Nel biennio 2014-2015 il Cardinale ungherese Peter Erdo ha ricoperto il delicato incarico di Relatore Generale in occasione del Sinodo dei Vescovi dedicato al tema della famiglia. Il 5 ottobre 2015 il porporato ungherese fu incaricato di tenere la relazione introduttiva alla presenza del Papa e dei Padri Sinodali.
I Sinodi sulla famiglia e quello dedicato ai giovani che si svolgerà in Vaticano nell'ottobre 2018 sono in continuità. Lo ha assicurato il Cardinale Lorenzo Baldisseri, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi.
Si chiama “Amoris Laetitia” l’esortazione post-sinodale di Papa Francesco, e verrà pubblicata il prossimo 8 aprile. Ne dà notizia la Sala Stampa vaticana.
“Non è possibile negoziare sull’insegnamento di Gesù”. Il Cardinal Gehrard Ludwig Mueller, prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede, lo sottolinea in una lunga intervista al Koelner Stadt Anseiger, il giornale della diocesi di Colonia. Una linea dritta, quella del “guardiano della fede”. Già al convegno sulla Deus Caritas Est, in una inconsueta (per lui) interpolazione a braccio, sottolineò che “non ci può essere un matrimonio tra due uomini”, e che dirlo “non significava entrare in cose politiche”, ma chiedere ai politici di “rispettare la natura umana”. E, in una intervista esclusiva ad ACI Stampa nel dicembre 2015, aveva messo in guardia da un mal interpretato concetto di misericordia: “Misericordia non significa laissez faire”.
C’è un dato comune nelle relazioni finali sulla prima parte dei quattro circoli minori anglofoni: nessuno è pienamente soddisfatto dell’Instrumentum Laboris. C’è chi chiede una descrizione “meno negativa” della situazione corrente della famiglia, come il Circolo Anglicus A; anche il Circolo Anglicus B sottolinea che “l’analisi delle difficoltà affrontate dalla famiglia è troppo negativa;” più positivo il Circolo Anglicus C, che pure sottolinea le difficoltà nell’analizzare il documento, tanto che “a volte il nostro lavoro è sembrato più confuso che metodico;” mentre il Circolo Anglicus D, dopo una analisi parecchio critica, conclude con forza: “I membri del Circolo sentono che Papa Francesco e il popolo della Chiesa hanno bisogno di un testo migliore, in cui le idee non sono perse nella confusione.”
La seconda fase del Sinodo è cominciata questa mattina, dopo che le relazioni dei Circoli Minori sulla prima parte dell’Instrumentum Laboris sono state consegnate a Papa Francesco. Ora, si è cominciato a discutere sulla seconda parte. C’è ancora un po’ di confusione nella metodologia (il Cardinal Luis Antonio Tagle dice che “è bene ogni tanto essere confusi) e non ci sarà esortazione post-sinodale. Ma quello su cui tutti sembrano d’accordo, almeno a sentire l’arcivescovo Joseph Kurtz di Louisville, è che si deve cercare un nuovo linguaggio per proclamare il Vangelo.
Sono cento laici polacchi, e si sono riuniti in una iniziativa chiamata “Forum degli Ambienti Cattolici – tra i Sinodi.” Hanno firmato un documento, rilasciato lo scorso 1 ottobre, in cui hanno chiesto ai padri sinodali di non smettere di difendere il tradizionale insegnamento morale della Chiesa cattolica. E rappresentano la punta più avanzata di un movimento che in Polonia si è mosso affinché il Sinodo non dimentichi l’insegnamento della Chiesa.
Udienza tutta dedicata al Sinodo della famiglia per Papa Francesco. E udienza tutta dedicata alla famiglia, “la Carta costituzionale” della Chiesa, che “è e deve essere la famiglia di Dio.” Con una preghiera speciale per i padri sinodali. “Possa il loro entusiasmo avere lo slancio di una Chiesa che abbandona le vecchie reti e si rimette a pescare confidando nella parola del suo Signore.”
Al termine della preghiera mattutina, Papa Francesco ha rivolto un indirizzo di saluto ai padri sinodali. ACI Stampa ha raccolto quasi integralmente il testo, che viene riportato qui di seguito.
Ci sono alcune sorprese, molte conferme, e la sicurezza che il dibattito al prossimo Sinodo dei vescovi sarà perlomeno vivo. Scorrendo la lista dei membri del prossimo Sinodo dei vescovi (qui), si nota che Papa Francesco ha nelle sue scelte privilegiato la continuità con il precedente sinodo, ma ha anche voluto fare qualche scelta controcorrente. Così, tra i membri di nomina pontificia spuntano due parroci italiani. Mentre si nota, nella lista dei capi dicastero, l’assenza di Cor Unum, che attualmente è retta dal segretario, mons. Dal Toso. Ma anche l’assenza della neonata Segreteria della Comunicazione, che non è nemmeno nominata nella Comissione per l’informazione del Sinodo.
Lo hanno chiamato il “Sinodo ombra,” perché l’obiettivo era quello di una grande assise sui temi sinodali, magari anche per stimolare un documento teologico da buttare nella mischia alla vigilia del Sinodo, il prossimo settembre, durante il viaggio di Papa Francesco negli Stati Uniti. Ma i partecipanti hanno minimizzato: secondo loro, quello del 25 maggio scorso alla Gregoriana era solo di uno degli incontri periodici congiunti delle Conferenze Episcopali di Svizzera, Germania e Francia. Oggi perlomeno si può sapere un po’ del contenuto dell’incontro, perché i testi degli interventi (tranne la relazione finale del Cardinal Reinhard Marx) sono stati pubblicati in italiano, francese e tedesco sul sito della Conferenza Episcopale Tedesca lo scorso 17 luglio.
Il fatto che i tre paragrafi più controversi della relatio Synodi, quelli che non avevano raggiunto il consenso sinodale, siano stati reinseriti così come erano nell’Instrumentum Laboris del prossimo Sinodo lascia comprendere che il dibattito su quei temi non solo non è concluso, ma sarà molto acceso.