È un documento che alla fine consta di 155 paragrafi (tre in più della primissima stesura), diviso in cinque parti e che fungerà esso stesso da esortazione post-sinodale. Ma il documento finale del Sinodo non è solo un “inno alla sinodalità” secondo Papa Francesco. Mostra che ci sono profonde spaccature su alcuni temi, in primis sul ruolo delle donne, ma anche sulla funzione delle conferenze episcopali. Lancia l’idea di un cambiamento di mentalità e di una forma rinnovata del ministero del vescovo di Roma, senza specificare quale. È il segno, in fondo, di una Chiesa in stato di Sinodo permanente. Con, forse, più Concili particolari (è una proposta) e un Consiglio di Patriarchi e arcivescovi maggiori presieduto dal Papa (tema che viene dal dialogo con le Chiese orientali).
Sono circa mille gli emendamenti fatti al documento finale del Sinodo su “Comunione, Missione e Partecipazione”. Mille emendamenti su un testo relativamente breve, di 47 pagine e 152 paragrafi, consegnato solo in forma scritta per evitare fughe di notizie. Un testo che, tra l’altro, sembra non avere grandi spazi per le questioni del diaconato femminile, tema al centro del dibattito e affrontato dal Cardinale Victor Manuel Fernandez, prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, in un incontro con un centinaio di membri del Sinodo che volevano fare il punto sui lavori del Gruppo di studio 5, che lavora sui possibili ministeri per le donne.
La Segreteria Generale del Sinodo ha diffuso un comunicato stampa sulla prima versione dell’Instrumentum Laboris, lo strumento di lavoro per la Seconda Sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi.
Il documento diffuso alla fine dell’incontro si chiama "Considerazioni finali", ed è stato presentato come "conclusioni" del documento finale. Si tratta alla fine sono più che altro di una fotografia, un riassunto di quelli che sono stati i temi principali della Tappa Continentale Europea che si è conclusa ieri a Praga. È un cammino che prosegue, con un documento finale dell’incontro che è stato sottoposto e approvato all’assemblea, ma non diffuso, perché ancora da editare, migliorare ridefinire.