Il prossimo 27 aprile ad Assisi , dove nel ricordo dello Spirito di Assisi evocato da San Giovanni Paolo II si tiene ogni 27 del mese un momento di preghiera per la pace, è stata organizzata una giornata di preghiera e di riflessione per la pace in Siria, terra “martoriata” dalle terribili ultime ore di bombardamenti e attacchi chimici.
Papa Francesco, atto di accusa alla comunità internazionale. “Nonostante gli strumenti a disposizione della comunità internazionale – sottolinea il pontefice al termine del Regina Coeli – si fatica a concordare un’azione comune in favore della pace in Siria e in altre regioni del mondo”.
Ha ripreso le attività il 25 marzo, la domenica delle Palme, dopo oltre un mese di chiusura: l’oratorio salesiano ha potuto così servire durante la Settimana Santa i 1300 bambini che quotidianamente frequentavano la struttura, fino alla drammatica e necessaria decisione della chiusura.
Ad Aleppo sono centinaia i bambini figli dell’Isis senza identità, mai iscritti all’anagrafe nè andati a scuola e rifiutati totalmente dalla società. Sono i bambini nati nel periodo dell’occupazione jihadista dai matrimoni temporanei o da unioni forzate. E sono quelli che hanno maggiormente bisogno di una protezione, perché rifiutati e dimenticati. Per questo nelle ultime settimane, i francescani, hanno lanciato un nuovo progetto ad Aleppo che si prenderà cura dei bambini orfani, abbandonati dalle proprie famiglie e di tutti coloro che sono nati da donne in seguito a stupri e abusi.
Il Progetto “Ospedali Aperti” cerca di rispondere all’urgente bisogno di cure nell’ “amata e martoriata” Siria. L’80 per cento della popolazione, ad oggi, vive in povertà. Un milione di persone non può accedere alle cure e di questi, il 40 per cento rappresenta i bambini. L’intuizione del Cardinale Zenari, Nunzio Apostolico in Damasco, di appoggiare economicamente i tre ospedali cattolici presenti in Siria, nasce da un’analisi molto lucida della situazione critica ad Aleppo.
In un rapporto pubblicato dalla Sala Stampa della Santa Sede sono stati resi noti i progetti della Colletta Pro Terra Sancta per il 2018, una donazione speciale della Santa Sede. La colletta avviene durante il Venerdì Santo, ed è la fonte principale per il sostentamento della vita che si svolge intorno ai luoghi santi. È lo strumento voluto dai Papi per testimoniare in maniera concreta il legame tra i cristiani del mondo e i Luoghi Santi.
Gesù non si presente come “un Messia potente e dominatore” ma come “umile e mite servo di Dio e degli uomini, che dovrà donare la sua vita in sacrificio, passando attraverso la via della persecuzione, della sofferenza e della morte”. Lo ha detto il Papa, nel corso dell’Angelus della Seconda Domenica di Quaresima.
"Aleppo riprende vita, ma dipendiamo ancora dal vostro aiuto. Vi prego sostenete i cristiani, i pochi rimasti, così che possano continuare a vivere in Siria".
“Il governo polacco è l'unico al mondo che - senza essere un'organizzazione religiosa - aiuta noi, cristiani, a rimanere in Siria.
"Le bombe sono cessate, ma l’emergenza è la stessa". Così il vicario apostolico di Aleppo, monsignor Georges Abou Khazen, scrive personalmente a decine di migliaia di Benefattori di Aiuto alla Chiesa che Soffre, descrivendo la drammatica situazione nella martoriata città siriana, dove per i cristiani «ogni aiuto può fare la differenza tra partire e rimanere".
Il 29 luglio è stato il quarto anniversario della scomparsa in Siria di padre Paolo Dall’Oglio: dal 29 luglio 2013 non si ha più notizia. Per l’occasione il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, aveva diffuso un tweet in ricordo della vicenda del religioso: “4 anni dopo un pensiero a padre #PaoloDall’Oglio scomparso a Raqqa e alla sua famiglia. Continuiamo a lavorare e a sperare”.
Una città distrutta, nella quale resta ben poco dell’antica bellezza. L’inflazione alle stelle, la miseria, l’80% della popolazione che vive nella condizione di sfollato. È questa l’attuale situazione di Aleppo. Un quadro ancora drammatico, nonostante siano cessati i bombardamenti.
La Parrocchia francescana della grande metropoli a nord della Siria ha deciso di ridare alla città i suoi colori. È stata una grande sorpresa per gli abitanti di Aleppo vedere nei giorni scorsi, per la prima volta, pattuglie di scout dipingere i marciapiedi della città.
“Con Gesù darò colore alla mia vita”. E’ il nome di un posto speciale. L’oratorio estivo aperto dai frati francescani di Terra Santa in Siria, ad Aleppo.
Fino a domani Caritas diocesana e ufficio di Animazione missionaria dell'Arcidiocesi di Modena - Nonantola hanno allestito la mostra interattiva, "In fuga dalla Siria", nei locali della parrocchia di Gesù Redentore a Modena.
Sono quasi 6 milioni i bambini siriani che vivono sotto i bombardamenti. Di questi, circa 3 milioni sono cresciuti vedendo solo la guerra. Questi numeri rendono evidente la necessità di un intervento mirato rivolto ai piccoli siriani colpiti da disturbi post traumatici da stress. Nasce così il progetto di collaborazione tra Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e Fondazione Giovanni Paolo II presentato nel corso del convegno odierno “Siria – I bambini e la guerra. Le ferite nascoste”.
Suor Carol Tahhan Fachakh è una suora salesiana siriana. E la sua è una storia di coraggio e di solidarietà con i bambini, i giovani, i poveri in Siria. Questo “speciale lavoro” nella sua Siria le è stato riconosciuto dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti. Mettendo la propria vita a rischio, suor Carolin è diventata un segno di speranza per musulmani e cristiani. E ha vinto un premio speciale, il Premio Internazionale Donne Coraggiose del 2017.
“Ancora vittime. Ancora orrore, morte e cancellazione di vite umane, tra cui molti bambini a Idlib, in Siria. Mentre istituzioni internazionali e governi continuano in sterili negoziati, discussioni inutili e rimpalli di responsabilità, siamo ancora una volta davanti ad un crimine che papa Francesco ha definito “inaccettabile”. Perché ogni guerra è crimine, follia, suicidio dell’umanità, avventura senza ritorno”.
“Le cerimonie funebri oggi in Siria di vivono con una intensità molto particolare, perché spesso si tratta di veri e propri martiri”.
Si chiama Suor Carolin Tahhan Fachakh ed è una religiosa salesiana. Il suo merito speciale? E’ stata premiata, dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, per il suo coraggio nel servire le persone colpite dal conflitto siriano e per il suo impegno a salvaguardare e sostenere i più vulnerabili, in particolare i bambini, i rifugiati, e le donne sfollate. Mettendo la propria vita a rischio, suor Carolin è diventata un segno di speranza per musulmani e cristiani. E ha vinto un premio speciale, il Premio Internazionale Donne Coraggiose del 2017.