C’è stata anche una celebrazione della Messa insieme a Papa Francesco, nella sua cappella privata, per i due vescovi cinesi che hanno potuto partecipare al Sinodo dei vescovi. Lo racconta uno di loro, Vincenzo Zhan Silu, vescovo di Funing / Mindong, in una intervista video a Fides, l’agenzia del Dicastero per l’Evangelizzazione.
È un documento che alla fine consta di 155 paragrafi (tre in più della primissima stesura), diviso in cinque parti e che fungerà esso stesso da esortazione post-sinodale. Ma il documento finale del Sinodo non è solo un “inno alla sinodalità” secondo Papa Francesco. Mostra che ci sono profonde spaccature su alcuni temi, in primis sul ruolo delle donne, ma anche sulla funzione delle conferenze episcopali. Lancia l’idea di un cambiamento di mentalità e di una forma rinnovata del ministero del vescovo di Roma, senza specificare quale. È il segno, in fondo, di una Chiesa in stato di Sinodo permanente. Con, forse, più Concili particolari (è una proposta) e un Consiglio di Patriarchi e arcivescovi maggiori presieduto dal Papa (tema che viene dal dialogo con le Chiese orientali).
Le porte della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi stanno per chiudersi. Nella 17esima Congregazione Generale Papa Francesco e il Presidente Delegato con i loro discorsi concludono i lavori. A breve sarà diffuso il Documento finale e una conferenza stampa illusterà ai giornalisti e al mondo tutto ciò che è stato deciso. Non ci sarà un'esortazione apostolica post sinodale, lo ha detto Papa Francesco.
Sono circa mille gli emendamenti fatti al documento finale del Sinodo su “Comunione, Missione e Partecipazione”. Mille emendamenti su un testo relativamente breve, di 47 pagine e 152 paragrafi, consegnato solo in forma scritta per evitare fughe di notizie. Un testo che, tra l’altro, sembra non avere grandi spazi per le questioni del diaconato femminile, tema al centro del dibattito e affrontato dal Cardinale Victor Manuel Fernandez, prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, in un incontro con un centinaio di membri del Sinodo che volevano fare il punto sui lavori del Gruppo di studio 5, che lavora sui possibili ministeri per le donne.
Primato e sinodalità sono mutulamente interdipendenti. Lo sottolinea il metropolita Job di Pisidia, in un breve intervento al Sinodo dei vescovi. Il metropolita Job partecipa a nome del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, ed è anche parte di quel dialogo teologico tra ortodossia e cattolicesimo che da tempo si riunisce in una commissione congiunta, che ha fornito già tre documenti di un certo peso per il dibattito.
Pare non ci sia stato grande consenso sinodale sulla questione della decentralizzazione di alcune competenze, incluse le competenze dottrinali, alle Conferenze Episcopali. E così, il tema è ritornato negli ultimi discorsi, riformulato nell’idea di una “sana decentralizzazione”, e con uno sguardo particolare alle Chiese Orientali cattoliche e al concetto di territorio.
Inizia un'altra settimana di Sinodo 2024. Oggi al consueto briefing presso la Sala Stampa Vaticana Monsignor Zbigņevs Stankevičs, Arcivescovo di Riga, Monsignor Edouard Sinayobye, Vescovo di Cyangugu in Rwanda e Suor Gloria Liliana Franco Echeverri, testimone al Sinodo proveniente dall'America Latina. Oggi al via la 9a Congregazione Generale; questa mattina i lavori si sono svolti alla presenza di Papa Francesco.
"La data scelta per la Veglia non è stata scelta a caso, ma è quella dell’anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II che ha segnato l’ingresso ufficiale nella Chiesa cattolica del movimento ecumenico”. Così il cardinale Kurt Koch, Prefetto del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, presenta la preghiera ecumenica con i padri sinodali voluta da Papa Francesco nel piazzale dei Protomartiri Romani in Vaticano
La maggioranza dei membri del Consiglio del Sinodo non avevano indicato il tema della sinodalità come loro preferenza per questo cammino sinodale. C’erano altri due temi: uno che riguardava i migranti e i rifugiati e uno che riguardava la vita e il ministero dei sacerdoti. Papa Francesco, però, ha voluto che si riflettesse proprio sulla sinodalità, e non è che la sua decisione sia piaciuta subito. Lo ha rivelato il Cardinale Joseph Tobin, arcivescovo di Newark, nel briefing che conclude la seconda settimana del Sinodo.
Siamo arrivati alla metà di questa settimana del Sinodo 2024. Oggi dopo la preghiera, al via la 6a Congregazione Generale e alcuni interventil iberi. Nel pomeriggio anche la Santa Messa con i Membri sinodali presso l'Altare della Cattedrale. Infine, nella serata, il Forum teologico-pastorale presso l'Augustinianum.
Ha preso il via la seconda settimana del Sinodo 2024. I membri del Sinodo in Aula Paolo VI hanno aperto la sessione con la preghiera e il canto. Poi, la relazione del II modulo di Madre Maria Ignazia Angelini. Nella relazione la Angelini introduce l’assemblea alla I parte dell’ Instrumentum Laboris.
Si è ancora alle prime battute del Sinodo, i circoli sono stati presentati, e si guarda con speranza al dibattito sinodale. E c’è, ovviamente, molta discussione, alcune pressioni mediatiche. Ma questo, secondo il Cardinale Cristobal Lopez, arcivescovo di Rabat, non può che essere un bene, perché “è meglio che ci siano problemi e che sorgano problemi perché si possano affrontare”.
Al via questo secondo giorno di ritiro spirituale per i membri, i delegati fraterni e gli invitati speciali alla seconda sessione della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi. Oggi una giornata ricca di momenti, a partire dalle lodi con Madre Maria Ignazia Angelini, passando alle meditazioni di padre domenicano Timothy Radcliffe, fino alla Veglia penitenziale con Papa Francesco in Basilica.
Da un testo breve, con una serie di schede che rappresentavano proposte di lavoro, a un testo più lungo, teologicamente più fondato e, se vogliamo, quasi in linea con la tradizione degli Instrumenta Laboris dei Sinodi precedenti. Da una griglia che apriva un discorso ad una struttura che tende a indirizzare il discorso, a guardare ai grandi temi, a dare più nerbo a quella che si definisce “Chiesa sinodale”. Una Chiesa che non può prescindere dall’autorità del Papa e dei vescovi, ma che allo stesso tempo vuole essere ascoltata in maniera concreta.
Presentato e pubblicato oggi "l’Instrumentum laboris", ossia lo "strumento di lavoro" per i membri della Seconda Sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. La parola stessa "strumento di lavoro" ricorda che "non è un documento del magistero", ma un testo-base "frutto dell’ascolto, del discernimento e della riflessione sulla Sinodalità maturata nel corso del processo sinodale". Più partecipazione delle donne ai processi decisionali, più trasparenza, l’importanza della accountability. Queste alcune delle proposte di questo testo per il prossimo ottobre 2024.