europa: Italia, Austria, Danimarca, Francia, Germania e Svizzera, oltre a Irlanda.