Ci sarà anche un messaggio per i giovani al termine del Sinodo dei vescovi 2018, oltre al documento finale che sarà discusso durante la prossima settimana: lo annuncia Paolo Ruffini, prefetto della Segreteria per la Comunicazione, nel briefing quotidiano che spiega l’andamento dei lavori.
Erano 254 questa mattina i padri sinodali presenti. Mancava il Papa impegnato nell’udienza generale e 27 sono stati gli interventi sulla terza parte dello Strumento di lavoro del Sinodo.
La fede cattolica? È come un gigantesco puzzle, uno di quei puzzle grandissimi di almeno un migliaio di pezzi, e si devono mettere insieme tuti per comprendere davvero come è fatto il puzzle. Lo ha detto il vescovo Thomas Dowd nel suo intervento al Sinodo dei vescovi del 15 ottobre.
Dalla richiesta di maggiore chiarezza dell’insegnamento della Chiesa sul tema dell’omosessualità alla formazione dei giovani in un mondo politico; dalla necessità di portare avanti una Chiesa in uscita alle discussioni sulle procedure: le discussioni al Sinodo dei vescovi vanno avanti, e dopo le pubblicazioni dei rapporti dei Circoli Minori sulla seconda parte dell’Instrumentum Laboris, si comincia la discussione sulla terza parte, quella del mettere in pratica, in attesa del documento finale.
Prima del discernimento c’è l’annuncio. Il Sinodo sui giovani assomiglia in molti punti a quello sulla evangelizzazione voluto da Benedetto XVI, soprattutto nelle relazioni dei circoli minori le questioni che emergono sono le stesse. Una più di altre: la gente non conosce Gesù.
Molte richieste di chiarimento, molte proposte di modifica del linguaggio, a seguito di una analisi approfondita della seconda parte dell’instrumentum laboris del Sinodo, che apre la strada all’analisi della terza parte, quella sull’agire. I quattro circoli minori di lingua inglese mostrano concretezza, ma chiedono anche di ricentrare tutto sull’Eucarestia, con la consapevolezza che i giovani “cercano chiamate radicali”.
Riprendono i lavori del Sinodo sui giovani. A metà strada di questo cammino sinodale, oggi pomeriggio saranno lette le relazioni dei circoli minori. E’ sempre aperto il dibattito su un messaggio finale che accompagni il lavoro delle Congregazioni e dei circoli minori.
Tre Cardinali e due vescovi, provenienti dai cinque continenti, sono stati eletti dal Sinodo dei vescovi nella Commissione per la Redazione del Documento finale, e Papa Francesco ha completato la squadra con tre membri di nomina pontificia: Sua Beatitudine Sviatosvlav Shevhchuk, capo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, padre Alexandre Awi Mello, segretario del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita; ed padre Eduardo Gonzalo Redondo, responsabile della Pastorale Giovanile di Cuba.
E’ tutto pronto per il Sinodo sui giovani, dal 3 al 28 Ottobre in Vaticano. Oggi, presso la Sala Stampa Vaticana, durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento, è stata presentata l’Istruzione sulla celebrazione delle Assemblee Sinodali e sull'attività della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi.
Un incontro del Papa con i giovani all’inizio del Sinodo, esteso a tutti, per una “grande festa”, in cui i giovani possono presentare al Papa e ai padri sinodali “le loro istanze e le loro esigenze”: lo annuncia il Cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei vescovi, al termine della conferenza stampa di presentazione della Costituzione Apostolica “Episcopalis Communio”, che riforma il regolamento del Sinodo dei vescovi.
La chiave principale del lavoro del Sinodo per i giovani si basa sul concetto di discernimento con un lavoro in tre parti come spiega lo strumento di lavoro.
Tre parole chiave (riconoscere, interpretare e scegliere); tre momenti preparatori (il documento preparatorio; il seminario internazionale; il pre-sinodo dei giovani); un filo comune, che è quello dell’ascolto. L’Instrumentum Laboris del Sinodo sui giovani si presenta così.
Una Chiesa che sappia farsi compagna di viaggio dei giovani d’oggi ed orientarne la vita; una Chiesa che fuggendo da ogni alibi s’impegni ad attivare processi in tal senso.
