Venti nuclei tematici, con lo scopo di “dialogare, incarnarsi, decolonizzare”. L’Assemblea Ecclesiale di Amazzonia (CEAMA) si è riunita per la prima volta dal 26 al 27 ottobre. Un incontro virtuale per via della pandemia, che ha radunato i rappresentanti dei vescovi degli otto Paesi interessati dall’area sotto la presidenza del Cardinale Claudio Hummes, il primo a guidare questo nuovo organismo. Si è trattato di un incontro organizzativo, con lo scopo di darsi una struttura.
Una “lettera d’amore per l’Amazzonia e i suoi popoli”, nata alla fine di una lunga discussione, che va letta insieme al documento finale del Sinodo, ma senza considerare il documento finale come un documento magisteriale, nemmeno sul tema del celibato sacerdotale, che tra l’altro non era l’oggetto di discussione del Sinodo. Questa è la Querida Amazonia, l’esortazione post Sinodo Panamazzonico di Papa Francesco, secondo gli intervenuti alla conferenza stampa di presentazione dell’esortazione.
Un pezzo di foresta amazzonica in Perù è stato battezzato con il nome di Papa Francesco. È la decisione di una tribù indigena peruviana, che ha voluto chiamare il territorio di 1800 ettari “Nihii Eupa Francisco”, che sta a significare “Bosco Papa Francesco” nella lingua dell’etnia amabuaca.