In corso in Libano - fino al 2 luglio - una sessione di formazione per personale diocesano in Siria impegnato nel servizio di carità nel contesto della crisi umanitaria siriana. Ne dà notizia il Pontificio Consiglio Cor Unum - che ha promosso l’iniziativa insieme a Catholic Relief Service (CRS), Aid to the Church in Need (ACN) e Missio.
Un oratorio per i giovani siriani. Per donare un po’ di spensieratezza durante i conflitti e le difficoltà. E’ l’iniziativa “L’Estate ragazzi”, un oratorio salesiano ad Aleppo, in Siria. Vi partecipano circa 800 tra ragazzi e ragazze, assistiti dalla comunità dei Figli di Don Bosco, con l’aiuto di quasi 85 animatori di varie età, e in maniera diversa l’intera Famiglia Salesiana della città martire siriana.
Ieri mattina, durante l’Angelus, Papa Francesco ha ricordato che in occasione della Giornata internazionale del Bambino del prossimo 1° giugno, in diverse città siriane, i bambini cristiani di tutte le confessioni si riuniranno per pregare insieme e insieme invocare il dono della pace.
Appuntamento del Papa a mercoledì primo giugno per pregare con le comunità cristiane della Siria, sia cattoliche che ortodosse che “vivranno insieme una speciale preghiera per la pace, che avrà come protagonisti proprio i bambini. I bambini siriani invitano i bambini di tutto il mondo ad unirsi alla loro preghiera per la pace”.
In Siria la violenza non si ferma mai. E' di ieri la notizia secondo cui due missili hanno centrato in pieno il Collegio di Terra Santa dei Frati francescani ad Aleppo. Il bilancio parla di un morto e di almeno due feriti gravi. Si tratta di persone che si erano rifugiate all'interno della struttura. La notizia dell'attacco è stata diffusa dalla Custodia di Terra Santa.
Dopo aver celebrato la Messa per il Giubileo dei Ragazzi Papa Francesco ha recitato sul sagrato della Basilica Vaticana il Regina Coeli.
Partendo dal commento del Vangelo di oggi Papa Francesco, nel corso della recita dell’Angelus, coglie l’occasione per ribadire che “Dio non permette le tragedie per punire le colpe. Anche oggi, di fronte a certe disgrazie e ad eventi luttuosi, può venirci la tentazione di scaricare la responsabilità sulle vittime, o addirittura su Dio stesso”. Tuttavia – ammonisce il Pontefice – “il Vangelo ci invita a riflettere: che idea di Dio ci siamo fatti? Gesù, al contrario, ci chiama a cambiare il cuore, a fare una radicale inversione nel cammino della nostra vita, abbandonando i compromessi con il male, le ipocrisie, per imboccare decisamente la strada del Vangelo”.
“Vogliamo una vita normale come ogni altra vita normale”. È la richiesta, per certi versi disarmante, che suor Monique Tarabeh, siriana, delle suore del Buon Pastore, ha portato alla conferenza internazionale promossa a Roma dalle rappresentanze presso le Nazioni Unite di Passionists International, Congregation of Saint Joseph, Augustinians International e Vincentians sul tema: “Religiosi e migrazioni nel XXI secolo: prospettive, sfide e risposte”.
La pesca miracolosa convince Simon Pietro "che Gesù non è solo un formidabile maestro, la cui parola è vera e potente, ma che Egli è il Signore, è la manifestazione di Dio. E tale presenza ravvicinata suscita in Pietro un forte senso della propria meschinità e indegnità. Da un punto di vista umano, pensa che cidebba essere distanza tra il peccatore e il Santo. In verità, proprio la sua condizione di peccatore richiede che il Signore non si allontani da lui, allo stesso modo in cui un medico non può allontanarsi da chi è malato". Lo ha detto Papa Francesco nel corso dell'Angelus domenicale, commentando il Vangelo odierno.
"Sono lieto di partecipare e di essere assieme a voi in questa importante iniziativa, essenziale per il popolo siriano". Con queste parole padre Jacques Mourad, religioso siriano tenuto in ostaggio dallo Stato Islamico per oltre cinque mesi, ha comunicato la sua adesione alla giornata mondiale di preghiera e digiuno per la Pace in Siria e in Iraq, promossa da Aiuto alla Chiesa che Soffre in occasione del prossimo mercoledì delle ceneri, 10 febbraio.