“Il mio grande timore è che i nostri giovani perdano le radici” Papa Francesco lo scrive nel videomessaggio inviato al claretiano Carlos Martínez Oliveras, direttore dell’Istituto teologico di vita religiosa di Madrid, e agli oltre settecento partecipanti alla quarantasettesima settimana nazionale per gli istituti di vita consacrata, che si apre oggi.
I giovani del Pre-sinodo hanno consegnato il documento finale a Papa Francesco durante la Messa della Domenica delle Palme in Piazza San Pietro. Un lavoro intenso, ma ricco di emozioni. Giorni e notti di stesura, pur di far arrivare al Papa e ai Padri Sinodali la voce e le speranze di 15.000 giovani da tutti i continenti. ACI Stampa ne ha parlato con Riccardo Insero, Presidente della GiFra d’Italia e partecipante attivo ai lavori pre-sinodali.
Il documento finale da consegnare al Papa è pronto. I giovani del Pre-sinodo 2018 hanno lavorato giorno e notte questa settimana per elaborare un testo che confluirà, insieme agli altri contributi pervenuti, nell’Instrumentum laboris, il documento su cui si confronteranno i Padri sinodali. Un sinodo “sui giovani, dei giovani e per i giovani”, come ha più volte specificato Papa Francesco, che ha aperto i lavori lo scorso lunedì. “Non si tratta di comporre un trattato teologico né di stabilire un nuovo insegnamento della Chiesa. È piuttosto un documento che rispecchia le specifiche realtà, personalità, credenze ed esperienze dei giovani del mondo”, come viene riportato nell’introduzione del documento stesso.
Papa Francesco apre la Riunione Pre-sinodale del 2018. Al centro i sogni, il futuro, le speranze dei giovani. Il Pontefice è arrivato nella mattinata presso il Pontificio Collegio Internazionale Maria Mater Ecclesia a Roma, ha tenuto un discorso di apertura e successivamente un dialogo spontaneo con i giovani che elaboreranno il documento finale da consegnare al Papa per il Sinodo dei Giovani ad Ottobre.
I giovani italiani si preparano in vista della XV Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, che si terrà dal 3 al 28 ottobre 2018 sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. Da pochi giorni è attivo il portale online www.velodicoio.it, un progetto messo a punto dal Servizio Nazionale per la pastorale giovanile della CEI per esplorare ambizioni, speranze e paure delle giovani generazioni. Non si tratta di un sondaggio, ma di uno strumento che vuole favorire un confronto di gruppo – a scuola, in università, nei gruppi parrocchiali e in quelli informali – su alcune tematiche centrali nella vita dei giovani, raccolte intorno a dieci parole chiave: ricerca, fare casa, incontri, complessità, legami, cura, gratuità, credibilità, direzione, progetti, spiega una nota della Cei sottolineando che ogni giovane tra i 16 e i 29 anni può esprimersi nei tempi e con i linguaggi che preferisce, grazie alla estrema duttilità dello strumento predisposto e alla riservatezza che esso garantisce ai partecipanti. La Chiesa italiana dedica a questo speciale ascolto dei giovani i mesi da gennaio a maggio, utilizzando soprattutto lo strumento del portale. A giugno le singole diocesi rifletteranno sul materiale raccolto per arrivare ad una sintesi che apra a nuove prospettive per la pastorale giovanile. Dal 3 al 10 agosto da tutte le diocesi partiranno una serie di pellegrinaggi che confluiranno, l’11 e 12 agosto, in un incontro con Papa Francesco a Roma.
“Ottanta anni fa, nel gennaio 1938, fu pubblicato a Trani il primo numero della rivista Rogate ergo. Il lungo scaffale, che nelle nostre biblioteche raccoglie le copie rilegate, testimonia 80 anni di pagine, ma soprattutto di vita, di servizio e di storia”.
“Ragazzi, ricordatevi: c’è il vescovo che vi aspetta in biblioteca”. Con questo promemoria ogni mercoledì gli insegnanti del liceo classico “Tommaso Campanella” di Reggio Calabria invitano gli studenti ad un confronto con l’arcivescovo di Reggio Calabria-Bova, monsignor Giuseppe Fiorini Morosini.