Da martedì 26 a giovedì 28 gennaio il patriarca siro-cattolico, Ignace Youssif III Younan, sarà per alcuni giorni in Italia, ospite di Aiuto alla Chiesa che Soffre, per testimoniare il dramma vissuto dalla sua comunità di fedeli e da tutto il popolo siriano.
Nuovi progetti per i cristiani perseguitati dallo Stato Islamico. Aiuto alla Chiesa che Soffre ha appena approvato 19 ulteriori contributi di emergenza per donare ai rifugiati siriani e iracheni viveri, medicine, alloggi e assistenza spirituale.
“Questa mattina fa freddo ad Aleppo, un freddo quasi glaciale e noi non possiamo riscaldarci per la mancanza di gasolio… Siamo completamente senza elettricità da più di 50 giorni. Fortunatamente l’acqua, severamente razionata, è tornata dopo un’interruzione di diverse settimane. L’unica strada che collega la città al mondo intero è stata riaperta dopo un blocco di 13 giorni.” Per la ventiquattresimo volta i Maristi di Aleppo scrivono al mondo per raccontare cosa succede in quella città una volta fiorente, la seconda più importante della Siria. Una lettera da leggere proprio ora, in Avvento. La pubblichiamo integralmente.
Un grande concerto di musica classica per chiedere con forza la pace in Siria, terra martoriata e dilaniata da sanguinosi conflitti che mietono ogni giorno centinaia di vittime. L'Associazione “Amici di Dolores Sopegna”, nata nel 2011 da un gruppo di volontari, promuove l'iniziativa che si terrà a Roma Sabato 12 dicembre, alle 19.30, presso la Chiesa di Sant'Ignazio di Loyola (Piazza Sant’Ignazio) intitolata “Roma Canta Damasco”.Ro
Era nata come una preghiera per la pace in Siria e in i Iraq, poi è stata estesa anche alle per le vittime degli attentati di Parigi. Mercoledì prossimo i vespri presieduti dal cardinale vicario di Roma Agostino Vallini presso la basilica dei Santi Quattro Coronati, alle ore 18, avranno un carattere universale, con una richiesta di pace per l’Europa e per il Medio oriente. Prevista la testimonianza di fra Firas Lurfi, francescano minore siriano “in procinto di ripartire alla volta di Aleppo”, spiegano dal Palazzo apostolico lateranense.
"Le poche risorse a disposizione non ci permettono di provvedere ai tanti bisogni dei nostri fedeli". Così racconta ad Aiuto alla Chiesa che Soffre, monsignor Denys Antoine Chahda, arcivescovo siro-cattolico di Aleppo.
Migliaia di cristiani in fuga dalla violenze dello Stato Islamico. È il drammatico quadro descritto ad Aiuto alla Chiesa che Soffre dall’arcivescovo siro-ortodosso di Homs, Selwanos Boutros Alnemeh. Il presule ha reso noto che dal 31 ottobre ad oggi la cittadina cristiana di Sadad è sotto attacco da parte di Isis, mentre il vicino villaggio di Maheen è già caduto in mano ai jihadisti.
Dopo il rapimento in Siria, interviene padre Jacques Mourad. “La mia liberazione è stata un vero miracolo”, scrive il sacerdote in una lettera inviata al responsabile di Aiuto alla Chiesa che Soffre per il Medio Oriente, padre Andrzej Halemba . Ma, spiega, “la situazione si aggrava di giorno in giorno, al punto che mi è molto difficile intravedere soluzioni possibili”.
"Uno dei drammi umanitari più opprimenti degli ultimi decenni è rappresentato dalle terribili conseguenze che i conflitti in Siria e in Iraq hanno sulle popolazioni civili, nonché sul patrimonio culturale. Milioni di persone sono in un preoccupante stato di urgente necessità, costrette a lasciare le proprie terre di origine. Di fronte ad un tale scenario e a conflitti che vanno estendendosi e turbando in maniera inquietante gli equilibri interni e quelli regionali, la comunità internazionale non sembra capace di trovare risposte adeguate, mentre i trafficanti di armi continuano a fare i loro interessi: armi bagnate nel sangue, sangue innocente". E' il durissimo atto di accusa lanciato stamane dal Papa che ha ricevuto i partecipanti all’Incontro promosso dal Pontificio Consiglio Cor Unum sulla crisi umanitaria siriana e irachena.
Il Pontificio Consiglio Cor Unum ha convocato per giovedì 17 settembre un vertice sulla crisi umanitaria in Sira ed Iraq. Invitati gli organismi di carità cattolici che operano nell’area del Medio Oriente, e i vescovi della regione. Finora una trentina di associazioni hanno aderito all’invito.